Hacker catturati in Costiera Amalfitana: estradizione confermata per il furto da 14 milioni

16 settembre 2024 | 12:55
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Hacker catturati in Costiera Amalfitana: estradizione confermata per il furto da 14 milioni

Due hacker sono stati arrestati in una villa di lusso sulla Costiera Amalfitana per un furto di criptovalute da 14 milioni di dollari. La Cassazione ha confermato la loro estradizione. 

La Corte di Cassazione ha recentemente confermato l‘estradizione di due uomini, uno di origine araba e l’altro ucraino, arrestati ai primi di agosto in Costiera Amalfitana. Sono due accusati di essere coinvolti in un furto di criptovalute per un valore di14 milioni di dollari. L’arresto è avvenuto in seguito a un mandato di cattura europeo emesso dalle autorità francesi. Dopo aver fatto appello contro la decisione della Corte d’Appello di Salerno, i ricorrenti hanno visto respinta la loro richiesta dalla Cassazione, che ha giudicato la sentenza priva di vizi di legittimità. Le motivazioni alla base della decisione sono state recentemente depositate.

L’inchiesta

Le accuse contro i dovuti riguardano riciclaggio aggravato, partecipazione a un’associazione criminale organizzata, occultamento di proventi illeciti e furto attraverso attacchi informatici. L’indagine, partita in Francia e condotta in stretta collaborazione con la polizia italiana, ha permesso di smascherare un gruppo criminale che, grazie a un attacco cibernetico altamente sofisticato, aveva preso di mira una piattaforma di scambio di criptovalute con sede alle Isole Cayman.

Grazie a un’attività investigativa minuziosa, le autorità francesi sono riuscite ad individuare elementi che suggerivano la presenza dei sospettati in Italia. La cooperazione internazionale ha giocato un ruolo chiave e ha portato la Polizia Postale italiana ad individuare i due uomini nascosti in una villa di lusso a Furore, in provincia di Salerno, grazie a operazioni di sorveglianza

I sospetti vivono tra la Sardegna, l’Isola d’Elba e la Costiera Amalfitana, godendo di uno stile di vita lussuoso che includeva l’uso di voli privati ​​e yacht. Durante l’arresto, le forze dell’ordine hanno sequestrato dispositivi informatici, codici di accesso a portafogli di criptovalute e apparecchiature tecnologiche utilizzate per la gestione del denaro proveniente dalle attività illecite.