Ricostruzione del museo di Santa Restituta. Diocesi di Ischia nominata soggetto attuatore per l’intervento di rimozione e trasporto al sito di deposito dei reperti archeologici

L’intervento costerà € 215.722,24 e vedrà la compartecipazione del Comune di Lacco Ameno e dell’Agenzia del Demanio. L’ente locale metterà a disposizione l’Area Crisci, uno spazio del Museo di Villa Arbusto per un tempo stimato di sei anni. Prevista la realizzazione di un virtual tour al fine di evitare l’oblio del polo museale. Dovranno essere accolte 1200 cassette previste per una superficie stimata necessaria di circa 300 metri quadri. In conseguenza di questa ulteriore necessità di custodire ed allocare i reperti lacchesi lievita anche il Quadro Finanziario dell’intervento di ricostruzione pubblica che ora sarà   dell’importo di € 11.217.200,01

 

 Trovata l’intesa per la custodia dei reperti archeologici del Museo di Santa Restituta in ordine alla necessità di sgomberare il sito per favorire il complesso processo di Ricostruzione ascritto alla voce sisma del 21 agosto 2017. Al fine di consentire l’avvio delle attività presso gli scavi della basilica omonima di cui si occuperà l’Agenzia del Demanio, per i reperti storico-archeologici il commissario Giovanni Legnini, di intesa anche con Soprintendenza e Comune, ha nominato la curia vescovile della diocesi di Ischia soggetto attuatore per l’intervento di rimozione e trasporto al sito di deposito dei reperti archeologici.L’intervento costerà € 215.722,24 e vedrà la compartecipazione del Comune di Lacco Ameno e dell’Agenzia del Demanio. L’ente locale metterà a disposizione uno spazio del Museo di Villa Arbusto per un tempo stimato di sei anni. Prevista la realizzazione di un virtual tour al fine di evitare l’oblio del polo museale.Al fine di favorire tale processo di tutela la struttura del Commissario Legnini ha approvato la versione aggiornata del Piano di Comunicazione, rimesso dall’Agenzia del Demanio e relativo all’intervento di Santa Restituta, contenenti anche le specifiche tecniche e della strumentazione informatica per la visione del Virtual Tour, i cui oneri rimarranno a carico dalla Diocesi, quale compartecipazione alla realizzazione dell’intervento nell’ambito del Quadro Economico complessivo dell’intero intervento e senza variazione del Piano Finanziario.La Diocesi di Ischia, quale proprietaria dei beni, sarà Soggetto Attuatore per il solo intervento di rimozione, trasporto e custodia presso il realizzando deposito dei reperti archeologici del sito di Santa Restituta. Gli uomini di Monsignor Carlo Villano han già trasmesso ed il commissario Legnini lo ha approvato, il progetto  di “allestimento temporaneo del sito di custodia dei reperti archeologici provenienti dall’area museale di Santa Restituta, presso l’area ovest del parco di Villa Arbusto”, con l’unito cronoprogramma che consentirà di stabilire i tempi tecnici di attuazione ed attuare gli opportuni controlli.Legnini ha precisato che l’importo del Quadro Economico dell’intervento in questione, rimodulato in € 215.722,24, trova capienza nella voce dell’“Importo Lavori a Corpo” di importo 6.193.612,13 del Quadro Economico dell’intervento denominato  per l’intero Museo Archeologico di “miglioramento/adeguamento sismico della sede comunale, dei locali della diocesi e dell’area archeologica di Santa Restituta, colpiti dal sisma”. Nel dare seguito al suo disposto l’On.Legnini prende atto delle disponibilità alla compartecipazione alle attività per la realizzazione dell’intervento in questione come rappresentate dalla Diocesi e dal Comune di Lacco Ameno stabilendo che: la Diocesi di Ischia, concordemente a quanto previsto nelle Specifiche Tecniche – Piano di Comunicazione, redatto dall’Agenzia del Demanio, provveda alla fornitura della strumentazione informatica per la visione del Virtual Tour, con l’installazione di  3 visori 3D (tipo mod. Oculus 3); 3 monitor 4K per visione esterna; 3 pc per assistenza remota e backup. Dal canto suo il Comune di Lacco Ameno concederà, per il tempo necessario alla esecuzione dei lavori presso l’area archeologica di Santa Restituta, la piena disponibilità del sito di custodia dei reperti archeologici provenienti dall’area museale, individuato in una parte dell’area di proprietà, sita nei pressi di Villa Arbusto, cosiddetta “area Crisci”. Il Comune stesso provvederà, oltre alla acquisizione di tutti i pareri necessari i lavori di sistemazione dell’area e installazione dei container destinati ad ospitare i reperti archeologici, alla fornitura, per il periodo di deposito, di energia elettrica e altre forniture, laddove necessarie, accollandosi altresì gli oneri per una copertura assicurativa adeguata dei reperti archeologici e delle strutture ove gli stessi sono depositati. In conseguenza di questa ulteriore necessità di custodire ed allocare i reperti lacchesi lievita anche il Quadro Finanziario dell’intervento di ricostruzione pubblica che ora sarà   dell’importo di € 11.217.200,01(€ 1.738.197,21, già attribuito con Decreto n. 1899 del 27 febbraio 2024 al Soggetto Attuatore Agenzia del Demanio; € 215.722,24 al Soggetto Attuatore Diocesi di Ischia, a valere sulle risorse stanziate con l’ordinanza speciale n. 2/2023; rideterminazione dell’importo dell’intervento , in € 9.263.208,56, il cui Soggetto Attuatore sarà successivamente nominato). A titolo di compartecipazione da parte della Diocesi di Ischia e del Comune di Lacco Ameno, gli oneri finanziari relativi alle voci di spesa nel caso della Curia del “Virtual Tour” e nel caso dell’ente del deposito, forniture e copertura assicurativa dei beni. La Diocesi di Ischia, entro 15  giorni ha dovuto comunicare al Commissario straordinario la nomina del responsabile tecnico che fa capo a Don Emmanuel Monte.

