Archeologia in Penisola. Presentazione della Carta Archeologica

17 settembre 2024 | 09:48

Presentazione della Carta Archeologica di Sorrento: Il Sindaco Celebra la Storia e l’Innovazione

In una sala consiliare gremita, il sindaco di Sorrento ha inaugurato la presentazione della nuova Carta Archeologica della città, un momento di grande importanza per la comunità. Il primo cittadino ha sottolineato come l’archeologia rappresenti un elemento fondamentale per riscoprire le radici storiche di Sorrento, ricordando il forte legame che la città ha sempre avuto con il suo patrimonio culturale. Il progetto è frutto di anni di ricerche coordinate dal dottor Di Franco e dal suo team di esperti, e mira a diventare un punto di riferimento per gli studi futuri.

Durante il suo discorso, il sindaco ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito a questo importante traguardo, tra cui il dottor Mariano Nuzzo, soprintendente per l’archeologia, e il presidente del Museo Correale, Gaetano Mauro, oltre a illustri accademici come il professor Carlo Rescigno e il professor Fabio Mancone. “È un’occasione per celebrare la nostra storia millenaria e condividere i frutti di ricerche che ci permettono di comprendere ancora di più il valore della nostra eredità culturale,” ha dichiarato.

Uno degli obiettivi chiave dell’amministrazione è quello di valorizzare le vestigia storiche della città. Tra le opere in corso, il sindaco ha menzionato il ripristino del camminamento di ronda sulle mura vicereali, che collegherà il bastione di Parsano a quello di San Valerio, offrendo ai cittadini e ai turisti la possibilità di camminare tra le antiche mura. Anche Piazza Veniero sarà protagonista di un importante intervento, con gli scavi archeologici che diventeranno una parte integrante del paesaggio urbano, lasciati visibili al pubblico in un’area visitabile sopraelevata.

Un’altra importante iniziativa è la creazione del progetto “Surrentum Web”, che prevede la digitalizzazione del patrimonio archeologico e culturale di Sorrento. Attraverso un sito web dedicato, i contenuti della Carta Archeologica saranno accessibili a tutti, corredati da QR code che saranno integrati nella segnaletica turistica della città. Questo progetto rappresenta una sinergia tra tradizione e innovazione, in cui il passato viene valorizzato attraverso le tecnologie del futuro.

Il sindaco ha concluso il suo intervento lodando gli autori e i collaboratori della Carta Archeologica, sottolineando l’importanza di continuare a investire nella riscoperta del patrimonio culturale della città. “Questo volume è una guida fondamentale per il nostro futuro e continueremo a lavorare affinché ogni reperto sia adeguatamente valorizzato e accessibile a tutti,” ha affermato, promettendo che l’amministrazione sarà sempre in prima linea nella tutela e promozione del patrimonio storico di Sorrento.

https://www.youtube.com/watch?v=ySV4sAALkGI

Il Discorso di Mariano Nuzzo sulla Presentazione della Carta Archeologica di Sorrento: Un Lavoro di Collaborazione e Valorizzazione del Patrimonio

In occasione della presentazione della Carta Archeologica di Sorrento, il soprintendente per l’archeologia, belle arti e paesaggio dell’area metropolitana di Napoli, Mariano Nuzzo, ha espresso gratitudine verso l’amministrazione comunale, le associazioni locali e gli enti coinvolti per il costante supporto nelle attività della Soprintendenza. “Ringrazio il sindaco, l’amministrazione comunale e le associazioni presenti sul territorio che con grande cura seguono e stimolano le attività della soprintendenza”, ha esordito Nuzzo, sottolineando l’importanza del lavoro svolto in sinergia con gli enti locali.

Il soprintendente ha evidenziato che la presentazione della Carta Archeologica rappresenta un punto di arrivo di un lavoro lungo e complesso, portato avanti con continuità e dedizione da diversi enti e studiosi. In particolare, ha ringraziato la dottoressa Teresa Elena Cinquantaquattro, attuale segretario regionale MIC per la Campania, che ha guidato precedentemente la Soprintendenza, ricordando come questo lavoro sia parte di un impegno costante nel preservare e valorizzare il patrimonio archeologico.

