Notte di San Lorenzo: da dove nasce la tradizione di esprimere un desiderio alla vista di una stella cadente

La notte di San Lorenzo, che si celebra oggi, 10 agosto, è un evento molto atteso in Italia, sia per la sua bellezza celeste sia per il significato simbolico che le persone attribuiscono alle stelle cadenti. Le scie luminose, che appartengono allo sciame meteorico delle Perseidi, sono comunemente chiamate “lacrime di San Lorenzo”, in riferimento al martire cristiano che, secondo la leggenda, versò lacrime mentre veniva bruciato vivo sulla graticola. Tuttavia, le radici di questa tradizione risalgono a tempi molto più antichi, quando i Romani credevano che le stelle cadenti fossero un dono del dio Priamo per la fertilità dei campi.

L’usanza di esprimere un desiderio alla vista di una stella cadente è legata alla convinzione antica che il destino degli uomini fosse scritto nelle stelle, e che una stella rappresentasse la vita di una persona. Quando una stella cadeva, si pensava che rappresentasse la conclusione di una vita, e quindi si esprimeva un desiderio nella speranza di cambiare il proprio destino o realizzare un sogno.

Per coloro che desiderano catturare questo spettacolo celeste con una macchina fotografica, si consiglia di utilizzare obiettivi super grandangolari o fish-eye, e di impostare la fotocamera su un valore ISO di 800/1600. È importante puntare l’obiettivo verso Nord-Est e scattare foto nella seconda metà della notte, quando lo sciame meteorico raggiunge il suo picco, previsto per il 13 agosto.

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