La tappa di Pompei del G7 Cultura, in programma dal 19 al 21 settembre in Campania, non si poteva fare a Positano. A spiegarlo è l’assessore Michele De Lucia, che è stato consulente del Ministro Sangiuliano “Una persona per bene, e lo dimostra il suo comportamento in queste circostanze”. Ma veniamo a Pompei, qualcuno ha condizionato la scelta spostando la location dalla Costiera amalfitana? Nonostante l’evento fosse uno dei momenti clou del vertice, la divulgazione di informazioni sull’organizzazione e i dubbi riguardanti la sicurezza delle delegazioni hanno messo a rischio la sua realizzazione, ma non è stato questo il vero problema, che si poteva comunque risolvere. “Più che altro le spese eccessive e poi i disagi enormi che avrebbero dovuto subire i residenti”, chiosa De Lucia La tempesta mediatica scatenata dalle dichiarazioni di Maria Rosaria Boccia ha contribuito a creare ulteriori incertezze, colpendo un evento a cui il (ormai ex) ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano stava lavorando da mesi con grande dedizione.
Inizialmente, era stata considerata anche Positano come possibile location del G7, ma, come spiegato da Michele De Lucia, ex sindaco e attuale assessore di Positano, la scelta era stata scartata già da febbraio a causa di problematiche logistiche e di sicurezza. “Portare oltre un migliaio di persone a Positano a settembre avrebbe significato bloccare il paese in piena alta stagione,” ha dichiarato De Lucia. Gli spostamenti dei 15 ministri e degli ospiti avrebbero richiesto la chiusura di strade e aree di attracco, creando un sacrificio troppo grande per la cittadina.
De Lucia ha confermato che non c’erano problemi di alloggi, grazie alla disponibilità di camere in largo anticipo, ma i costi eccessivi preventivati per l’organizzazione, a carico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno portato all’abbandono definitivo dell’ipotesi Positano.
La tappa di Pompei, invece, prevedeva una cena-spettacolo con concerto per i ministri e un pubblico di 1000-1500 persone. Tuttavia, anche questa opzione sembra ora destinata a sfumare.
“Ora pensiamo al Premio Danza e al Premio Archeologia, puntiamo a valorizzare la cultura e la Villa Romana, andiamo avanti”, ci dice De Lucia