Nuzzo ha poi riconosciuto il ruolo cruciale della collaborazione tra la Soprintendenza e i comuni della Penisola Sorrentina, sottolineando l’importanza della condivisione delle risorse e delle idee per raggiungere risultati significativi. “Più c’è condivisione, più importanti sono i risultati,” ha affermato, lodando il coinvolgimento attivo del Comune di Sorrento e degli altri comuni della penisola nelle attività archeologiche.

Uno degli aspetti più rilevanti del discorso è stato l’enfasi posta sul progetto di ricostruzione della Sorrento Romana. Grazie alla collaborazione con illustri accademici, come il professor Fabio Mangone e il professor Carlo Rescigno, si sta creando una ricostruzione digitale che permetterà di visualizzare la conformazione urbanistica e architettonica dell’antica Sorrento, offrendo così una comprensione più profonda delle sue trasformazioni nel corso dei secoli. Questo progetto è parte del lavoro di innovazione che accompagna la Carta Archeologica, un volume che, secondo Nuzzo, “non è solo una celebrazione del passato, ma anche un punto di partenza per nuove e future indagini.”

Nuzzo ha evidenziato come il volume curato da Luca Di Franco rappresenti un importante contributo alla conoscenza del patrimonio culturale e archeologico della città. “Il cuore di questo volume è la parte archeologica di Sorrento”, ha spiegato, aggiungendo che il lavoro va oltre la semplice documentazione dei siti archeologici, diventando un vero e proprio manuale di riferimento per studiosi e cittadini. Grazie all’utilizzo delle tecniche più avanzate di rilevamento topografico e cartografico, la Carta Archeologica offre una lettura diacronica della storia di Sorrento, fornendo una dettagliata mappatura dei siti archeologici della città e del loro contesto storico.

Uno degli obiettivi futuri della Soprintendenza, ha sottolineato Nuzzo, è la digitalizzazione della Carta Archeologica, un processo che consentirà di mantenere aggiornati i dati e di renderli accessibili a un pubblico più ampio. “Testi come questi meritano di essere costantemente aggiornati,” ha affermato, esprimendo l’auspicio che l’interazione con il pubblico possa contribuire a rendere sempre più utile e concreto questo prezioso strumento.

Il soprintendente ha concluso il suo intervento con un ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione del volume, riconoscendo il valore scientifico e culturale del lavoro svolto. “Surrentum, Sorrento: studi e ricerche per la Carta Archeologica della città rappresenta un’opera di grande valore destinata a lasciare un segno nella storia degli studi archeologici di questa terra,” ha dichiarato, invitando il pubblico a esplorare con curiosità e attenzione le pagine del volume, nella speranza che possa ispirare nuove scoperte e conoscenze.

https://www.youtube.com/watch?v=P2yB6QhJq-w&t=10s

Il Discorso di Gaetano Mauro: La Cultura come Motore di Successo e Collaborazione per il Museo Correale

In occasione della presentazione della nuova sezione del Museo Correale di Terranova, il presidente della Fondazione Correale, Gaetano Mauro, ha espresso il suo profondo apprezzamento per il folto pubblico presente, sottolineando come la partecipazione sia un chiaro segno del successo delle iniziative culturali portate avanti con l’amministrazione comunale, la Soprintendenza e gli enti coinvolti. “Vedere tanti di voi qui è una grande soddisfazione,” ha dichiarato Mauro, aggiungendo che questo riscontro dimostra che la cultura è un tema che interessa e coinvolge molte persone.

Dopo un breve saluto alle autorità presenti, tra cui il soprintendente Mariano Nuzzo e il segretario regionale del Ministero, Teresa Elena Cinquantaquattro, Mauro ha riconosciuto l’importanza delle collaborazioni avviate negli ultimi anni, in particolare con il professor Carlo Rescigno e il dottor Luca Di Franco, che ha curato la realizzazione della Carta Archeologica di Sorrento. Il presidente ha ringraziato anche il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, per il costante sostegno offerto al Museo e ai progetti culturali.

