Fiume Sarno “bomba a orologeria”: studio commissionato dal sindaco di Scafati allo scienziato Antonio Giordano svela la tragica verità.

17 settembre 2024 | 09:50
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Fiume Sarno “bomba a orologeria”: studio commissionato dal sindaco di Scafati allo scienziato Antonio Giordano svela la tragica verità.

Il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti di fronte alla superficialità della Regione Campania sulla questione Fiume Sarno, si è visto costretto a rivolgersi ad Antonio Giordano, scienziato di fama internazionale, per far luce sul grado di pericolosità del fiume, ed in effetti i dati riportati dalla Regione nelle relazioni del 2023 sono del tutto falsati.

I livelli di contaminazione delle acque e dei fanghi di drenaggio del Fiume Sarno sono come “una bomba a orologeria”, con “rischi concreti per la salute dell’ecosistema e dell’uomo”.

È questo l’esito dell’analisi condotta a titolo gratuito dall’oncologo della Terra dei fuochi Antonio Giordano, depositata in questi giorni alle autorità ed agli enti competenti (Presidenza del Consiglio dei ministri, ministero dell’Ambiente, ministero della Salute, prefetto di Salerno, prefetto di Napoli, prefetto di Avellino, procura della Repubblica di Nocera Inferiore, presidente della Regione Campania).

Giordano è uno scienziato alla guida in Italia del Dipartimento di Biotecnologie mediche dell’università degli Studi di Siena e che negli Usa dirige lo Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia.

Studiando la relazione fornita dalla società Geoconsultlab, incaricata di analizzare le acque dal Consorzio di bonifica Agro Nocerino Sarnese per conto della Regione Campania, Giordano ha ravvisato serie “ripercussioni sulla salute dei cittadini provocate dai sedimi presenti nel Rio Sguazzatorio”.

La contaminazione dei fanghi di dragaggio del corso d’acqua lungo Scafati, “nonostante la rimozione della classificazione HP7 dal report aggiornato, presenta concentrazioni di contaminanti di antimonio, arsenico, cadmio, cromo esavalente, mercurio, selenio, stagno e tallio“, rimaste sostanzialmente invariate, e seriamente preoccupanti per gli effetti tossici che, già a basse dosi, presenterebbero “meccanismi di bioaccumulo e di tossicità cronica”.

Lo scienziato spiega che la profondità di campionamento è un fattore determinante per comprendere la cronologia della contaminazione, dato che i “campionamenti superficiali possono indicare contaminazioni recenti, mentre prelievi più profondi potrebbero rivelare la presenza di accumuli di inquinanti a lungo termine, che potrebbero essere legati a fonti di contaminazione storiche. Studi epidemiologici dimostrano che l’esposizione prolungata a basse dosi di metalli pesanti è associata a un aumento del rischio di sviluppare gravi patologie, tra cui tumori, malattie cardiovascolari, disfunzioni renali e malattie metaboliche. I campioni sono stati prelevati in un’area urbana soggetta a frequenti esondazioni, un fattore che potrebbe rendere più problematica la contaminazione”.

A fronte di tali allarmanti notizie, il sindaco Aliberti ritiene che ormai Scafati rappresenti un dramma ecologico che non possa più essere ignorato e chiede un incontro con il Presidente De Luca per conoscere i tempi certi per il completamento delle opere strutturali alla rete fognaria ed al dragaggio: opere che potrebbero alleviare od eliminare il problema degli allagamenti, che oltre al danno economico arrecano danni soprattutto alla salute dei cittadini.