Profondo Rosso: Che vergogna!

Il 5 settembre del 1972, otto palestinesi che facevano parte dell’organizzazione terroristica Settembre Nero, nonostante la presenza di 17.000 tra poliziotti ed Olys, entrarono nella palazzina che ospitava la delegazione israeliana per i Giochi Olimpici di Monaco. Scopo dell’incursione era la richiesta della liberazione di 234 fedayin. Tragico il bilancio: solo due atleti Israeliani riuscirono a mettersi in salvo, massacrati tutti gli altri membri della delegazione. Cinque palestinesi uccisi e tre catturati.
Lo scorso 5 settembre, benché fossero in corso i XVII Giochi Paralimpici, nessuno ha inteso commemorare quel tragico giorno. I Paesi in guerra non hanno aderito all’invito che l’ONU, il CIO, il Presidente della Francia MACRON e Papa Francesco hanno ripetutamente diramato di proclamare la tregua Olimpica dal 19 luglio al 15 settembre. Gli atleti Russi e Bielorussi sono stati costretti a gareggiare a titolo personale.
Gli atleti hanno sfilato preceduti dai porta-bandiera, hanno ricevuto le medaglie conquistate sotto la bandiera del loro paese alzata su di loro, se avevano conquistato la medaglia d’oro
sull’attenti hanno ascoltato l’inno del loro paese.
Ieri sera, quando a Budapest è iniziata l’esecuzione dell’inno un manipolo di ineducati ha ostentatamente girato le spalle alla bandiera per lanciare un messaggio contro Israele ed il suo
popolo.
Mi sono vergognata. I popoli ed i loro paesi meritano rispetto. Tutte le persone, qualunque sia la loro età, il loro censo, la loro cultura ed il colore della loro pelle, meritano rispetto. Non sempre riusciamo ad amarli come il Vangelo ci chiede di fare, ma il rispetto delle persone, di tutte le persone, deve far parte del nostro DNA, ci deve guidare sempre e dovunque siamo diretti, chiunque incontriamo lungo la strada.
Troppe volte abbiamo finto di non vedere il reato di vilipendio che si stava consumando sotto i nostri occhi ai danni di una bandiera, di non sentire i fischi e molto altro che cialtroni hanno soffiato nel vuoto per dileggiare l’inno nazionale altrui … gli stessi che difendono con energica fermezza gli scudetti e gli inni delle squadre del cuore, che coccolano tutti i loro iperpagati eroici atleti qualunque sia il colore della loro pelle e che offendono gli atleti di colore delle altrui squadre
considerate orde nemiche e non avversarie con le quali non bisogna scontarsi ma incontrarsi.
Sono gli stessi personaggi che inculcano nei figli belligeranza: Non portare botte a casa che te ne dò anchio; che aggrediscono i docenti dei loro figli; che malmenano il personale sanitario per dimostrare il presunto amore per i loro cari; che bistrattano la moglie e bestemmiano dinanzi ai loro figli … che fanno tutto quello che nessuno dovrebbe fare e dicono tutto quello che nessuno dovrebbe Dire neanche nel segreto della propria stanza!

Prof. Francesca LAURO