Sorrento l’ex sindaco Raffaele Attardi interviene sul tema dell’Intelligenza Artificiale
Sorrento. L’ex sindaco Raffaele Attardi interviene – con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook – sul tema molto attuale dell’Intelligenza Artificiale: «A proposito di IA. Non solo ci stanno bombardando sui vantaggi delle IA, ma ci stanno anche cercando di convincere che basterà qualche sussidio per risolvere i danni che ne deriveranno, perché saranno limitati a chi svolge lavori semplici, e che basterà qualche sussidio per risolvere questo problema.
Per introdurre ai rischi delle IA bisogna prima aver chiaro in cosa consiste. Banalmente una IA è un sistema capace di emulare le capacità cognitive e intellettive dell’uomo.
Ne viene di conseguenza che, a differenza di quanto ci viene subdolamente suggerito, la IA non avrà un effetto diretto sulle attività manifatturiere, ma entrerà in competizione e metterà invece in crisi tutte le attività intellettive, da quelle tecnico scientifiche a quelle artistiche a quelle economiche, finanziarie e financo quelle artistiche svolte dall’uomo.
Non ci sono infatti solo geni ma la maggior parte delle attività intellettive sono svolte da persone normali che saranno facilmente surrogabili da IA.
Semplificando molto vedremo ridursi il peso sociale di molte categorie, come strateghi di ogni tipo, incluso quelli militari, analisti finanziari, ingegneri, chimici, medici e vedremo aumentare il peso di chi detiene capitali sufficienti a sviluppare IA sempre più potenti.
E questi gruppi finanziari agiranno, come già fanno oggi, con il principale scopo di aumentare i loro profitti e il loro potere. Vedremo così crescere la loro influenza e ridursi il peso e l’influenza del resto dell’umanità.
Prepariamoci perciò a vivere in un mondo in cui utilizzeremo una IA per far fronte a problemi quotidiani, come quelli sanitari, assistenza fiscale, progetti edili, assistenza legale e così via ricavandone qualche vantaggio in cambio di una ulteriore riduzione della nostra capacità di gestire le scelte strategiche globali.
Le attività manufatturiere si ridurranno ma in maniera molto ridotta, perché per produrre in molti si ricorerrà al lavoro manuale, non per motivi sociali ma solo perché costerà meno.
Costruire macchine che emulino la manualità costa e non converrà a nessuno produrre macchine sofisticate e costose per fare talune cose: per fare un esempio concreto converrà sempre di meno pagare una badante che realizzare un robot dotato di AI capace di assistere un anziano. Del resto facciomo già così in tante situazioni come ad esempio per quanto riguarda l’emigrazione : facciamo tanti bei discorsi, ma poi siamo noi per sostenere il nostro modello consumistico, che preferiamo importare migranti, piuttosto che cambiare modello di sviluppo.
Tutto questo non dipende ovviamente dalle IA che sono solo uno strumento ma da ciò che orienta questa Società: stiamo arrrivando a questo perché oggi tutto è orientato al profitto e anche le IA, gira e rigira, si stanno sviluppando seguendo questo criterio.
Il passaggio ad un mondo dominato da pochi grandi gruppi economici, capaci di mettere su un sistema centrato sulle IA capace di incrementare i loro profitti sarà indolore, anzi non sarà neanche percepito dalla maggior parte dell’umanità.
Questo semplicemente perchè anche film, tv, giornali ed i mezzi di comunicazione sono attività intellettive e saranno anch’essi gestiti, se non interamente prodotti e realizzati, dalle IA , secondo i criteri fissati dai loro padroni.
Già oggi basta pagare per far passare atteaverso i media ciò che si vuole: prepariamoci a vederci offerte intere trasmissioni, molto accantivanti, tutte fatte da IA, completamente progettate per trasmettere messaggi fuorvianti dove recitano a soggetto attori immaginari.
Perciò la maggior parte delle persone non si accorgerà di questo progressivo ingresso delle IA in sostituzione delle attività intellettive, anzi sarà convinta dell’indispensabilità di questa rivoluzione.
C’è un solo modo per prevenire questa deriva: mettere insieme le persone che pensano che questa società basata sul profitto vada regolamentata in modo completamente diverso.
Ma per far questo non basta mettere giù idee, bisogna togliere egoismi e paure e guardare tutti nella stessa direzione».