Successo di critica e pubblico per il concerto di mezz’estate nell’incantevole cornice del Castello Giusso del Galdo di Sicignano, a chiusura di una settimana di masterclasses che hanno animato il comune alburnino. Il pianista debutterà il 27 settembre, all’ Opera nazionale d’Albania, con questo stesso concerto, ospite dell’orchestra del teatro di Tirana diretta dal M° Jacopo Sipari di Pescasseroli
Di Olga Chieffi
La roccaforte del Castello Giusso del Galdo di Sicignano, costruito per volere dei Principi di Salerno, ha ospitato come ormai d’abitudine da oltre un decennio, il concerto di mezz’estate, una serata organizzata dall’amministrazione comunale e dalla proloco del paese alburnino, affidata al pianista Costantino Catena e all’Ensemble Salerno Classica, composta per l’occasione da Ilario Ruopolo e Selene Pedicini al violino, Piero Massa alla viola, Francesco D’Arcangelo al violoncello e Gianluigi Pennino al contrabbasso. Una serata, questa, che è stata il sigillo di una musicale e allegra invasione del paese alburnino, che ha ospitato per le masterclasses estive di Salerno Classica, oltre quaranta ragazzi, che continuano anche durante le vacanze a dedicarsi ai propri strumenti e alla propria passione. Un paese Sicignano, che è riuscito, grazie all’inventiva dei cittadini, a rendere artistici i vicoletti strettissimi, come arterie, che conducono alla rocca, su di un percorso allestito con fotografie, vinili, libri, pentole, ruote di bicicletta, fiori, molto colorato, rendendo leggerissima la pur non semplice salita. La serata è stata inaugurata dall’esecuzione con il quartetto per archi n°1 in Do Maggiore op.19 BV 208 di Ferruccio Busoni, per celebrare il centenario della scomparsa del compositore. E’ questa opera del genio toscano, musica dall’articolazione di un pensiero compositivo complesso e raffinato, che può apparire semplice soltanto se si concepisce la semplicità, come arte della quintessenza assoluta, di un segno tanto concentrato quanto infallibile. Di tutto ciò e, naturalmente di molto altro ancora, ha reso conto l’ammirevole interpretazione del quartetto, condotta nel senso di un’intensità e pregnanza esecutiva che se da un lato si è prodigato nel perseguire la massima aderenza al dettato del testo in tutte le sue molteplici e cangianti sfumature espressive, dall’altro è stata improntata alla più efficace essenzialità di resa. Quindi, l’ensemble di Salerno Classica, al quale si è aggiunto il contrabbasso, è andato ad eseguire la convincente trascrizione, firmata dallo stesso violoncellista Francesco D’Arcangelo, del Concerto in La minore op.54, composto da Robert Schumann con, al pianoforte, il padrone di casa, Costantino Catena. L’approccio dell’ensemble si è attagliato in modo consapevole alla partitura di Robert Schumann, per l’importanza che esso ha prestato alla valorizzazione della componente intensamente affettiva della scrittura, alla curatissima raffinatezza nel trattamento delle dinamiche e della qualità timbrica, alla lettura mai banalmente convenzionale del fraseggio. L’interpretazione dell’Ensemble Salerno Classica e di Costantino Catena, ha mostrato, del resto, l’intenzione di soddisfare l’attenzione non comune alle sottigliezza estreme, in ogni aspetto, dei parametri compositivi che la musica di Schumann richiede. E questo si è certamente realizzato con esiti talora sorprendenti, come quando dalla tessitura sono emerse sensazioni quasi materiche, oppure, quando le sfumature delle dinamiche e dei modi d’attacco del suono sono divenute ombreggiature e increspature percepibili in modo particolare, tanto da essere maggiormente rilevanti ai fini di un’interpretazione preziosa. Interpretazione che, peraltro, non ha affatto trascurato di risolvere con altrettanta efficacia le implicazioni esecutive poste dalla dimensione della forma e dalla gestualità, a tratti parasinfonica dell’insieme strumentale, tenendo comunque come fermo orizzonte il respiro lirico di tale musica, le sue inquietitudini profonde, il suo senso di gioiosa o smarrita disperazione sublimato in canto. Fascino ed eleganza da parte di Costantino Catena, che ha attaccato il primo movimento con energia, ma senza quella eccessiva pesantezza che ne avrebbe guastato l’essenza poetica. Sicuramente, uno dei meriti del pianista è stato il senso della pulsazione e la pertinenza nella scelta dei tempi. Infatti, questo concerto è stato spesso vittima di interpreti che ne hanno offerto una lettura massiccia o, al contrario, stucchevolmente manierata. Catena ha saputo dismettere gli abiti del virtuoso, pur essendolo, immergendosi insieme all’ensemble, profondamente nell’estetica di Schumann, soprattutto nei suoi aspetti impalpabili, evidenziati in particolare nella meravigliosa cadenza.Il pianista debutterà il 27 settembre, all’ Opera nazionale d’Albania, con questo stesso concerto, ospite dell’orchestra del teatro di Tirana diretta dal M° Jacopo Sipari di Pescasseroli. Standing ovation del pubblico e gli omaggi ai musicisti da parte del giovanissimo Sindaco, Giacomo Orco, che si è ritrovato insieme ai rappresentanti della Pro Loco, presieduta da Carmen Orco, e naturalmente al pubblico, ad intraprendere un emozionante viaggio musicale, fondato sulle solide basi del vissuto umano e artistico di tutti i musicisti.