Positano premia Dada Masilo, la coreografa della danza senza frontiere
La 52edizione del Premio Positano Léonide Massine per l’arte della danza, il riconoscimento più antico del mondo che verrà celebrato sulla Spiaggia Grande il 7 settembre, avrà come protagonista tra i tantissimi nomi illustri della danza mondiale, come annunciato dal direttore artistico, Laura Valente, Dada Masilo che riceverà il Premio alla Carriera. Il Comune di Positano che, ricordiamolo, finanzia e organizza l’evento tributerà dunque il giusto riconoscimento ad una danzatrice e coreografa che con coraggio e soprattutto talento ha saputo capovolgere tutti i codici e i canoni del balletto romantico. Con l’arte di Dada Masilo “la danza classica si fonde brillantemente con la danza africana in un eccitante dinamismo” questo quanto affermano i critici presenti alla Biennale de la Danse de Lion. Nata a Soweto, il sobborgo di Johannesburg dove il 16 Giugno 1976 si registrarono i primi violenti scontri tra gli studenti neri e la polizia segregazionista del National Party, Dada Masilo, formatasi presso la Braamfontein’s National School for the Arts, si mise subito in evidenza catturando l’ammirazione di Suzette Le Sueur, che ne divenne la prima estimatrice e grande mentore. Ha ricevuto il Gauteng MEC Award per la “Danzatrice più promettente nello Stile contemporaneo”. Si è perfezionata al Performing Arts Research and Training Studios di Bruxelles. Al ritorno in patria nel 2006, ha insegnato alla Dance Factory Youth, creato e danzato: Dying dying dead, I just want to be a princess for one day, The world my butt and other big round things, Love and other four-letter words. Nel 2008 vince lo Standard Bank Young Artist Award for Dance e crea (assistita da PJ Sabbagha e Gregory Maqoma) il suo Romeo and Juliet, un successo che si ripeterà nel 2009 con la messinscena della sua Carmen. Con nuovi lavori – Unravelling Carmen, Back e Umfula Wamadada – va in tour in Sudafrica, Messico, Tanzania e Israele. Nel 2010 crea Swan Lake che riceve standing ovation ad ogni replica. Continua anche il lavoro di performer su coreografie d’altri, come per Deep Night di PJ Sabbagha. Nel 2011 viene invitata a creare un solo per Anticodes 11, festival di Brest, Francia. Il risultato è The bitter end of Rosemary. Da sempre la sua danza è stata caratterizzata da uno spirito votato alla libertà e all’inclusività, le sue pieces affrontano taboo come l’omosessualità e le relazioni razziali. Nel “suo” Lago dei Cigni, il tutu lo fa indossare sia alle danzatrici sia ai danzatori, senza nemmeno troppo faticare in opera di convincimento con questi ultimi. I suoi cigni? Danzano a piedi nudi, mentre le note di Čajkovskij dialogano con sonorità africane. Dada ha rivisitato il “Lago dei cigni” trasformando Siegfried in un principe dagli amori omosessuali, riuscendo con questa dirompente rottura dei canoni a parlare della società in cui vive, delle questioni della tolleranza e dei sentimenti. Dada Masilo è una coreografa che ama raccontare storie che invitano lo spettatore ad aprirsi agli altri, la sua è stata, è, ed immagino sarà, in assoluto: una danza senza frontiere.
A cura di Luigi De Rosa
52^ edizione del Premio Positano Premia la Danza Léonide Massine : https://www.positanopremialadanza.it/web/programma-eventi/