Un momento particolarmente significativo del discorso di Gaetano Mauro è stato dedicato al ruolo storico del Museo Correale e alla sua evoluzione nel corso degli anni. Mauro ha ricordato la figura del Cavalier Manfredi Fasulo, primo direttore e conservatore del Museo, la cui instancabile opera ha contribuito alla formazione dell’antiquarium del Correale. Inoltre, ha espresso un sentito ringraziamento al professor Mario Russo, soprintendente onorario, figura centrale per lo sviluppo del Museo e per la crescita culturale della città di Sorrento. “Il professor Russo, con i suoi studi e le sue ricerche, ha saputo dare un contributo di inestimabile valore al nostro Museo e alla nostra città,” ha affermato Mauro, visibilmente commosso.

Il presidente ha poi illustrato l’importanza delle immagini che sarebbero state proiettate di lì a poco, mostrando la trasformazione di uno spazio abbandonato in una prestigiosa sede museale. Questo risultato è stato raggiunto, ha spiegato Mauro, grazie al lavoro di squadra tra il Museo, il Comune di Sorrento e la Soprintendenza. “Solo facendo squadra si riesce a ottenere risultati importanti,” ha sottolineato, lodando la collaborazione con l’architetto Mariano Nuzzo e il dottor Di Franco, che sono stati vicinissimi al Museo durante tutto il processo di realizzazione della nuova sezione.

Mauro ha poi condiviso alcune delle sfide affrontate durante i lavori, ammettendo che ci sono state molte problematiche da risolvere. Tuttavia, ha ribadito come queste difficoltà siano state superate grazie alla forza della squadra e alla determinazione comune. “Le immagini non potranno trasmettere le apprensioni e le preoccupazioni vissute, ma spero che riusciate a comprendere il profondo senso di felicità e soddisfazione nel vedere compiuti questi lavori straordinari,” ha detto, riferendosi alla nuova sezione del Museo che accoglie l’esposizione dei preziosi marmi romani.

Concludendo il suo intervento, Mauro ha invitato il pubblico a godersi il video che mostrava i risultati dei lavori, confermando ancora una volta l’importanza della cultura come motore di crescita e valorizzazione del territorio.

https://www.youtube.com/watch?v=NVCPaNfoIJ4&t=50s

La Trasformazione del Museo Correale: Un Viaggio tra Restauri e Innovazione 

Il video proiettato durante l’inaugurazione della nuova sezione archeologica del Museo Correale di Terranova ha offerto uno sguardo straordinario sulla profonda trasformazione che ha interessato il museo, ripercorrendo le fasi di recupero e restauro che hanno restituito dignità a uno spazio abbandonato. Il presidente della Fondazione Correale, Gaetano Mauro, ha introdotto il video, sottolineando come la nuova area archeologica, una volta in stato di degrado, sia diventata un ambiente di grande pregio grazie agli sforzi congiunti di numerosi professionisti.

“Un antico porticato abbandonato, pieno di rifiuti e completamente interrato”, ha spiegato Mauro, ricordando lo stato di degrado in cui si trovava l’area. Solo una piccola finestrella permetteva di intravedere quello che, oggi, è diventato uno spazio museale di grande valore storico e culturale. Lungo il video si possono vedere le immagini della fase pre-lavori, quando il team di esperti ha iniziato a rimuovere i detriti, portando alla luce antiche strutture romane, tra cui cocciopesto e laterizi, che suggerivano l’esistenza di una vecchia cisterna.

Il presidente ha descritto la complessità del progetto di restauro, reso possibile anche grazie al contributo di MSC, che ha finanziato il recupero dei pezzi. Le immagini hanno mostrato le delicate operazioni di movimentazione dei marmi, eseguite da una ditta specializzata su incarico del Ministero della Cultura. La movimentazione delle opere, che includeva marmi pesantissimi, è stata un’operazione molto complessa, come ha spiegato Mauro, richiedendo l’utilizzo di carrelli speciali e gru per trasferirle nella nuova area archeologica.

