Cos’è il clostebol del caso Sinner; si trova nel Trofodermin, un comune farmaco da banco, venduto in tutta Italia

Il caso di Jannik Sinner, legato al clostebol, è tornato alla ribalta dopo che la WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) ha presentato ricorso contro la sua soluzione. Il clostebol, una sostanza trovata nel suo organismo durante un controllo antidoping a Indian Wells, è uno steroide anabolizzante da tempo inserito nella lista
Nonostante il clostebol sia utilizzato principalmente per trattamenti dermatologici, come cicatrizzare ferite e ragadi, essendo un derivato del testosterone può essere utilizzato anche per fini illeciti, in quanto promuove l’aumento della massa muscolare e il recupero fisico.
Il clostebol è uno steroide anabolizzante, derivato sintetico del testosterone, conosciuto anche come 4-clorotestosterone. Viene utilizzato principalmente per il trattamento topico di ferite, ragadi e piccole ustioni, favorendo la cicatrizzazione grazie alla crescita di nuovo tessuto. In Italia, si trova nel farmaco Trofodermin.
Nonostante il suo utilizzo medico, il clostebol è considerato doping nello sport, poiché può essere assorbito dalla pelle e raggiungere la circolazione sanguigna. Questo lo rende rilevabile nei test antidoping e potenzialmente utilizzabile in modo illecito per migliorare le prestazioni fisiche.
In ambito sportivo è illegale, in Italia è presente il classico bollino di contrassegno e nelle avvertenze speciali del foglietto illustrativo è riportata la dicitura “Per chi svolge attività sportiva: l’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test anti-doping”.
Tuttavia, casi di contaminazione accidentale, come quello di Jannik Sinner, dimostrano che può essere assorbito involontariamente tramite contatto cutaneo con persone che hanno applicato il farmaco, come confermato.