Quattro arresti per tentato omicidio, porto e detenzione di arma comune da sparo tutti aggravati dalle modalità mafiose

Su delega del Procuratore della Repubblica di Napoli,  lo scorso giovedì 18 luglio 2024, la Polizia di Stato ha eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di 4 indagati, gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di tentato omicidio, porto e detenzione di arma comune da sparo tutti aggravati dalle modalità mafiose previste dall’art. 416 bis 1 c.p. .

Il provvedimento compendia gli esiti delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, condotte dalla Squadra Mobile di Napoli in relazione ad un conflitto a fuoco avvenuto la sera del 16 giugno che ha avuto come epilogo il ferimento di uno degli indagati

La persona rimasta ferita, che risulta tra gli indagati per il porto e la detenzione di un’arma comune da sparo, è figlio di uno storico elemento di primissimo piano del clan camorristico capeggiato dai fratelli MARIANO, sodalizio criminale egemone negli anni novanta nella zona dei Quartieri Spagnoli e che attualmente è da ritenersi leader di un neonato gruppo criminale sorto con il placet del clan Mazzarella a seguito del vuoto di potere creatosi dopo gli arresti dei gruppi criminali operanti nella zona dei Quartieri Spagnoli avvenuti nel maggio del 2023.

Lo stesso, nella gestione e nel controllo degli affari illeciti che interessano l’area dei Quartieri Spagnoli avrebbe incontrato la resistenza di alcuni giovani tra cui proprio i suoi attentatori, motivo per cui si è attuato lo scontro armato in argomento.

Il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, investito della convalida del fermo, ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti degli indagati sottoposti a fermo.

 

I provvedimenti eseguiti sono misure pre-cautelare e cautelare, disposte in sede di indagini preliminari, e i destinatari di esse sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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