Positano, lo sbarco dei saraceni perfetto per un Musical. Oggi servizio su Il Mattino

26 agosto 2024 | 10:50
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Positano, lo sbarco dei saraceni perfetto per un Musical. Oggi servizio su Il Mattino

Positano, lo sbarco dei saraceni perfetto per un Musical. Oggi servizio su “Il Mattino” a firma della collega e amica Erminia Pellecchia, con una bellissima foto di Alessandro Lucibello. Torna in auge l’indimenticabile evento che rese famosa in tutto il mondo la perla della Costiera amalfitana e che fu interrotto forse anche per l’eccessiva affluenza. Un pò quello che è successo con la Festa del Pesce. Ora a riprendere il grande evento con un Musical Ario Avecone, che ha creato uno splendido filone a cominciare da Amalfi, e Giulia Talamo, direttrice artistica di Vicoli in Arte,  la bellissima rassegna di eventi voluta dal Comune di Positano guidato dal sindaco Giuseppe Guida, che ha coperto tutta la stagione turistica e creato anche inziative coinvolgenti per i giovani positanesi con vari stage, il prossimo 28 agosto con un titolo suggestivo “Posa, Posa, lo sbarco dei Saraceni

Positano, 28 agosto: “POSA POSA la Madonna venuta dal mare”

Sbarco dei Saraceni Positano

“L’irruzione delle feluche piratesche, l’assalto al paese, il rapimento della dogaressa, l’incendio fantasmagorico dell’intera Positano a base di bengala, falò, mortaretti, brulotti, fuochi artificiali e proiettori, ingresso solenne, in groppa a un elefante di paglia manovrato da 18 uomini, dell’ammiraglio Aloisi nella parte di sultano, rapimento dell’immagine sacra, quindi controffensiva dei Positanesi, sconfitta dei turchi e finale intervento della Madonna che costringeva il barbaro a restituire il quadro nelle mani del vescovo…». Dino Buzzati racconta così lo sbarco dei Saraceni, festa in costume ideata e messa in scena da Paolo Aloisi, dal 1952 al 1959, la sera di Ferragosto, per ricostruire, «con l’entusiastica partecipazione del popolo», lo sbarco dei saraceni e la fuga dei corsari spaventati da una misteriosa voce che urlava «Posa posa». La rievocazione immortalata anche nel corto dell’Istituto Luce «Festa a Positano», fu voluta dal sindaco Paolo Sersale e dalla locale Azienda di soggiorno per richiamare il turismo internazionale nella cittadina che cercava di rialzarsi dalle ferite della guerra. Già, perché l’intuizione fu proprio quella di coinvolgere nella giocosa kermesse, firmata alla regia da Citto Maselli, anche i turisti, armati di spade di legno, turbanti di carta, elmi e corazze di latta, felici di improvvisare duelli lungo le viuzze del paese verticale. Sette edizioni, poi calò il sipario. Fin quando cinquant’anni dopo Giulia Talamo, imprenditrice e attrice, decise, d’intesa con il giovane sindaco Giuseppe Guida ed il parroco di Santa Maria Assunta don Danilo Mansi, di restituire vita alla manifestazione. In forma però di musical, titolo «Posa posa», trasportando le vicende a cent’anni dopo con flashback sulla leggenda medievale della miracolosa Madonna bruna arrivata dal mare. Al suo fianco ha chiamato il regista e produttore Ario Avecone. Insieme hanno scritto il testo e curato la regia dello spettacolo, affidando le musiche a Simone Martino e le coreografie a Demis Autellitano. Protagonisti Claudia Paganelli, Luca Notari, Valentina Naselli e Michelangelo Nari;voci narranti Avecone e Antonio Speranza. Con loro i ballerini del National Ballet Theatre di Sorrento (solisti Domenico Pisapia, Davide Raimondo e Valentino Neri), i Saraceni di Positano e i trenta ragazzini dell’istituto comprensivo Lucantonio Porzio, guidato da Stefania Astarita che partecipano ai corsi di arti sceniche, diretti dai performer e schermisti Jacopo Siccardi ed Emanuele Franco. «Giovani del territorio», dicono Talamo e Avecone: «Da anni portiamo avanti con tenacia la Scuola di Arti sceniche e vedere all’opera i nostri allievi è un’emozione».
Si alza il sipario, nell’ambito della rassegna «Vicoli in arte», dopodomani alle 20.30 in piazza Flavio Gioia, trasformata nel campo di battaglia dell’eterna lotta tra Bene e Male. Prologo la storia della nave che, per sfuggire agli attacchi dei saraceni, si trova ancorata, dopo una violenta tempesta, nelle acque di Positano. Trasporta il quadro di una Madonna, sottratta alla furia iconoclasta che sconvolse l’impero bizantino. C’è bonaccia, impossibile riprendere la navigazione, fin quando una voce non ripete più volte «Posa posa». Proviene dalla sacra effigie; solo dopo che sarà lasciata sulla spiaggia l’imbarcazione potrà ripartire. É il 14 agosto, sull’arenile verrà eretta la chiesa dell’Assunta. Nucleo centrale, cent’anni dopo, è, invece, l’amore, osteggiato dalle famiglie, tra Leandro e Fiorenza, sorta di Romeo e Giulietta sullo sfondo dell’incursione dei saraceni che rubano l’icona sacra della Madonna. Tradimenti, colpi di scena e azioni di coraggio.
Diversamente dagli amanti di Shakespeare, ci sarà per loro un lieto fine. Leandro viene preso dai pirati, Fiorenza prega la Vergine, la notte si accende di luce, mentre Maria comanda agli infedeli di restituire il dipinto. La città è salva e i due innamorati coroneranno il loro sogno, benedetti dai genitori.”