27 era un numero, una data cara agli impiegati. Da Minori la riflessione di Gaspare Apicella
Minori, Costiera amalfitana . Per evitare o superare l’accendersi di diatribe che non fanno bene ad alcuno, l’amministrazione comunale di Minori, e per essa il sindaco Andrea Reale, avrebbe potuto limitare il numero di cittadini “UNTI – DEGNI” di fare da supporto ai consiglieri delegati eletti oltre cento giorni fa. Sarebbero 27. Mah! A parte il fatto che se questi signori e queste signore, facenti parte di una formazione che ha ricevuto un largo consenso elettorale, sono stati considerati degni e quindi all’altezza del compito per cui sono stati votati, sembrano un pò troppi gli “aiutanti in campo” e sembra che si voglia sminuire alquanto la loro capacità (non ancora dimostrata per diversi di loro, però)
Ma se la decisione dell’amministrazione è legittima non si vede alcunché di male nel consentire di andare avanti. Ma la domanda viene spontanea. Ma in proporzione la città di Milano (anch’essa inizia con Mi) di quanti aiutanti (senza retribuzione) avrebbe bisogno?
Se, però, l’operazione lascia intravedere un secondo fine, accanto al nobile dichiarato, vuol dire (così la intendiamo noi) che si va a preparare una squadra che dovrà, poi, con il conforto elettorale quasi certo, guardare alla fine del quinquennio ed integrare o sostituire l’attuale squadra di governo (si fa per dire) del borgo Minori.
Ma per mettere a posto questo benedetto borgo ci vuol,e gente votata al sacrifico (perchè c’è molto da fare) e pronta a sopportare oneri ed onori, non disdegnando di far buon viso a cattive critiche, sguardi torvi, mezze frasi e risatine stupide.
Mentre scriviamo, ci sono i fuochi per Santa’Angelo Custode: anche questi hanno una valenza turistica, anche se aggiungono rumore al fracasso quotidiano.