Una chiacchierata con l’ing. Elio d’Esposito sui problemi delle spiagge a Meta e Alimuri

Una chiacchierata con l’ing. Elio d’Esposito sui problemi delle spiagge a Meta e Alimuri

D. Che ne pensa della situazione dell’erosione delle spiagge di Alimuri?

R.  Il problema ha una duplice valenza … da una parte è problema universale …vi è dovunque  un innalzamento  del livello del mare, per i ben noti motivi climatici,  che comportano erosione delle spiagge esistenti; al  2050 si prevede un aumento del livello di oltre 30 cm. mentre in un periodo di oltre cento anni vi è stato un aumento di appena 20 cm. E vi saranno problemi per diverse spiagge ( vedi Venezia ad esempio e già questo è un dato negativo per la nostra costa e per Alimuri. Infatti pochi giorni fa facendo un giro in barca con la gentile disponibilità degli “ Amici del mare “ ho potuto constatare, a distanza di tanti anni ( tempi della mia gioventù), la scomparsa della spiaggetta di punta Gradelle ( c’andavo con la barca tanti anni fa tirandola a secco ) e la scomparsa della spiaggetta sabbiosa  molto suggestiva  in una grotta sotto il “ Pizzo” a S. Agnello.
Ma il problema  dell’erosione dell’arenile dell’Alimuri  è  dovuto in massima  parte ad altre cause e cioè in primis alla costruzione  del molo realizzato nei primi anni settanta, (se ricordo bene) con andamento molto diverso da quello antico   che era rivoltato verso Piano come ben ricordano le persone anziane  e come si vede in  numerose foto dell’epoca; e tale antico porto rivolto verso Ovest, aveva una sua giustificazione dettata da tanti anni di esperienze dei vecchi naviganti e pescatori. Il nuovo molo che, fra l’altro, doveva essere completato con una  curvatura verso Alimuri, produsse, nel frattempo un effetto rilevante d’insabbiamento alla sua base:  infatti il moto ondoso alla punta della scogliera, rispetto ad una volta,  assume maggiore forza e  penetra di più  verso  la spiaggia frontale libera dell’Alimuri  creando erosione della sabbia e  un  grande moto vorticoso che trascina, per la forza centrifuga, la sabbia dalla zona Alimuri alla zona  quieta  alla   base del molo. L’effetto di tale sedimentazione ha creato in   un arco di tempo di una decina d’anni o poco più,  un’ enorme spiaggia di sabbia di  larghezza di diverse decine di metri alla base  della scogliera  là dove inizialmente vi era il mare con fondale di oltre tre metri ( cioè era molo di attracco ) e dove, purtroppo una giovane ragazza, in una serata tempestosa,  verso la fine degli anni settanta,perse la vita  a causa dell’auto che cadde a mare e dove lei non riuscì ad uscire dall’auto mentre il  ragazzo, che stava con lei, ci riuscì.

E personalmente penso che l’enorme sedimentazione di sabbia avrebbe otturato anche quella apertura tra molo Meta e Alimuri se fosse rimasta e  avrebbe portato sabbia anche all’interno del lido Resegone.

La soluzione non è semplice: i venti, le correnti e i moti ondosi sono variabili..provengono da diverse direzioni e l’effetto che si produce al moto ondoso alla punta delle scogliere, con i conseguenti moti vorticosi,  variabile a seconda delle diverse direzioni,   provoca notevole  forza di  penetrazione nella spiaggia libera frontale e maggiore energia di  erosione e dei moti vorticosi e trasporto delle sabbie in gran quantità verso le zone adiacenti  a tergo  delle scogliere.

A Piano vedi l’ effetto della scogliera orizzontale piazzata nella zona finale ad Est verso l’ex ristorante “acqua pazza”: la spiaggia si va  formando sempre più  e il mare s’insabbia a tergo della scogliera, ma nello stesso tempo le onde nel canale libero tra la scogliera verticale ( ex bagno Nettuno ) e quest’altra orizzontale  penetrano con maggiore  forza nella parte libera della spiaggia  ( bagni Rosita)  e la erode trasportando  la sabbia  nelle zone adiacenti,  dietro alla scogliera insabbiandola man mano. E infattti il lido dei bagni Rosita tende a scomparire nel tempo. La stessa cosa all’Alimuri dove l’aumento recente del pennello verticale tra la Conca e spiaggia Hotel Alimuri  e l’aumento recente del pennello  orizzontale alla fine del lido la Conca, molto  vicino alla battigia, hanno prodotto maggiore  penetrazione del moto ondoso nella parte centrale  di spiaggia  del  lido  la Conca e  anche qui con erosione, moti vorticosi e l’insabbiamento a tergo della scogliera  e ,aggiore penetrazione verso  la spiaggetta scogliosa, all’estremità orientale,  alla fine della scogliera, prima raggiungibile via terra è ora tutta sommersa  dall’acqua che arriva fin sotto al terrapieno della strada.

