Telefonia mobile a Piano di Sorrento: un progresso tecnologico ormai indifferibile. Parla il progettista, Ing. Roberto Gebbano
Riceviamo e pubblichiamo . Finalmente, dopo tante vicissitudini, il Consiglio Comunale di Piano di Sorrento ha deliberato il Regolamento Comunale che consentirà l’installazione di nuove stazioni radio base di telefonia mobile su aree pubbliche.
Come noto Piano di Sorrento è l’unico comune peninsulare a non aver ad oggi alcun impianto radiomobile installato. Ciò significa che la copertura radiomobile viene garantita dalle stazioni radio base situate nei comuni limitrofi (in particolare Sant’Agnello, Meta, Sorrento, Vico Equense), con evidenti disservizi, specialmente nella copertura indoor (interna agli edifici), e mancata copertura di diverse aree del territorio comunale. A tali disagi, si aggiunge la continua congestione, specialmente nella stagione turistica, degli impianti serventi nei comuni adiacenti, i quali devono sostenere anche il traffico proveniente da Piano di Sorrento, pur essendo progettati per servire i territori di competenza.
Personalmente, ricordo i primi incontri presso il Comune di Piano dal 2011, tesi a risolvere tale problema, ma solo oggi va dato atto che un’amministrazione ha inteso affrontare concretamente la problematica, sostituendo un vecchio e impugnabile regolamento, con un piano antenne che prevede per i Gestori di telefonia la possibilità di usufruire di aree pubbliche per l’installazione.
Ciò comporta una serie di evidenti vantaggi, per l’utenza e per la collettività.
Difatti, installando su aree pubbliche, il Comune potrà beneficiare degli introiti dei canoni di locazione, a beneficio della collettività, magari anche investendo nel controllo dei campi elettromagnetici.
Devo quindi complimentarmi con il Sindaco Cappiello e l’amministrazione tutta, per aver finalmente avuto il coraggio di affrontare una problematica non più differibile, poiché erano troppi anni (anzi, decenni) che utilizzare dispositivi radiomobili a Piano di Sorrento era un vero e proprio dramma, con conseguenze dannose non solo per l’utenza privata, ma anche per l’utenza business, cosa assolutamente inaccettabile per un territorio strategicamente commerciale come quello carottese.
Lo sviluppo della rete radiomobile per l’intera società è assolutamente necessario: privarsi di tale opportunità significa rinunciare al miglioramento della vita di ogni cittadino, significa rinunciare a un bene primario di cui è impossibile fare a meno, visto che ormai sempre più dispositivi necessitano di essere costantemente connessi (si pensi al futuro della guida autonoma, all’intelligenza artificiale, ai sistemi di videosorveglianza, a tutto il mondo sanitario, all’IoT).
Dispiacciono i ritardi accumulatisi nell’approvazione del Piano, principalmente dovuti a gruppi di cittadini (una minoranza, va precisato), che hanno costituito Comitati per protestare contro lo sviluppo tecnologico di un mezzo, quello della telefonia mobile, che, di fatto, utilizziamo nella totalità delle persone, e non è certamente interesse di pochi, ma di tutti.
Ho partecipato, come progettista incaricato dai Gestori di telefonia, a molteplici sopralluoghi presso le aree che saranno oggetto di installazione, e siamo certi che una volta che entreranno in servizio tutti gli impianti, il territorio di Piano beneficerà di un livello di servizio efficiente, con ulteriori migliorie e perfezionamenti, che verranno senz’altro effettuati anche successivamente alle prime realizzazioni, sulla base dei piani di sviluppo annuali forniti dai diversi Operatori.
Tutti gli impianti saranno dotati di tecnologia 5G, uno degli argomenti maggiormente discussi dai sostenitori di fake news ormai dilaganti in materia. Difatti, il web è pieno di blog e presunti comitati scientifici senza nessun accreditamento ufficiale, che diffondono notizie totalmente infondate sulla tecnologia radiomobile di quinta generazione.
Difatti, quali sono le differenze del 5G rispetto alle precedenti generazioni di sistemi radiomobili?
• Maggiore affidabilità e bassi tempi di risposta, quasi 25 volte più rapidi della rete attuale, indispensabile per quelle attività critiche come la chirurgia da remoto o la guida autonoma. Ad esempio, di fronte a un pedone che attraversa la strada il tempo di risposta dell’autovettura è fondamentale;
• Aumento del numero di dispositivi connessi a parità di perimetro, quasi 10 volte più dispositivi della rete attuale. Per esempio, se confrontato al contatore elettrico di casa, è come se il 5G permettesse di accendere contemporaneamente più elettrodomestici senza che salti la corrente. Questa è una dimensione molto importante per lo sviluppo delle smart city, dove il numero di sensori sarà un abilitatore fondamentale per alcune funzionalità;
• Maggiore velocità di accesso alla rete, quasi 20 volte superiore a quella attuale, che consentirà, a parità di tempo, di trasferire una quantità maggiore di dati. Per esempio, sarà possibile avere accesso a video ad alta risoluzione riducendo la possibilità che compaia il fastidioso “loading” sullo schermo dello smartphone;
• Maggiore sicurezza in quanto il sistema 5G utilizza antenne costruite appositamente per attivare collegamenti diretti soltanto verso i dispositivi connessi: questo significa meno onde elettromagnetiche sparse ovunque, ma orientate laddove serve connettere un dispositivo alla rete.
Con il 5G assistiamo all’utilizzo di nuove frequenze per la trasmissione radio che però non sono una novità assoluta, ma solo una novità per la rete telefonica, infatti si fa uso di: – Banda bassa 694-790 MHz: prima utilizzata per i canali televisivi; – Banda media 3,6-3,8 GHz: simile a quella già utilizzata dal 4G; – Banda elevata (a onde millimetriche) 26,6-27,5 GHz: rappresenta la vera novità per quanto riguarda le frequenze utilizzate ma è simile a quelle già usate per i ponti radio e per i sistemi satellitari.
