Il capo della Protezione Civile Fabio Ciciliano ad Ischia a sette anni dal sisma del 21 agosto 2017. Legnini batte cassa : 1 miliardo e 283 milioni per ricostruire Casamicciola e più “poteri”

Tra eventi civili e religiosi il popolo dei terremotati celebra da solo al Majo con fiori e rintocchi di campane: “abbandonati”

 

Il capo della Protezione Civile Fabio Ciciliano per la prima volta ad Ischiain vista istituzionale a sette anni dal sisma del 21 agosto 2017 non ha avuto dubbi nel fare il suo primo bilancio: “ Ci sono elementi che mi lasciano perplesso! “. Appena messo piede sul suolo ischitano, Ciciliano ha commentato il sorvolo a bordo dell’elicotteri militare dell’esercito italiano i primi sopralluoghi e il giro sui luoghi devastati principalmente dalla frana del 26 novembre 2022, ma anche messo le mani avanti sulle scelte ed il futuro di chi sarà alla guida della ricostruzione. ” Sono state fatte tante cose, ma ancora tante altre vanno fatto. Ci sono stati gli interventi post frana ma ho visto ancora case che intasano gli alvei– e sulla riconferma di Giovanni Legnini a commissario dice Sarà una decisone che spetta alla politica!”. Con lui in cabina di volo proprio Legnini. Atterrato presso l’elisuperficie Giovanni Paolo II, Ciciliano ha lasciato Casamicciola diretto con una delegazione a Palazzo Reale dove si sarebbe tenuto un tavolo tecnico non prima di aver fatto tappa su alcuni luoghi scelti dal commissario Legnini e ritenuti chiave per mostrare i siti post disastri sisma e frana. Presso la sede del Commissariato alla Ricostruzione ad Ischia Porto il nuovo capo della protezione civile, l’ospite più atteso di una giornata più che altro istituzionale ha fatto il punto sugli interventi di ricostruzione e messa in sicurezza avviati e quelli programmati.Con la presenza più attesa, quella di Ciciliano(che ad Ischia ha lavorato anche  presso l’ospedale Rizzoli dove ha avuto inizio la sua brillante carriera) le istituzioni si sono riunite per fare il bilancio e consegnare i dati che ricordano il terremoto che la notte del 21 agosto 2017 fece due vittime e migliaia di sfollati, con incontri civili a cui hanno preso parte solo i sindaci isolani o loro rappresentanti e il capo della Protezione Civile regionale Italo Giulivo in un Giorno della Memoria alquanto sotto tono.

1 miliardo e 283 milioni per ricostruire Casamicciola e più poteri Legnini sostenuto dai sindaci batte cassa 

Alle 15.30, nella sala consiliare di Casamicciola, cerimonia di commemorazione con i sindaci isolani, le autorità militari e i rappresentanti delle istituzioni regionali; alle 18.00, alla basilica di Santa Maria Maddalena, la messa solenne in ricordo delle vittime del sisma (Lina Balestrieri ischitana e Marilena Romanini, turista bresciana in vacanza sull’isola) officiata dal vescovo di Ischia e Pozzuoli monsignor Carlo Villano. In un rapporto del commissariato per la ricostruzione – i cui dati sono stati resi noti da tempo– si evidenzia che per Casamicciola, colpita anche dalla frana del 2022, è di 1 miliardo e 283 milioni la stima del fabbisogno complessivo per la ricostruzione. 363 i milioni già stanziati, ne mancano altri 930 mentre dalla Bei è pronto un prestito di 600 milioni. Al 31 luglio scorso sono 1.506 le persone ancora fuori casa, per danni da sisma o frana. Oltre la metà degli edifici danneggiati dal sisma (1.171) ha problemi di condono. Cosi il sindaco Giosi Ferrandino: “ Processo non ultimato. Abbiamo ancora molte famiglie in albergo. Chiedo a nome di tutti di continuare ad esserci vicini e che la struttura commissariale sia dotata di poteri che oggi non ha e a chi decide per la prossima finanziaria dico che l’isola chiede risorse  necessarie per proseguire percorso virtuoso”. “ Ne ho viste tante di catastrofi, ma quella di Ischia è una sfida tra le più impreviste non per ampiezza ma per complessità. Possiamo e Dobbiamo realizzare la più grande opera di prevenzione e messa in sicurezza nella storia di questa isolaanche il Commissario Giovanni Legnini ripetendosi su Ischia chiede più poteri-  Ricostruire più veloce? Più poteri ai comuni o al commissario altrimenti si procederà sempre a rilento e servirà uno stanziamento di risorse pluriennali”. Dello stesso tenore la richiesta di Giacomo Pascale. Infine, proprio Ciciliano ha voluto ricordare il suo trascorso da medico chirurgo al Rizzoli, forse nel dare forza alla richiesta volta a Legnini: “ Con un commissario si possono gestire in modo non ordinario un percorso che ordinario  non è.Qualcosa è derogabile qualcos’altro no in modo da gestire ogni forma di emergenza. A me interessa è l’impatto dei sistemi sulle comunità ma più ancora se vogliamo fare prevenzione. Non importa analisi delle responsabilità, ma piuttosto analisi dell’errore, capire perché abbiamo sbagliato analizzare processi dell’errore e non ripeterli”. In tal senso si pensa a una esercitazione di protezione civile intercomunale, perché “se avremo una conoscenza reale del territorio non avremo più morti. Gli amministratori devono dire si o no’, ma mai si però’! Si prendano le responsabilità senza girarsi dall’altra parte”. Cicliano chiude in un carico di massime dicendo che “l’eccesso di burocrazia non lo fa la legge ma l’uomo che legge la legge”.A chiudere, invece,  il tavolo istituzionale il Viceprefetto Dario Annunziata che testimonianza la vicinanza del Prefetto Michele di Bari che ricorda la voglia di ricostruzione delle popolazione che sia costante contrasto alle criminalità che potrebbero infiltrarsi”  poi ricorda il protocollo legalità 13 aprile 2024, Lavoriamo insieme per mostrare unità di intenti e dare giuste risposte”.

La messa in suffragio delle vittime spostata alle 18,00

Alle 18.00 poi, con un cambio di programma rispetto ai tempi iniziali fissati alle 19,30 che avrebbero imposto cambi anche agli eventi del mercoledi di piazza , nella Basilica di Santa Maria Maddalena, si è tenuta la messa solenne in ricordo delle vittime del sisma officiata dal Vescovo di Ischia e Pozzuoli monsignor Carlo Villano, e da don Gino Ballirano dove è stata evidenziato il doveroso rispetto delle vittime e delle legittime sante aspirazioni delle comunità a ricostruire. Fiori posati con discrezione per le vittime e campane a lutto suonate nella zona alta “Muto è il vero dolore”. I terremotati hanno, invece, hanno disertato gli eventi del centro (nessuna commemorazione nelle zone rosse colpite) e nella mattinata di ieri hanno tenuto con discrezione momenti di preghiera e ricordo propri al Majo. “Siamo stati abbandonati e solo chi ha perso tutto sa e vive il dolore di questa tragedia. Le istituzioni sono altrove”- grida Vincenzo con la morte nel cuore mostrando una deposizione di fiori ai piedi ella Chiesa della Addolorata, dove perse la vita Lina Balestrieri, a pochi metri da dove trovò la morte anche Marilena Romanini. Il suono delle campane della chiesa distrutta ha fatto udire i suoi rintocchi alle 9,00 e alle 12,00 ed ancora alle 17,00 ed alle 20,57 per ricordare le vittime in segno di un borgo che vuole vivere anche nel loro ricordo.

 

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