Stagione della caccia: il Tar Campania boccia la Regione sull’apertura anticipata. Ancora una volta Palazzo Santa Lucia reitera le medesime regole.
Non è certo la prima volta che la Regione Campania decide per una preapertura della caccia, ma quest’anno il Tar Campania la boccia inesorabilmente.
Un decreto del presidente della terza sezione accoglie l’istanza cautelare, richiesta dalle associazioni, Lipu, Wwf Italia, Enpa, Ldc Animal protecton e Lav, sulla sospensione della delibera regionale del 31 luglio che ha approvato il calendario venatorio, che autorizza a sparare a settembre ad alcune specie (cornacchia, gazza ladra, ghiandaia e colombaccio), ed anticipa l’apertura al 15 dell’attività venatoria ordinaria per le altre specie (quaglie, fagiani e porciglioni), nonostante l’Ispra cioè l’istituto nazionale in materia di fauna selvatica, consigliasse un’altra data.
Il presidente della 3° sezione del Tar, ha ritenuto che tali previsioni siano in contrasto, e senza adeguata motivazione, con quanto ritenuto nei pareri obbligatori dell’Ispra e del comitato tecnico faunistico venatorio nazionale, che indicavano di posticipare l’apertura della caccia al 2 ottobre per tutte le specie, con le sole eccezioni dei cornidi, del colombaccio e degli ungulati, e di diversificare le date venatorie per specie, secondo il periodo di riproduzione protetto e le misure di conservazione delle specie, previste dal piano di gestione europea.
Il 24 settembre è stata fissata la trattazione in camera collegiale del ricorso delle associazioni ambientaliste ed animaliste, che verte anche sull’autorizzazione della caccia nelle aree Natura 2000 a partire dal 2 ottobre in assenza di valutazioni di incidenza.
Il Wwf ha commentato la decisione ricordando che “La Regione Campania continua a dialogare solo con i cacciatori, a sperperare soldi pubblici ed a mettere in pericolo la fauna selvatica“, e ricorda che “nei giorni scorsi anche il Veneto era stato fermato dalle associazioni che avevano presentato ricorso contro il tentativo di aprire la caccia alla tortora selvatica, specie in sensibile declino che l’Europa ci chiede di proteggere“.