Atrani: domani il piccolo borgo ricorderà l’alluvione del 9 settembre 2010 e la morte di Francesca e sarà una giornata di cattivo tempo come allora, secondo le previsioni

Il ricordo di quel terribile 9 settembre 2010 è ancora vivo nelle menti e nei cuori degli atranesi e di tutta la Costiera Amalfitana; era un giovedì pomeriggio ed Atrani fu colpita da una devastante alluvione. In poco tempo, il piccolo e pittoresco villaggio fu travolto da una violenta colata di fango e detriti provocata dalle forti piogge. Questo evento catastrofico trasformò Atrani in uno scenario di distruzione e terrore.

La tragedia causò la morte di Francesca Mansi, una giovane donna di 25 anni originaria di Minori, un altro borgo della Costiera. Francesca si trovava in un bar del centro storico di Atrani quando la piena del torrente Dragone, ingrossato dalle intense precipitazioni, si riversò nel cuore del paese, trascinando con sé tutto ciò che incontrava lungo il suo corso.

La tragedia segnò profondamente la comunità locale, non solo per la perdita della giovane Francesca Mansi, ma anche per i danni materiali e psicologici subiti. Le immagini di quel giorno – con le strade invase da un fiume di fango, i soccorsi affannati, la ricerca disperata dei dispersi – restano un doloroso ricordo per chiunque abbia vissuto quei momenti o ne abbia sentito il racconto.

Ogni anno, il 9 settembre, la comunità si riunisce per commemorare la vittima e per riflettere su quella tragica esperienza, con la speranza che eventi simili non accadano più. Le commemorazioni sono accompagnate da momenti di raccoglimento, cerimonie religiose e gesti simbolici, come il lancio di fiori in mare, per ricordare Francesca e per ribadire la volontà di non dimenticare.

Quell’alluvione ha reso ancora più forte il legame tra gli abitanti della Costiera Amalfitana, uniti non solo dalla bellezza del loro territorio, ma anche dalla consapevolezza della sua fragilità e dalla necessità di proteggerlo.

Commenti

Translate »