Un altro aspetto cruciale del restauro è stato il lavoro meticoloso dei restauratori, Andrea Porzio e Alessandra Cacace, che hanno riportato alla luce la bellezza originaria delle opere. “Erano completamente annerite, piene di smog e terra”, ha raccontato Mauro, lodando il lavoro esemplare dei restauratori, che, sotto la supervisione della Soprintendenza, hanno restituito brillantezza ai marmi. Il video ha messo in risalto il contrasto tra le condizioni delle opere prima del restauro e il loro stato attuale, permettendo al pubblico di comprendere l’entità del lavoro svolto.

Le immagini mostravano inoltre i momenti finali del restauro, con il team del museo e i restauratori che, in pieno periodo natalizio, con tanto di cappellini rossi, posizionavano con orgoglio le opere nella loro nuova collocazione. Mauro ha spiegato che il motto scelto per questa fase del progetto è stato “il museo del museo”, poiché le opere sono ora collocate all’interno di un’area museale che, a sua volta, è un’antica cisterna romana restaurata.

Una sorpresa speciale del video è stata la menzione dei futuri lavori che saranno realizzati grazie ai fondi del PNRR. Mauro ha parlato di un nuovo percorso che collegherà il giardino del museo fino al belvedere, migliorando l’accessibilità fisica e cognitiva per tutti i visitatori. Inoltre, ha annunciato che il museo sarà presto dotato di un sistema multilingue, che permetterà ai visitatori di scegliere tra sette lingue diverse per seguire i contenuti multimediali proiettati nella cisterna.

Concludendo, Mauro ha invitato tutti i cittadini a visitare la nuova sezione archeologica, dichiarando che il museo sarà accessibile gratuitamente per i residenti di Sorrento. “Da domani la nuova sezione è già visitabile,” ha detto, sottolineando come la collaborazione tra museo, amministrazione comunale e Soprintendenza abbia reso possibile questo importante traguardo per la comunità.

https://www.youtube.com/watch?v=4hH48VBMRwo&t=3s

Teresa Elena Cinquantaquattro, Soprintendente Archeologico, ha esposto i risultati del lungo e impegnativo lavoro per la realizzazione della Carta Archeologica. Nel suo discorso, la Soprintendente ha ripercorso le tappe fondamentali del progetto, elogiando la collaborazione tra istituzioni, professionisti e la comunità.

Nel suo intervento, Cinquantaquattro ha espresso gratitudine al sindaco di Sorrento e agli altri membri coinvolti, in particolare Luca Di Franco, responsabile del progetto, per la sua determinazione e capacità di portare a termine iniziative di grande importanza, nonostante i numerosi impegni legati alla tutela del patrimonio. Ha sottolineato il valore della continuità nell’azione amministrativa, evidenziando come, nonostante il passare delle persone, il lavoro e l’impegno per la valorizzazione del patrimonio rimangono un’eredità preziosa.

Il volume presentato durante l’incontro si articola in due sezioni principali. La prima include una serie di saggi approfonditi che coprono la storia degli studi e l’analisi archeologica del territorio sorentino. Tra i contributi più rilevanti vi è quello di Giovanni Di Maio, che ha affrontato la geomorfologia dell’area, e di Francesca Mermma, che ha descritto il quadro delle conoscenze relative al periodo preromano della Penisola Sorrentina.La soprintendente Elena Cinquantaquattro ha sottolineato la rilevanza del contributo di Rosaria Perrella, che ha avviato il progetto della Carta Archeologica e si è occupata delle ville romane della zona.

La seconda sezione del volume è dedicata alle schede dei siti archeologici, corredate da un apparato fotografico e grafico che documenta le ricerche più aggiornate. Cinquantaquattro ha evidenziato la vastità degli argomenti trattati, che abbracciano un lungo arco cronologico, e ha elogiato il lavoro di sistematizzazione della documentazione archeologica compiuto dai vari studiosi coinvolti.

Tra i temi di particolare interesse, la Soprintendente ha menzionato la villa romana di Capo di Sorrento, oggetto di un programma di ricerca e scavo in collaborazione con le università di Berlino e Copenaghen. Si è soffermata inoltre sul valore della documentazione epigrafica restituita da Sorrento, che include circa 180 iscrizioni di età romana, fondamentali per la ricostruzione della storia della comunità locale.