Gli impatti sulla salute del 5G sono diversi rispetto a quelli del 4G e delle altre tecnologie wireless?
Il 5G diffonde onde elettromagnetiche attraverso sistemi radio. Queste, potenzialmente, potrebbero interagire con il corpo umano; tuttavia, la relazione non dipende dalla tecnologia in sé, bensì dalla potenza e dalla frequenza utilizzate, motivo per cui il 5G non è diverso – da questo punto di vista – dalle reti precedenti e dalle altre tecnologie radio già in uso. Chiedere se il 5G sia pericoloso per la salute è quindi una domanda mal posta.
L’esposizione alle onde elettromagnetiche nuoce alla salute?
Le onde elettromagnetiche trasportano energia (non possono trasportare materia e neppure virus, proprio come i raggi solari, ma molto meno intense) e i potenziali fattori di rischio dipendono da come questa energia interagisce con i tessuti biologici. Le uniche grandezze fisiche da considerare per capire se le onde elettromagnetiche sono pericolose o meno, sono la potenza e la frequenza delle onde a cui si è esposti e per queste esistono dei limiti imposti dalle leggi che garantiscono che non ci siano pericoli per la popolazione.
Per tutelare la salute e l’incolumità dei cittadini esistono degli organismi scientifici internazionali, come ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection) e IEEE ICES (IEEE International Committee on Electromagnetic Safety). Questi stabiliscono i limiti di esposizione entro i quali non si riscontrano effetti sulla salute. Sono organizzazioni non governative riconosciute dal OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), dall’ILO (Organizzazione Internazionale del lavoro) e dall’UE (Unione Europea), e costituite da membri esperti selezionati sulla base delle loro competenze e della loro reputazione. Sono quindi persone che conoscono a fondo la materia e la cui competenza è riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale. Le linee guida emanate da questi organismi sono poi recepite dalle leggi dei diversi Stati membri dell’Unione Europea. Il controllo delle emissioni di un impianto è verificato dalle ARPA, le Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente, a cui dev’essere presentato un progetto dettagliato di valutazione d’impatto elettromagnetico ad ogni installazione e modifica. Le Agenzie, quindi, rilasciano una specifica autorizzazione all’esercizio dell’impianto di telecomunicazione ed eseguono, poi, controlli periodici con adeguati apparati di misura per monitorare nel tempo le emissioni dell’impianto autorizzato.
I limiti e i fattori precauzionali imposti dagli enti internazionali preposti alla salvaguardia della nostra salute sono molto cautelativi. Infatti, rispetto al valore soglia, cioè quello minimo per il quale sono stati osservati i primi effetti dannosi per la salute, il limite internazionale è definito applicando un fattore di riduzione pari a 50 volte ed in Italia sono ulteriormente molto più cautelativi rispetto a quelli adottati dai principali Paesi Europei, difatti viene imposto, ad oggi, un obiettivo di qualità pari a 15V/m per tutte le aree a permanenza umana superiore a 4 ore giornaliere. Pochissime Nazioni al mondo impongono limiti così restrittivi.
I limiti di emissione si applicano alla potenza emessa totale, sommando i contributi provenienti sia dagli impianti (antenne, ecc.) che da altre fonti (telefoni inclusi), per cui la potenza complessiva non può per legge essere superiore al valore prefissato. Quindi, anche se abbiamo più operatori che agiscono sullo stesso territorio, il limite resta il medesimo. Questo vale anche per l’aggiunta di altre antenne in un luogo in cui sono già presenti altre tecnologie. Infine, va osservato che questi stessi limiti normativi si applicano anche ai telefoni cellulari, ampiamente utilizzati nella nostra quotidianità.
A tal proposito va sottolineato che utilizzare il cellulare godendo di stazioni radio base vicine, permetterà di essere meno esposti dal cellulare stesso alle radiazioni. Difatti, ad oggi, parlare a Piano di Sorrento con un cellulare, espone l’utilizzatore a valori di campo elettrico maggiori rispetto alla media, poiché il dispositivo per raggiungere ripetitori posti a lunga distanza (su altri Comuni), deve aumentare al massimo la propria potenza di trasmissione, peraltro comportando di conseguenza surriscaldamento e una durata della batteria molto più limitata.
Esattamente come per i limiti elettromagnetici, tutti i parametri costruttivi di un impianto di telefonia mobile sono soggetti a regole che ne garantiscono la sicurezza anche dal punto di vista fisico. Tutti i meccanismi di progettazione, verifica e controllo che sono supervisionati da terze parti come le ARPA e i comuni, consentono di certificare la sicurezza di un sito dal punto di vista costruttivo. Questo include, ovviamente, la staticità dell’impianto e i sistemi di ancoraggio delle antenne, oltre che la resistenza al vento e le intemperie. Vengono anche gestiti i rischi derivanti da eventi eccezionali, come gli incendi, in modo da assicurare la sicurezza dell’edificio o dell’area in cui sono installati gli impianti.
In conclusione, c’è da essere tranquilli.
Piano di Sorrento oggi ha deciso di fare un salto di qualità, e ne beneficeranno anche i Comuni limitrofi che finalmente vedranno gli impianti già installati servire in modo efficace i territori per i quali sono stati progettati, senza congestioni dovute alla gestione dell’utenza telefonica carottese, attualmente del tutto scoperta da impianti territoriali.
Con la collaborazione di tutti gli attori in gioco, puntiamo a progettare e realizzare gli impianti entro pochi mesi.
Cordiali Saluti
Ing. Roberto Gebbano