Sant’Antonio Abate chiedono pizzo da un milione di euro al suocero della sindaca Ilaria Abagnale

Due uomini sono stati arrestati a Sant’Antonio Abate, nella provincia di Napoli, con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare il clan Fontanella, egemone nella zona. Secondo le indagini, condotte dai carabinieri e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, i due uomini avrebbero avvicinato un imprenditore della zona, chiedendogli un milione di euro come tangente per “apparare (sistemare, ndt) la situazione”. L’imprenditore vittima della tentata estorsione è consigliere comunale a Sant’Antonio Abate, nonché suocero della sindaca Ilaria Abagnale, che così ha commentato l’accaduto:

Ancora una volta, la tranquillità della comunità abatese era stata minata da chi, con minacce e soprusi, voleva imporre il terrore a Sant’Antonio Abate. Ancora una volta, il coraggio di chi vive nella Legalità ha avuto la meglio sulle pressanti richieste della camorra. E, ancora una volta, la mia famiglia è stata in prima linea, con l’arma più potente che gli imprenditori e le persone oneste hanno: la denuncia

La sindaca di Sant’Antonio Abate, poi, ha voluto applaudire il lavoro dell’Arma e dei magistrati per il lavoro svolto, che ha portato all’arresto dei due estorsori:

Ringrazio l’Arma dei Carabinieri e la Magistratura a nome di tutti i cittadini di Sant’Antonio Abate e di tutti gli imprenditori abatesi, che ogni giorno lavorano per migliorare la nostra comunità con sacrifici e impegno, nel rispetto di valori importanti come la Legalità