Salerno, docenti bloccati al Nord: solo uno su due riesce a tornare a casa

14 agosto 2024 | 19:39
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Salerno, docenti bloccati al Nord: solo uno su due riesce a tornare a casa

Salerno, docenti bloccati al Nord: solo uno su due riesce a tornare a casa

Anche quest’anno, per molti insegnanti salernitani in servizio nel Centro-Nord Italia, si ripresenta una situazione difficile, segnata da un alto costo della vita e dall’inevitabile lontananza dai propri cari. L’Ufficio scolastico ha approvato l’assegnazione provvisoria per 900 docenti di ruolo, permettendo loro di avvicinarsi temporaneamente alle loro famiglie, ma per altri 950 insegnanti, la richiesta è stata respinta, lasciando un docente su due lontano da casa per il prossimo anno scolastico.

Le assegnazioni provvisorie, che concedono un trasferimento temporaneo per un solo anno scolastico, sono state una speranza per molti insegnanti, specialmente per chi si trova a dover sostenere costi elevati nelle grandi città come Milano, Roma, Bologna e Firenze. Tuttavia, la metà delle 1.866 domande presentate non è stata accolta, lasciando molti docenti in difficoltà.

La situazione più critica riguarda le maestre elementari, che risultano le più penalizzate: solo 80 insegnanti su quasi 400 richieste sono riusciti a ottenere un avvicinamento temporaneo. Alcune sono riuscite a tornare solo da città come Milano, Brescia, Firenze e Roma, mentre molte altre, provenienti da diverse città del Nord e del Centro Italia, dovranno continuare a lavorare lontano da casa.

Anche per i docenti delle scuole medie e superiori la situazione non è rosea: 190 richieste di avvicinamento sono state respinte alle medie, e 290 alle superiori. Le cause principali di queste difficoltà sono il calo demografico e la conseguente riduzione delle cattedre, che rendono sempre più complicato ottenere un trasferimento, anche temporaneo, verso il Salernitano.

Susy Parrillo, rappresentante della Uil Scuola di Salerno, ha definito questa situazione una “emergenza sociale”, sottolineando le gravi difficoltà economiche e affettive che i docenti devono affrontare. Per molti, il costo degli alloggi e delle spese quotidiane consuma gran parte dello stipendio, creando un forte disagio dovuto alla distanza dagli affetti familiari. Parrillo ha inoltre evidenziato la necessità di un intervento politico che porti all’ampliamento degli organici e del tempo scuola, permettendo così a più docenti di avvicinarsi alle loro famiglie.

La crisi economica e il crescente costo della vita spingono sempre più insegnanti a chiedere il trasferimento vicino a casa, ma il numero di posti disponibili continua a essere insufficiente, soprattutto in un contesto in cui il Nord e il Centro Italia risultano particolarmente onerosi per chi è costretto a vivere lontano dalla propria terra.

Il Mattino