Teresa Elena Cinquantaquattro ha concluso il suo intervento ricordando Mario Russo, uno dei più grandi studiosi della penisola sorrentina, che fino al 2023 ha lavorato instancabilmente su ricerche legate alla cattedrale di Sorrento. Con commozione, ha condiviso il ricordo di un incontro al Museo Correale in cui Russo le aveva illustrato con entusiasmo i dettagli del suo lavoro, lasciando un’importante eredità culturale alla comunità.

L’evento ha rappresentato non solo un’occasione per celebrare i risultati raggiunti, ma anche un invito a proseguire nella ricerca e valorizzazione del ricco patrimonio storico e archeologico della Penisola Sorrentina.

https://www.youtube.com/watch?v=msvDnM2Q4ig&t=6s

Luca Di Franco e la Presentazione della Carta Archeologica di Sorrento: Una Visione Integrata tra Scienza e Valorizzazione Culturale

Nella serata dedicata alla presentazione della Carta Archeologica di Sorrento, l’archeologo Luca Di Franco ha tenuto un discorso che, pur nella sua brevità, ha saputo sintetizzare l’impegno e la sinergia tra le istituzioni e i professionisti coinvolti. Di Franco ha espresso innanzitutto un sentito ringraziamento a tutti i collaboratori che hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto fondamentale per la conoscenza e la tutela del patrimonio archeologico di Sorrento.

Il suo riconoscimento è andato in particolare alle soprintendenti, sia attuale che precedenti, per la fiducia riposta nel team e per aver contribuito a consolidare un percorso di continuità che ha permesso di portare avanti il progetto, dalla sua fase iniziale alla sua compiutezza. In questo contesto, Di Franco ha ricordato il ruolo di Filippo Demma, funzionario archeologo, che ha avviato il primo progetto di Carta Archeologica, e il contributo di numerosi altri professionisti, come Carlo Vcigo, fondamentale nella redazione della carta, e Fabio Mangone, collaboratore per la realizzazione di un video esplicativo che sarà presto presentato al pubblico.

Uno degli aspetti più significativi del suo intervento è stato l’accento posto sulla relazione inscindibile tra tutela, conoscenza e valorizzazione. Secondo Di Franco, non può esistere una vera valorizzazione senza una profonda conoscenza del territorio e dei suoi beni culturali, che la Carta Archeologica intende proprio strutturare. Tale strumento è concepito come base scientifica, offrendo dati certi, planimetrie accurate e fotografie ad alta risoluzione della città romana e preromana, fondamentali per lo studio e la salvaguardia del patrimonio.

In particolare, Di Franco ha evidenziato come il riallestimento del Museo Correale, reso possibile dal finanziamento del Ministero della Cultura, abbia rappresentato un’occasione unica per unire gli studi archeologici con la creazione di un vero e proprio “Museo della città di Sorrento”. Questa nuova struttura museale intende dialogare con il Museo di Villa Fondi, che già racconta la storia dell’intera Penisola Sorrentina, creando un collegamento culturale e territoriale di grande importanza.

L’archeologo ha anche sottolineato la centralità dello scavo in corso a Piazza Veniero, dove sono emersi i resti di una Domus Romana con affreschi di notevole valore artistico, simili a quelli rinvenuti a Pompei. Questi ritrovamenti, grazie alla collaborazione con il Comune e agli interventi di restauro, potranno presto essere ammirati nel video che verrà presentato, offrendo un’anteprima di un bene ancora in fase di studio ma già ricco di potenziale per la divulgazione culturale.

La serata si è conclusa con l’annuncio della prossima presentazione del portale “Surrentum Web”, che, attraverso una piattaforma GIS, offrirà ai visitatori non solo la possibilità di esplorare i dati relativi alla Carta Archeologica di Sorrento, ma anche di immergersi in itinerari che spaziano dall’antichità all’epoca contemporanea, collegando luoghi emblematici come il Museo Correale e la Regina Giovanna.

