Profondo Rosso: “Mi serve un po’ di pepe.”

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Con questa frase venivamo mandati da un parente o dai vicini dove ci recavamo di corsa convinti che era necessario un po’ di pepe per il nostro pranzo. Come eravamo ingenue! In realtà stava per arrivare la cicogna e bambini, signorinelle ed uomini non dovevano partecipare all’evento. La casa era presidiata dalle MAMME del vicinato e dall’ostetrica comunale, l’unico uomo che aveva il permesso di restare a portata di voce era il marito della partoriente. L’unica donna non sposata, la ragazza che era stata incaricata di badare alla biancheria da tenere calda e pronta all’uso o di correre in farmacia. Da qualche tempo, da troppo tempo, vengono inviate a CHIEDERE IL PEPE vengono inviate le navi onlus con migranti a bordo. Le autorità italiane, senza tener conto delle motivazioni che hanno spinto gente disperata ad affrontare un viaggio pieno di incognite nella illusoria speranza di riconquistare la dignità che è stata loro strappata sin dalla nascita, dei sacrifici che le loro famiglie ganno fatto e dovranno ancora fare per pagare il prezzo del viaggio, dei rischi corsi, delle sofferenze che sono state loro inflitte per sadismo e/o per estorcere altro denaro, delle loro condizioni di salute, IN NOME DEL POPOLO ITALIANO, li dirottano verso PORTI SICURI che non casualmente distano più giorni di navigazione dal luogo del salvataggio!
Chiedo a coloro che possono cambiare le leggi di non mettere più in scena questi barbari provvedimenti … se ritengono giusto e doveroso farlo, LI INVITO A NON FARLO NEL MIO NOME! prof. Francesca LAURO

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