Progressioni verticali vigili di Lacco Ameno. Consiglio di Stato dichiara improcedibile il ricorso Pisani contro Chiocca e il comune, sindaco Pascale furente: chi ha sbagliato paghi  

E sulle spese compensate il primo cittadino Giacomo Pascale dice: «Pronti a rivalersi se e nel caso ne ricorrano i presupposti avverso chi ha causato un esborso economico ingiusto alle casse pubbliche»

 Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) ha pronunciato la sua ORDINANZA sul ricorso numero di registro generale 5582 del 2024, proposto da Pisani Loreta, rappresentata e difesa dall’avvocato Alessandro Barbieri, contro il comune di Lacco Ameno, rappresentato e difeso dall’avvocato Lorenzo Lentini, contro Chiocca Valeria, rappresentata e difesa dall’avvocato Pasquale Pacifico, per la riforma dell’ordinanza -cautelata del Tribunale amministrativo regionale per la Campania (Sezione Sesta) N.1133/2024, resa tra le parti. Di fatto il TAR aveva sancito la bontà dell’operato del comune di Lacco Ameno nel merito delle tanto discusse Progressioni verticali avviate dal’Ente nell’ambito della locale Polizia Municipale. Atti impugnati, procedimenti contestati, procedure impugnate. L’esito del giudizio innanzi al tribunale amministrativo regionale aveva portato alla conclusione delle procedure di progressione con la pubblicazione della graduatoria con cui si affermava la “promozione” dell’agente Valeria Chiocca.Pochi giorni prima della discussione innanzi al Consiglio di Stato la Pisani con il suo legale avevano fatto dietro front, rinunciando alla misura cautelare.Cosi i giudici capitoli in questo inizio di agosto torrido, visti tutti gli atti della causa; visti gli atti di costituzione in giudizio del Comune di Lacco Ameno e di Chiocca Valeria e soprattutto vista la impugnata ordinanza cautelare del Tribunale amministrativo regionale di reiezione della domanda cautelare presentata dalla parte ricorrente in primo grado ha dichiarato l’improcedibilità dell’appello.Il Relatore nella camera di consiglio del giorno 31 luglio 2024 il Cons. Alberto Urso e viste le conclusioni delle parti come da verbale ha rilevato che con atto del 29 luglio 2024 l’appellante ha dichiarato “la sopravvenuta carenza d’interesse all’appello cautelare”. «Considerato- scrivono i magistrati- che, in ragione di quanto sopra, occorre dare atto della suddetta sopravvenuta carenza d’interesse, con conseguente dichiarazione d’improcedibilità dell’appello; Considerato che la sopravvenienza all’appello delle ragioni che hanno fatto venir meno l’interesse e la peculiarità della fattispecie giustificano la compensazione delle spese.Per questo motivo il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) dichiara l’improcedibilità dell’appello per sopravvenuta carenza d’interesse. Spese compensate.

L’ordinanza sarà eseguita dall’ Amministrazione ed è depositata presso la segreteria della Sezione. Così è stato deciso a Roma, ora bisognerà attendere per comprendere cosa riserva ancora la guerra intestina (politica ed interna agli uffici) scatenata dalla progressione contesta tra Loreta Pisani e Valeria Chiocca che ha causato una ormai insanabile e di dominio pubblico, rottura tra il Comandante Raffaele Monti e Giacomo Pascale rispettivo sponsor delle parti in lizza. Ma soprattutto è finita al centro di una inchiesta della magistratura che sta tentando di fare chiarezza sui contorni del caso progressioni verticali lacchesi.Pascale intanto si dice furente contrariato per la decisone dei giudici di compensare le spese su un giudizio avviato e per il quale il comune ha già speso una barca di soldi per difendere i propri atti amministrativi: « Se uno ritiene di essere stato leso nei suoi diritti mi sembra giusto che si difenda, ma è altrettanto giusto nel rispetto dell’attenzione che si deve avere per la finanza pubblica che la comunità non sia chiamata  a spendere o ancora oltremodo altre somme se non condannata- spiega Pascale- mi piacerebbe vivere in un paese dove chi sbaglia paga, nel senso che se tu mi trascini in tribunale ed il tribunale di da torto, dando ragione alla controparte è giusto che tu paghi anche l’avvocato della controparte-conclude Pascale aggiungendo- non capisco in questa decisione del Consiglio, come era stato prima per il TAR, il perché debba pagare una comunità intera. Se mi trascino in tribunale e poi hai torto o mi trascini in tribunale e poi ti ritiri, mi sembra giusto che gli avvocati delle parti poi alla fine dei libri te li paghi tu, non è che una comunità intera può correre dietro al tuo stato d’animo e soprattutto diciamo questo non significa assolutamente che tu non debba difendere, ma che te ne assuma le conseguenze.Quindi noi siamo pronti a pagare se condannati, ma in questo caso noi paghiamo semplicemente il prezzo di essere stati trascinati in tribunale ingiustamente.Sia il TAR che il Consiglio di Stato hano sancito che la nostra procedura è corretta».Addirittura al Consiglio di Stato si è detto :”non ho più interesse a questo ricorso in questa fase per cui ritengo che non si debba discutere”. Intanto gli avvocati hanno hanno proceduto e vanno pagati e mi sembra altrettanto giusto nello stesso tempo visto che il Consiglio di Stato mi ci hai portato tu, che non potevi non sapere che la procedura comunque si poteva chiudere, allora chiedo scusa, ma almeno la dovresti pagare gli avvocati della parte che è stata trascinata fino al Consiglio di Stato. Prendo atto della decisone di compensare le spese, ma non la condivido. A questo punto l’auspicio, ripeto, è che si possa prendere atto di tutto e di evitare di esporre ancora l’Ente a eventuali ed ulteriori spese. In ogni caso ho l’obbligo morale prima che politico di verificare se esistono i presupposti per poter poi casomai a tutela dell’ente mettere in campo azioni a mia volta che vanno nella direzione di recupero di certe somme».

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