Di Franco ha voluto infine rimarcare come questo progetto sia il frutto di un lavoro corale e di una collaborazione costante, che ha permesso di trasformare l’indagine scientifica in un patrimonio fruibile da tutti, potenziando il dialogo tra scienza e valorizzazione turistica e culturale del territorio.

https://www.youtube.com/watch?v=SsVxHhW8XjA&t=4s

Fabio Mangone su Sorrento Antica: Valorizzazione, Inclusività e Tecnologia alla Presentazione della Carta Archeologica

Nel suo discorso alla presentazione della Carta Archeologica di Sorrento, Fabio Mangone, rappresentante dell’Università Federico II di Napoli, ha sottolineato l’importanza di due strumenti che si celebravano quel giorno: il libro e un video audiovisivo. Entrambi, secondo Mangone, rappresentano forme essenziali di comunicazione, seppur destinate a pubblici differenti. Il libro, ricco di contenuti accademici e di immagini, è pensato per un pubblico ristretto e specializzato, come studenti e studiosi. Il video, invece, ha un ruolo chiave nel rendere accessibili e comprensibili a tutti i visitatori le complesse vicende archeologiche di Sorrento.

Mangone ha enfatizzato quanto sia cruciale trovare un equilibrio tra il rigore scientifico e la capacità di rendere fruibile e comprensibile la cultura a un pubblico più vasto. In questo contesto, il video che sarebbe stato proiettato al termine dell’evento rappresenta un esempio di come la tecnologia possa essere impiegata per comunicare la storia di Sorrento Antica in modo coinvolgente, senza perdere la profondità delle informazioni scientifiche.

Uno degli aspetti centrali del suo intervento è stato il riconoscimento della collaborazione tra il Museo Correale e vari enti, tra cui la Federico II, che ha permesso la partecipazione a bandi come il PNRR. Questi progetti hanno come obiettivo l’eliminazione delle “barriere fisiche e cognitive” nei beni culturali. Mangone ha spiegato che le barriere fisiche impediscono l’accesso a persone con disabilità motorie o limitazioni fisiche, come cardiopatici o donne in gravidanza. Le barriere cognitive, invece, sono ostacoli nella comprensione del patrimonio culturale, dovuti a una comunicazione inadeguata o a una complessità che rende difficile la fruizione da parte del pubblico.

Tra i progetti promossi, Mangone ha citato l’adeguamento del giardino del Museo Correale per renderlo accessibile anche ai non vedenti, grazie a percorsi olfattivi che guidano i visitatori attraverso i profumi delle piante. Un altro progetto di grande rilevanza è stato la creazione di una nuova sezione archeologica del Museo Correale, che Mangone ha definito come un “museo a parte”. Questa sezione contiene reperti di grande valore, provenienti da vari scavi effettuati in diverse epoche a Sorrento, e necessita di un’adeguata contestualizzazione per essere compresa appieno dai visitatori.

La realizzazione del video, proiettato in un contesto affascinante, è stata resa possibile grazie alla collaborazione con Marco Capasso, un architetto campano noto per la sua esperienza nella divulgazione culturale a livello nazionale. Mangone ha elogiato Capasso e l’archeologo Luca Di Franco per il loro impegno nella creazione di un prodotto che riesce a unire rigore scientifico e potenza comunicativa. Il video non è solo un semplice supporto visivo, ma un vero e proprio racconto che permette ai visitatori di immergersi nella storia di Sorrento Antica e comprendere i reperti archeologici esposti al museo.

Mangone ha infine ribadito come l’obiettivo del progetto non fosse solo quello di presentare al pubblico un prodotto culturale, ma di creare un’esperienza che renda i visitatori consapevoli e coinvolti, siano essi scolaresche, turisti stranieri o persone con poco tempo a disposizione. Grazie a un uso sapiente della tecnologia e della narrazione visiva, il video permette di abbattere quelle barriere cognitive che spesso impediscono a molte persone di apprezzare a pieno il patrimonio culturale.

Concludendo il suo discorso, Mangone ha espresso grande soddisfazione per il risultato raggiunto, riconoscendo il merito sia alla competenza scientifica di Luca Di Franco, sia alla creatività e all’esperienza di Marco Capasso.