Femminicidio Anna Scala, un anno fa la tragedia a Piano di Sorrento. Una morte che si poteva evitare
Femminicidio Anna Scala, un anno fa la tragedia a Piano di Sorrento . Era il 17 agosto 2023 quando si scoprì il cadavere della donna di Vico Equense, una donna che lavorava, perbene, che ha avuto solo la colpa di avere per compagno un assassino . Un omicidio aggravato dalla premeditazione, i reati di lesioni e porto d’arma da taglio e occultamento di cadavere del suo ex compagno, mentre nella chiesa San Renato Vescovo a Moiano, nel commiato alla povera vittima i volti di tutti sono avvolti dall’immensa tristezza . Noi di Positanonews non dimentichiamo, mentre la Penisola sorrentina sembra sommersa dall’ignavia per un dramma che si poteva evitare.
Un omicidio aggravato dalla premeditazione, i reati di lesioni e porto d’arma da taglio e occultamento di cadavere del suo ex compagno, mentre nella chiesa San Renato Vescovo a Moiano, nel commiato alla povera vittima i volti di tutti sono avvolti dall’immensa tristezza.
Quello che si legge nel provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Torre Annunziata nei confronti del 54enne Salvatore Ferraiuolo, reo confesso del delitto di giovedì scorso, e che l’omicidio è stato compiuto con “inaudita ferocia” ed “in spregio del rapporto sentimentale che legava la vittima e l’indagato”.
Armato di coltello, Ferraiuolo ha atteso per oltre un’ora la ex compagna nell’autorimessa di via San Massimo per ucciderla. E su questo particolare si poggia l’aggravante della premeditazione contestata dagli inquirenti all’uomo, nato a Piano di Sorrento ma residente a Sant’Agnello.
L’omicidio, emerge dal provvedimento, ha avuto importanti segnali precursori: Anna aveva subito due aggressioni in due giorni, tra il 24 e il 25 luglio, con pugni e schiaffi presi a casa di un’amica e in spiaggia, insieme ai danneggiamenti, sempre per mano dell’ex, alla sua Citroen C3 (dove poi è stata ritrovata senza vita) e le minacce di morte per costringerla a ritirare le denunce nei suoi confronti, corredate dall’accusa di tradimento.
Alla fine dell’omelia ha concluso: “Anna poco prima di morire aveva pregato, non solo non dobbiamo dimenticare ma avere il coraggio di dire basta. Alle autorità chiediamo che non accada più”.
Nel processo si sono costituiti il Comune di Piano di Sorrento e la figlia