Michaela De Prince la ballerina uscita dalla povertà ballando è morta a 29 anni. Il ricordo di Saviano, proponiamo il Premio Danza Positano alla memoria

Una storia bellissima , finita tragicamente troppo presto, raccontata magistralmente da Roberto Saviano. Una vicenda commovente questa di Michaela, che esprime l’essenza pura della musa Tersicore, di farebbe piacere un Premio Danza Positano alla memoria. Qui, nella perla della Costiera amalfitana , dove hanno aleggiano i grandi danzatori
Il ricordo di Roberto Saviano di Michaela De Prince
Michaela De Prince è morta. Aveva 29 anni. Ricordo quandi ci siamo incontrati, mi guardó fisso e disse: “raccontare è tutto quello che bisogna fare perchè se non conoscono la mia storia poi credono alle menzogne?” – Quali menzogne chiedo – “che dall’orrore non si possa mai uscire, invece si puó.” Avevo voluto portarla ad Amici nel 2015, raccontare la sua storia ai ragazzi che vogliono vivere d’arte. Michaela era nata in Sierra Leone nel 1995, in piena guerra civile, quando i suoi genitori morirono finì in orfanotrofio rifiutata dai suoi parenti per via della sua pelle, ha la vitiligine e per molti significa portatrice di sventura, le ubbie fanno credere che sua madre si è venduta a qualche bianco macchiando la sua pelle. Mentre è in orfanotrofio una folata di vento fa entrare oltre i cancelli pagine squadernate di un magazine e lì vede una foto: una ballerina sulle punte. Conserva quella pagina nell’unica cosa che possiede: le mutandine è lì nasconde questo tesoro. Quando viene adottata da una famiglia del New Jersey la prima cosa che chiede è danzare. Nelle selezioni delle scuole la rifiutano spesso, il giudizio è: corpo troppo tozzo e pesante non adatto alla danza classica. “ E secondo te – mi disse – potevano spaventarmi questi pregiudizi dopo che i miei parenti mi chiamavano pelle di leopardo e avevo vissuto la guerra in Africa ? Mi sono detta, ora vedrete un’africana diventare ballerina classica.” E lo divenne ballerina, al Dutch National Ballet e lavoró poi con Beyonce. Intatto conservo il boato che accolse il suo ingresso quando alla fine del monologo ad Amici si aprirono le quinte e inaspettatamente entró in studio. Tutti si alzarono in piedi a celebrare l’ostinazione del suo talento in grado di fronteggiare prove sovraumane. Non so cosa sia successo, ho solo letto che è morta, ho provato a capire come, per dare ordine al dolore, ma non sono riuscito a capire cosa sia accaduto, c’eravamo scritti mesi fa, tutto sembrava procedere bene. Ma perchè tutto ció che resiste all’orrore diventando luce deve inevitabilmente cadere lasciando il passo a crudeltà e schifo? Dannazione.