1200 cassette e 300 metri quadri di spazio

La location Villa Arbusto fa seguito ad una serie lunghissima di interlocuzioni, ricerche, dalle conclusioni elaborate dal Tavolo Tecnico all’uopo istituito tra Struttura commissariale, Agenzia del Demanio e Comune di Lacco Ameno, con un accordo interistituzionale del 04 aprile 2023.Il Referente della Diocesi, Don Emmanuel Monte, non aveva trovato spazi, un sito adeguato dove, con l’approvazione della Soprintendenza, poterli custodire durante lo svolgimento dei lavori.  Il tecnico incaricato dalla Diocesi di Ischia, sulla base della stima effettuata dalla Soprintendenza sul numero di cassette necessarie per l’imballaggio dei reperti, aveva sviluppato un calcolo della superficie necessaria ad accogliere le 1200 cassette previste per una superficie stimata necessaria di circa 300 metri quadri, a valle della ricerca di siti, sono anche state individuate due aree una di dimensioni appena congruenti (nel comune di Barano) e, un’altra di circa 300 mq. posizionata nel comune di Lacco Ameno caratterizzata da tre unità immobiliari collegate tra loro, di complessivi €3.800,00/mese, ipotizzando, peraltro, un tempo previsionale di custodia indicativamente di anni 6. Oltre ai costi di trasferimento da e per il sito di stoccaggio, si è dovuto prevedere ulteriori lavori impiantistici volti alla videosorveglianza piuttosto che al mantenimento della qualità ambientale e alla garanzia di sicurezza dei beni, quantificati in €115.000. Per il deposito si è ritenuto di preferire locali o aree pubbliche, non ricorrendo a locazioni private anche per ragioni di economicità.  L’Agenzia del Demanio che materialmente compirà la ricostruzione di Santa Restituta,fermo restando i 18 mesi previsti nel Decreto di nomina Soggetto Attuatore, aveva ipotizzato prevedendo che lo spostamento dei reperti si concluda entro marzo 2024. Tempo ampiamente fallito.Il RUP per l’Agenzia è l’ing. Mario D’Amato. Legnini con diverse note aveva richiesto, ma senza esito al Sindaco della Città Metropolitana , ai Sindaci isolani,all’Agenzia del Demanio, al Comandante dello Stabilimento Militare dell’Esercito a Ischia e alla Regione Campania, di verificare la disponibilità di locali o di superfici pubbliche per collocare i container, al fine di coniugare l’obiettivo di contenimento degli oneri a carico della contabilità speciale con quello di assicurare la custodia in sicurezza di beni così preziosi. Nessuno dei suddetti Enti interpellati ha comunicato la disponibilità di locali pubblici per allocare i reperti e visto l’esito infruttuoso del tentativo di reperimento di locali pubblici, è emerso l’orientamento dell’acquisto di containers da dislocare su spazi pubblici o in alternativa verso la possibilità del trasporto dei reperti sulla terraferma.  La Soprintendenza ha ritenuto preferibile escludere lo spostamento su Napoli dei reperti in presenza di altre soluzioni alternative; ha manifestato la necessità, nel caso dell’allocazione delle cassette in containers di rispettare i criteri di sicurezza prescritti per non alterare la condizione attuale dei materiali. Da qui l’opzione Villa Arbusto.

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