Archeologia isola d’Ischia: una campagna di scavi con aperture al pubblico. Un progetto condotto in sinergia con l’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”.
Pithekoussai o Pithecusa è il nome dell’antico insediamento presente sull’isola d’Ischia, ed ubicato nell’attuale comune di Lacco Ameno.
Considerato il più antico stanziamento greco in Italia, risale alla prima metà dell’VIII secolo a.C. Si trattava di una comunità mercantile a prevalenza greca, in cui convivevano anche numerosi coloni etruschi e fenici.
A Pithecusa si registra anche la più antica firma di arte vasaia greca finora pervenuta, con la celebre Coppa di Nestore, rinvenuta nella necropoli di San Montano dall’archeologo tedesco Giorgio Buchner.
La coppa testimonia il carattere aristocratico del suo possessore, facendo parte del corredo di un fanciullo di circa dieci anni rimanda ad uno dei primi esempi fino ad oggi attestati di pratica conviviale. Nell’iscrizione che vi è graffita, l’autore vanta la capacità di essere presi, grazie al vino della sua coppa, dal desiderio di “Afrodite dalle belle corone”, e costituisce uno dei più antichi esempi di scrittura alfabetica.
Un nuovo progetto di ricerca archeologica, potrebbe svelare altre importanti tracce rimaste sepolte per secoli. Sarà condotto in sinergia tra l’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”, la Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell’Università degli studi di Salerno, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Napoli ed il Comune di Lacco Ameno.
La campagna di scavo si aprirà domani 2 settembre, e le indagini promettono nuove e preziose informazioni sulla vita quotidiana, le attività produttive, l’economia e l’organizzazione sociale degli antichi abitanti di Pithekoussai.
Il progetto sarà organizzato con giornate aperte al pubblico dalla seconda settimana di settembre, su prenotazione verranno mostrate le molteplici operazioni di indagine ed illustrate le evidenze archeologiche emerse e tutta la storia del sito.
In accordo con il liceo classico “G. Buchner”, verranno coinvolti alcuni studenti nelle attività di studio, classificazione e interpretazione dei reperti, ed a conclusione della campagna, è previsto un incontro aperto a tutto il pubblico interessato, nonché ai media, durante il quale verranno resi noti i risultati dei nuovi scavi.