Questo fa capire come è difficile valutare il rimedio che sia tale senza portare conseguenze negative ad altre zone  vicine. E’ un equilibrio molto particolare.

Ovviamente, perciò, è necessario, nei tempi attuali effettuare tutti gli studi e verifiche ( prove batimetriche e possibilmente prove   in vasca, che possano riprodurre le diverse condizioni ) per avere una buona probabilità di successo …diversamente si assiste ai tentativi, che si susseguono da anni, di mettere una scogliera per risolvere un problema e se ne crea un altro spesso  peggiore, in zone vicine.

Chiaramente questa è la mia modesta opinione e non essendo  un ingegnere del mare, scaturisce dall’esperienza e dalla visione dei tentativi susseguitesi negli anni sulle nostre spiagge.

Va anche detto che  l’amministrazione comunale  nei primi anni duemila decise di  abbandonare l’idea di completamento del porto  che avrebbe arrecato grave danno alla balneabilità che si era creata nel frattempo per il notevole insabbiamento;   le prove in vasca nel 1990 decretarono che tale porto così come configurato in progetto e ancora da completare non era sicuro e anche con un’integrazione di un lungo  braccio verso Est e leggermente inclinato verso terra, non avrebbe dato sicurezza totale in ogni eventualità di moto ondoso e precisava che avrebbe creato l’insabbiamento. In sintesi un porto non sicuro e una balneabilità compromessa ai due lidi Metamare e Marinella.  E credo che sia stata una giusta decisione che fece però perdere un finanziamento al Comune di tre o quattro milioni di euro poi dirottati verso il porto di Piano.

E’chiaro che oggi l’idea che sembra buona per risolvere, mediante la costruzione di scogliere all’Alimuri  parallele alla battigia, soffolte o emergenti, va esaminata con i moderni mezzi di studio scientifico  ma va anche guardata con l’esperienza dei risultati avuti nelle vicine coste come già detto. Sono equilibri molto delicati.

Personalmente penso che una scogliera sub-orizzontale dal confine con Vico Equense ( al di sotto dello scoglio del capitano )  verso Meta,  possa sortire un effetto benefico sull’ultima zona scogliosa sopradetta ( ora  invasa dall’acqua), dando   maggiore sicurezza al terrapieno stradale e potrebbe  anche crear una nuova spiaggia per il popolo.  Chiaramente non credo che possa essere risolutiva per  le residue spiagge della Conca e Golden Beach;  penso che occorrerebbero più scogliere  sfalsate  e senza grossi canali liberi di mare  e il tutto ben studiato e con prove.   E non credo che la scogliera verticale puntata a Nord sia efficiente e risolutiva ai diversi moti ondosi cui sono sottoposte le nostre spiagge; almeno fino ad ora non lo è stata.

Ci sarebbe da dire anche che è importante il risanamento del rivolo Lavinola lungo l’intero percorso:  è fondamentale e la sua valorizzazione sarebbe anche un’attrazione turistica.E non solo: evitando il continuo deposito di detriti a mare dal rivolo, si evita l’insabbiamento in atto della zona del  Purgatorio – Resegone.

D. Lei si occupò di un progetto alternativo di porto a Meta ?
R. Sì…è vero. Un’idea tutta personale di dare al popolo metese di antiche tradizioni marinare, un’alternativa senza interferire assolutamente con la balneabilità. Meta è l’unico Comune peninsulare che non ha più un porto. In effetti riproponevo  un po’ la configurazione del primitivo porto, un po’ più lontano dalla costa e con scogliera di sbarramento parallela alla costa a Sud.  Piacque molto al dottor Trapani e ancor più dimostrò entusiasmo il sindaco successivo e attuale Peppe Tito molto entusiasta che però  forse fu frenato da qualche ragione  per cui, pur piacendo moltissimo, esso non ha mai avuto una valutazione presso gli organi politici amministrativi e quindi senza una trattazione ufficiale.. è rimasto un bel progetto  nel cassetto; forse i tempi non erano    Era uno studio  di fattibilità con grafici,  relazioni, computo metrico, quadro economico e fotosimulazione e il tutto a seguito di scandagli della profondità in sito; il tutto è agli atti del Comune;  fra l’altro si eliminava quell’orrendo muraglione che toglie la vista panoramica, mettendoci al suo posto  degli arbusti della macchia mediterranea,  e si economizzava recuperando gli scogli non più utili dell’attuale molo, per utilizzarli  alla nuova scogliera traslata verso Piano. Chiaramente l’idea doveva essere integrata o modificata dai necessari studi e prove strumentali. Purtroppo noi tecnici, soprattutto di antico stampo, quelli cioè del costruire di una volta, abbiamo la nostra deformazione mentale di vedere delle belle cose da realizzare  ( almeno così riteniamo per noi), e sempre  con il vantaggio del popolo in primis;  cerchiamo di renderne partecipe l’amministrazione che ha il compito di valutare e pianificare. Penso che è quasi un  dovere, per il cittadino competente nei diversi  settori,   illustrare delle belle idee agli amministratori…poi sta a loro la decisione.

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