Profondo Rosso: No nel mio nome.

I quotidiani del dicembre 2021 riferivano che le manovre militari russe ai confini con l’Ucraina avevano suscitano tensioni diplomatiche. Ovviamente l’Ucraina aveva risposto con imponenti manovre sciorinando carri armati, aerei, artiglieria. Un opinionista affermava che se Mosca avesse voluto sconfinare ancora una volta in Ucraina lo avrebbe già fatto. I media ci mostravano file di carri armati russi sui quali erano state dipinte enormi zeta e gli ucraini che impacchettavano i loro monumenti e manomettevamo la segnaletica stradale per indurre in errore il nemico qualora, come loro temevano, li avesse invaso. Il 24 febbraio del 2022 l’invasione era in atto e la guerra ancora una volta sconvolgeva l’Europa.
Per tre mesi tutti i paesi europei erano rimasti alla finestra a guardare … ma come è spesso capitato all’Italia, non appena abbiamo messo il naso fuori alla finestra siamo stati schiaffeggiati: ci siamo accorti che dipendevamo dalla Russia per le forniture dei carburanti e che il grano Ucraino era indispensabile per molti paesi Africani.
Mentre i Paesi che dipendevano dalla Russia per la fornitura del gas correvano ai ripari stipulando contratti di acquisto con chiunque avesse gas da vendere, l’Europa preparava pacchetti di sanzioni che avrebbero dovuto mettere in ginocchio la Russia e promettevano all’Ucraina armi “difensive” ma negavano a ZELENS’KYJ la “NO FLY ZONE” e l’uso delle armi fuori dai confini Ucraini.
Promettevano a ZELENS’KYJ di consentirgli di far parte sia dell’Europa che della NATO, lo invitavano nelle riunioni dei “grandi” e lui correva da un Paese all’altro per chiedere, sollecitare, implorare aiuti, per far partire le navi cariche di grano verso l’Africa, per ricevere armi migliori, aerei, far addestrare i suoi soldati al loro uso.
Le sanzioni hanno attirato tutti coloro che hanno sporco da riciclare e/o sono in grado di ottenere in prestito somme notevoli con una semplice telefonata e di chiamare speculatori pronti a lanciarsi nell’affare offerto loro su di un piatto d’oro. Questi personaggi hanno comprato tutti i beni che non volevamo vendere alla Russia e questa li ha acquistati da loro a prezzi più alti. La RUSSIA sostenendo maggiori costi è riuscita a disporre di tutti i beni che le servivano per invadere l’UCRAINA. L’unica sanzione che, a mio avviso, è andata a segno è quella che ha colpito i GERARCHI (pignoramenti, ipoteche, sequestri, acquisizioni di beni immobili, di beni mobili registrati, opere d’arte, gioielli, conti correnti bancari, cassette di sicurezza, etc) … che, finita l’invasione, potrebbero chiederne l’integrale restituzione, il risarcimento dei danni subiti, etc).
Gli speculatori, mai paghi, hanno guadagnato somme ingenti, realizzando ricavi che hanno consentito loro di reintegrare i costi complessivi sostenuti non una volta sola ma più volte!
Gli eserciti dei paesi europei hanno consegnato all’UCRAINA di tutte le armi obsolete senza sostenere gli oneri che avrebbero dovuto sostenere per consegnarli alle imprese che “trattano” i rifiuti speciali. I Paesi europei che hanno inviato armi moderne, sofisticate, efficaci hanno imposto all’UCRAINA l’obbligo di non usarle neanche per colpire le basi RUSSE dalle quali partivano aerei, droni, bombe etc. per colpire l’UCRAINA.
ZELENS’KYJ, avendo preso atto che la RUSSIA, lentamente ma inesorabilmente, aveva occupato centinaia di villaggi, che dei bambini ucraini deportati ed uccisi i media parlano poco, che nessuno tiene il conto dei morti, dei feriti, degli invalidi che “questa operazione speciale” ha lasciato sul campo, ha deciso di entrare in territorio russo per avere un appiglio del quale avvalersi qualora la RUSSIA decida di sedersi ad un tavolo di trattative serie che tengano conto degli interessi di entrambi i paesi.
Tutte le decisioni vengono prese anche IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Vorrei sentire il grido di tutti coloro che si professano cattolici, apostolici e romani:
NO NEL MIO NOME
Prof. Francesca LAURO

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