Stress Test Overtourism: da Amalfi a Roma si chiede al governo l’autonomia dei comuni. Esempio Grecia: limiti alle crociere ed agevolazioni fiscali ai proprietari di casa.
Il mese di settembre è probabilmente il mese più importante perché è il mese della riflessione e del bilancio dopo la stagione estiva, una sorta di “stress test” per la vivibilità e la tenuta delle località turistiche balneari.
Non è un caso quindi che, a fronte del calo del migliaio di residenti persi ad Amalfi, il sindaco Daniele Milano ha appena presentato un particolare piano in “11 mosse”, per un turismo sostenibile e più rispettoso del territorio.
Nel recente incontro della Conferenza dei Sindaci, alla presenza degli assessori regionali Casucci e Discepolo, si è discusso infatti della necessità di modificare la legge regionale che regola le strutture extralberghiere.
Il sindaco di Amalfi Daniele Milano, in particolare ha proposto di concedere ai Comuni maggiori poteri per regolamentare il settore.
È davvero il segno della volontà di un cambiamento verso una migliore la vivibilità dei luoghi più rispettosa dell’ambiente?
A fronte delle maggiori entrate della tassa di soggiorno, le amministrazioni locali, avrebbero già potuto agire autonomamente, per favorire il mercato degli affitti abitativi a lungo termine, decidendo ad esempio per agevolazioni fiscali ai proprietari di case, su imu, tari ed altre tipologie di servizi.
Quello che tutti sanno e che nessuno osa dire su tale argomento, è quello dell’assenza di certezze per i proprietari che affittano con contratti abitativi regolari, di riuscire a rientrare nel possesso in caso di morosità. Forse è questo il problema che i sindaci dovrebbero porre all’attenzione del governo.
Nel frattempo è arrivata notizia che anche l’assessore al Turismo di Roma, Alessandro Onorato, sarebbe orientato sullo stesso binario dei 14 sindaci della Costa d’Amalfi.
A suo parere il cosiddetto Cin, ovvero il Codice identificativo nazionale, non sarebbe sufficiente, piuttosto servirebbe una legge nazionale, per bloccare la proliferazione dei b&b nel centro storico capitolino, soprattutto in considerazione dell’imminente anno del Giubileo che tenderà a fagocitare tutto il mercato immobiliare della città.
Ha precisato che attualmente “i comuni italiani non possono bloccare le aperture di nuovi b&b o case vacanze: il governo deve dare alle amministrazioni locali l’autonomia di poter decidere”, perché attualmente si può limitare il numero dei ristoranti, ma non impedire nuove aperture di strutture extralberghiere, quando invece sarebbe necessario un freno di qualche anno, per tutelare il centro storico, sito Unesco invidiato in tutto il mondo.
Ritiene assurdo inoltre il “non poter diversificare il contributo di soggiorno in base al quartiere della struttura”, ed in effetti è poco logico che chi alloggia in un hotel a Piazza di Spagna paghi la stessa cifra rispetto a chi alloggia in quartieri più lontani.
Sembra una coincidenza, ma in questi giorni anche dalla Grecia giungono notizie circa le conseguenze negative dell’overtourism sulla vita dei cittadini, nonostante i chiari benefici economici che il turismo sta apportando al paese.
Il governo di Atene ha deciso di imporre limiti ai visitatori che viaggeranno in particolari periodi nelle località greche più popolari: una tassa di 20euro ai crocieristi sulle isole di Santorini e Mykonos, destinazioni dove si è arrivati a raddoppiare la popolazione per l’afflusso di turisti che sbarcano a centinaia.
Il governo prevede anche di regolamentare il numero delle navi che arrivano contemporaneamente in alcune destinazioni, e di imporre alle isole delle regole per proteggere l’ambiente ed affrontare la scarsità d’acqua.
Una parte delle entrate della tassa sulle crociere sarà restituita alle comunità locali per essere investita in infrastrutture.
Il ministro Mitsotakis ha aggiunto che “la Grecia non ha un problema strutturale di overtourism ma alcune delle sue destinazioni hanno un problema significativo durante alcune settimane o mesi dell’anno”.
La Grecia ha registrato un record di 36,1milioni di visitatori nel 2023, mentre gli arrivi sono aumentati del 16% a 11,6milioni nella prima metà del 2024, secondo gli ultimi dati della Banca di Grecia.
Il settore turistico contribuisce quindi per circa il 20% all’economia, ma allo stesso tempo gli affitti a breve termine hanno alimentato la crisi abitativa del Paese che, insieme agli alti prezzi al consumo, sta mettendo in difficoltà i cittadini.
Per questo il governo ha annunciato che vieterà qualsiasi nuova locazione a breve termine per almeno un anno in tre zone principali di Atene, di contro però i proprietari di immobili che cambieranno il contratto di locazione da breve a lungo termine, saranno esentati dall’imposta sugli affitti per tre anni, così come i proprietari che affitteranno le proprie case invece di tenerle fuori dal mercato.