Ravello in fermento: la vicenda della sorgente a Sambuco

Ravello in fermento.

Non sono certo le note del Festival a riecheggiare in questi giorni nella Città della Musica, ma le vicende che vedono protagonista la frazione Sambuco e che ruotano intorno ad una sorgente che ha segnato la storia e la vita dei Sambucani.
La diatriba è approdata finanche in Consiglio Comunale grazie all’interpellanza presentata dal Capogruppo di Minoranza avv. Salvatore Di Martino, dopo che anche due Consiglieri di Maggioranza, Vincenzo Ferrara e Raffaele Scala, avevano manifestato “malessere” su alcune questioni. Per evitare fraintendimenti, i più curiosi potranno conoscere i dettagli degli interventi guardando la registrazione dal vivo della seduta che è on line sui social del Comune.
In estrema sintesi il nodo del malessere ruota intorno alla rivendicazione di un cittadino di Sambuco della proprietà di una parte di suolo stradale che contiene anche la storica sorgente alla quale tutti i Sambucani si sono dissetati negli anni, ma anche i Ravellesi e i Minoresi frequentatori di quell’ameno posto. Purtroppo la rivendicazione, come mostrano anche alcune foto, non sarebbe avvenuta per vie legali, ma per vie di fatto, nel senso che all’improvviso sarebbero apparsi dissuasori fisici di varia natura a delimitare la “proprietà rivendicata”. Alcune voci riporterebbero notizie anche di colluttazioni e scontri fisici e verbali, fra gli attori della vicenda che, a detta di molti, sarebbe di fatto: UNO CONTRO TUTTI; i fatti sgradevoli sarebbero stati portati anche all’attenzione di Magistratura e Carabinieri.
Senza addentrarci negli atti ufficiali della vicenda, che pure ci sono stati assicurati dall’avv. Salvatore Di Martino che nella seduta consiliare li ha richiesti, abbiamo raggiunto alcune persone informate sui fatti per raccogliere qualche testimonianza.
Come ex Sindaco e nostro collaboratore, abbiamo chiesto al dott. Secondo Amalfitano cosa conosce lui della Vicenda e nello specifico della sorgente: “ Sin da piccolo frequentavo Sambuco avendo origini e parenti in quella frazione (mia nonna Costanza Del Pizzo), mi sono sempre dissetato a quell’acqua che serviva anche per l’irrigazione di molti fondi sottostanti e laterali, lo facevo come tutti, direttamente dalla via pubblica senza nessun tipo di ostacolo o barriera, né segnali di nessun tipo; di sicuro posso dire che appena fui eletto per la prima volta Consigliere Comunale negli anni 70, volli procedere alle analisi di quelle acque insieme a quelle dell’altra storica sorgente di Ravello che era a San Cosma, presso i laboratori della mia Facoltà di Scienze Geologiche di Napoli; i risultati di Sambuco dettero un esito non positivo per presenza di colibatteri fecali (i terreni soprastanti erano tutti coltivati con abbondante letame stallatico); il Comune di Ravello emise immediatamente ordinanza per vietare l’uso potabile di quell’acqua considerata pubblica. Argomentare oggi, dopo oltre 40 anni, su pubblico e privato, mi farebbe sorridere se non ci fosse la preoccupazione per l’agitazione molto palpabile che è nell’aria.”
Abbiamo sentito anche Alfonso Paolo Calce, nipote del nostro mai troppo compianto amico Alfonso Calce senior, gestore del Bar Calce 2 e residente proprio nella frazione Sambuco. Alfonso che si dice nel tuo bar e a Sambuco sulla questione della sorgente e dello spazio circostante?
“Sono relativamente giovane per poter parlare per conoscenza diretta, ma potrei dire fin troppo vecchio per la quantità di racconti, storie e fatti che ho raccolto, ma anche di atti che ho letto e riletto; una storia assurda che non fa onore a Ravello e che è di pessimo insegnamento per i giovani e ragazzi che la vivono; sentire di giustizia fai da te, di contumelie e scontri fisici e verbali, non è certo educativo per i giovani; le Istituzioni non ci fanno certo bella figura anche perché si finisce per alimentare dicerie di “Parrocchie”, “Partiti”, “Interessi”, “Promesse”. Mi rifiuto di credere a tutto questo ma devo confermare che il malcontento è enorme. Mi fa piacere che mi date questa opportunità e vorrei utilizzarla per rivolgere un appello a chi deve intervenire, che lo faccia presto, se è possibile lo faccia ieri non domani.”
Ora che il Consiglio Comunale è stato coinvolto ci aspettiamo che qualcosa succede, anche perché abbiamo sentito qualche voce della Maggioranza, per rimanere sulla Città della Musica, un poco “stonata”, tanto da farci cogliere un malcelato malessere nell’intervento di risposta del Sindaco, che ha finanche negato la replica al suo Consigliere di Maggioranza Raffaele Scala, trincerandosi dietro il burocratico divieto di replica dopo l’intervento di interpellanza e risposta.
Torneremo sulla vicenda con un’intervista all’avv. Di Martino appena avrà avuto modo di studiare gli atti richiesti. Ovviamente qualsiasi intervento del Sindaco di Ravello sarà il benvenuto sul nostro giornale.