L’ex deputato Matacena e la madre avvelenati? La moglie, residente a Gragnano, nel mirino della Procura

17 settembre 2024 | 11:13
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L’ex deputato Matacena e la madre avvelenati? La moglie, residente a Gragnano, nel mirino della Procura

La Procura di Reggio Calabria riapre il caso sulla morte dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, ordinando la riesumazione del corpo.

La morte di Amedeo Matacena, ex parlamentare di Forza Italia, avvenuta a Dubai due anni fa, sta assumendo i contorni di un vero e proprio giallo. La Procura di Reggio Calabria aveva già da tempo mostrato interesse nella vicenda, vista la figura controversa del politico, che si era trasferita negli Emirati Arabi per sfuggire a una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa, legata al processo “Olimpia”. La conferma ufficiale dell’inchiesta è arrivata nelle scorse settimane, con la notifica di accertamenti tecnici irripetibili ai familiari di Matacena, tra cui figli e fratelli

L’inchiesta della Procura ha portato alla decisione di riesumare la salma di Matacena, ufficialmente deceduto per un infarto del miocardio. Non solo: verrà riesumato anche il corpo della madre, Raffaella De Carolis, morta a Dubai tre mesi prima del figlio, il 18 giugno 2022. Le operazioni si svolgeranno a partire dal primo ottobre nei cimiteri di Formia e Reggio Calabria. Le autopsie saranno condotte dal medico legale Aniello Maiese e dalla tossicologa Maria Chiara David. Il sospetto degli inquirenti, coordinati dal procuratore reggente Giuseppe Lombardo, è che entrambi possono essere stati avvelenati.

Nel frattempo, una persona è già stata iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di duplice omicidio: Maria Pia Tropepi, ultima moglie di Matacena. I due si erano sposati poco prima che il politico fosse colpito dal malore fatale. Originaria di Lamezia Terme, Tropepi risulta risiedere a Gragnano, pur vivendo tra l’Italia e gli Emirati Arabi. Informata dell’inchiesta, ha già nominato consulenti che assisteranno alle autopsie.

Gli investigatori ritengono sospetto anche il suo atteggiamento nei confronti dell’eredità di Matacena, contro la famiglia che aveva richiesto il rimpatrio della salma. La Tropepi, infatti, sosteneva che il marito aveva espresso il desiderio di essere cremato, ma i figli sono riusciti a far rientrare il corpo in Italia e seppellirlo a Formia.