L’odissea da Piano di Sorrento al Santobono di Napoli per un intervento urgente di appendicite

15 settembre 2024 | 18:31
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L’odissea da Piano di Sorrento al Santobono di Napoli per un intervento urgente di appendicite

Riportiamo il post pubblicato da una mamma della penisola sorrentina che racconta quanto drammaticamente vissuto in prima persona per un’emergenza sanitaria pediatrica: «Mio figlio è stato operato di appendicite ed è andato tutto bene per fortuna grazie solo alla bravura di un grande pediatra che, con una semplice telefonata alle 10 di sera, ha capito subito cosa aveva mio figlio e mi ha detto di correre subito al Santobono perché l’indomani sarebbe stato tardi (e così era!!!). Perché ovviamente in penisola nessun ospedale esiste per noi e soprattutto per i più piccoli.
Partiamo… arriviamo all’ultimo casello, subito dopo c’è il Santobono. Ma quel casello chiude per lavori dalle 23 alle 6 del mattino.
Mettiamo il navigatore per l’alternativa ma ci fa fare il girotondo portandoci sempre al casello pagando così otto volte la tangenziale.
E non vi dico in quali realtà di Napoli di notte ci siamo imbattuti.
Avevo bisogno di aiuti, mi rifermo al casello ed inizio a chiamare 112, 113 e 118 senza nessuna risposta (come da foto allegate).
Poi il 118 mi risponde e mi dice che non è competenza sua accompagnarmi. Ma come??? Io ho un bambino in macchina con un attacco di appendicite e lei non può mandare un’ambulanza??? No signora, purtroppo fatevi venire a prendere dai carabinieri o polizia. Attacco per non perdere tempo.
Richiamo alternando 112 e 113, nessuna risposta. Mi richiama magicamente il 118 dicendo che mi avrebbe guidato telefonicamente giusto per gentilezza e non perché gli spetta. Non rispondo per la disperazione e accetto. Mi dice di mettere corso Arnaldo Lucci o piazza Garibaldi. Così facciamo… e non vi dico!! Altri scenari di Napoli notturna.
Disperati alla stazione preghiamo un taxista di andare avanti e farci strada, ovviamente si concorda la tratta in soldi. Rispondiamo che paghiamo qualunque cifra basta che mi porti all’ospedale. È così è stato. Altri 20 minuti di macchina e finalmente all’una e venti di notte (dalle 10.15 da Piano di Sorrento) arriviamo in ospedale. Accertamenti, ricovero immediato, 4.40 in stanza, a mezzogiorno operazione (appendicite gangrenata e microforata). Poche ore e sarebbe stato peggio.
Tutto questo per dirvi che dovete aiutarmi, tutti insieme possiamo cambiare questo sistema sanitario. Non possiamo più stare zitti, fermi!! È nostro diritto essere curati!
Non abbiamo medici di base né pediatri. Anche quando servono pure i privati non li trovi! Se dobbiamo fare le analisi vergognosamente dobbiamo prenotare un mese prima (ma io sto male adesso non fra un mese e pertanto le paghiamo per intero).
In caso di emergenza siamo costretti come ho fatto io a dirigermi a 60km di distanza.
Quando io ero piccola un ospedale c’è l’avevamo qui a Sorrento, poi Vico, poi Castellammare. Ma vi rendete conto di come siamo messi male!! Chiedo aiuto a voi, accetto qualunque idea, qui ci vuole una rivoluzione “NON POSSIAMO PIÙ STARE IN SILENZIO” e accettare tutto questo.
Chiedo alle istituzioni di prendere in mano la situazione, perché è vergognoso! E non voglio assolutamente che quello successo a noi accadi ad altri!!!!
P.S.= nel mio caso, avete capito quanti bambini da tutta la Campania devono dirigersi solo al Santobono per essere curati???».

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