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Capri nella morsa del fiume dei turisti. Il sindaco annuncia: «Gli sbarchi saranno dimezzati».

Il sindaco di Capri Paolo Falco, con il suo staff, già basiti di fronte ai numeri dell’overtourism di quest’estate, stanno vivendo adesso un settembre esplosivo, con un sabato che totalizza ben 31mila sbarchi: si è ormai oltre i limiti, e non si riesce proprio più a sostenere l’assalto.

In un esauriente articolo pubblicato oggi sul Corriere del Mezzogiorno, a firma della giornalista Anna Paola Merone, si parla del problema overtourism e del sindaco di Capri che ha dichiarato senza più remore, che sull’isola si riversa almeno il doppio di persone che sarebbe possibile tollerare, quindi occorre individuare qual è lo standard sostenibile e poi procedere con delle soluzioni di riduzione degli sbarchi.

Il sidaco ammette senza remore che risulta ormai evidente che con le compagnie di navigazione ci saranno confronti molto duri, ma che oltre ai residenti, anche i commercianti sono ormai contrari all’insostenibilità di questo turismo, che non porta più niente di buono all’isola.

Spiega che ci sono turisti che spendono anche 300€ per una visita lampo di 2ore, quindi è ormai chiaro che sono sostanzialmente le compagnie di navigazione, quelle a guadagnare in questo caos di turisti giornalieri, soprattutto nel mese di settembre, quando viene a mancare anche lo “sfogo delle spiagge“.

Preservare bellezza, sicurezza e vivibilità del territorio è ormai la necessità assoluta, la priorità rispetto agli interessi seppur legittimi delle compagnie di navigazione, assicura il sindaco caprese, parlando di “tempistica del piano accosti che va rivista.

Attualmente è consentito l’attracco di una nave ogni 10 minuti, ma l’intervallo va portato almeno a 20, dato che nei fatti sull’isola si riversa almeno il doppio di persone che sarebbe possibile tollerare.

Il tema della capienza è un limite da studiare attentamente data la situazione attuale insostenibile e l’emergenza legata all’ordine pubblico.

Sull’isola ai circa 10mila turisti stanziali, fra alberghi e proprietari di seconde case, vanno sommati 20-30mila turisti giornalieri, e carabinieri, polizia, vigili urbani e personale in servizio nell’unico ospedale dell’isola, non sono più sufficienti alla gestione di tutte le emergenze, né a garantire la sicurezza.

In conclusione il sindaco è orientato non tanto a chiedere il numero chiuso, quanto un “rallentamento degli sbarchi“.

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