La Pompei e i segreti di Lady Boccia: dal negozio di famiglia a Sangiuliano
«Non abbiamo niente da dire, non sappiamo niente». La porta a vetri si chiude per contenere la rabbia nel negozio. “Boccia uomo”, Scafati, 50 metri dall’uscita dell’autostrada. Pasquale e Maria, i titolari, sono i genitori di Maria Rosaria Boccia: l’aspirante consigliera che il ministro Gennaro Sangiuliano non vuole.
È la donna bionda, 41 anni, di Pompei, che aveva annunciato una settimana fa l’incarico di “consigliera ai grandi eventi” del ministro, per poi essere smentita dagli uffici del Collegio romano. È passata al contrattacco. Pubblicando le prove sui suoi profili social del rapporto di collaborazione: foto delle visite istituzionali in giro per l’Italia al seguito del ministro, persino i documenti del G7 della Cultura previsto proprio a Pompei. Doveva essere la sua grande occasione, la kermesse coi Grandi della Terra nella città degli scavi.
Pronta per un incarico di responsabile del G7 per conto del ministero? «Ho parlato con Sangiuliano – ha detto iri sera la premier Giorgia Meloni – mi assicura che questa persona non ha avuto accesso ad alcun documento riservato, particolarmente sul G7, e non è stato speso per lei un euro di soldi pubblici Il gossip lo lascio ad altri…».
La cena a Roma con i politici
Ma fa discutere a Pompei un’altra foto: cena a Roma dopo la premiazione del sindaco, attovagliati Lo Sapio, il comandante dei vigili di Pompei, il presidente del consiglio comunale Giuseppe La Marca, il capostaff di Lo Sapio, Marcello Lala, un dirigente del Comune, Boccia e altre tre signore. Tra cui la conduttrice Monica Marangoni e una dentista campana, tale Simona Russo, che compare anche in altre foto col ministro.
“Si osserva – scrivono i consiglieri – che in diversi eventi organizzati a Pompei, Boccia e le altre signore, presenti alla cena, erano sedute in prima fila accanto al sindaco e alla sua consorte nei posti riservati alle autorità”. Vorrà dire qualcosa? “Sembra esserci un collegamento tra il premio al sindaco, l’onorificenza al ministro e la candidatura a Capitale della cultura 2027 della città di Pompei”. Intanto il caso intacca addirittura il G7 di Pompei.
«Non credo che questa bufera mediatica possa inficiare in alcun modo il lavoro che si sta svolgendo per il G7 – replica Lo Sapio – la cui organizzazione è in capo solo ed esclusivamente al prefetto e alle forze dell’ordine». La sicurezza dell’evento coi Grandi della Terra a rischio? Sì, ma come è finita dall’atelier di abiti da sposa che pare Boccia avesse aperto in proprio a Pompei – chiuso perché gli affari non andavano – al giro di parlamentari come i campani Annarita Patriarca di Forza Italia e Gimmy Cangiano di Fratelli d’Italia?
«La conobbi con alcuni docenti universitari – rivela un parlamentare di centrodestra – non ci volle molto a inquadrarla. Millantava rapporti, si intrufolava. Ricordo che mi contattò una persona, in passato stava per entrare in società con lei per l’apertura di un locale a Napoli. Litigarono, lui la accusava di averci rimesso soldi…». Medicina estetica, la chiave per accreditarsi. Sui suoi profili postava mesi fa una lezione all’università Vanvitelli come docente di comunicazione e marketing a un master in Dietetica a Medicina. Firmato: professoressa Boccia. «Ha fatto solo un intervento – chiarisce il rettore Gianfranco Nicoletti – a titolo gratuito. Non era neanche una lezione».
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