Capri contro l’overtourism rivedere sanatorie per le case per non far sparire i residenti e limitare sbarchi. Analogie con Positano
Capri contro l’overtourism rivedere sanatorie per le case per non far sparire i residenti e limitare sbarchi. Molte analogie su entrambe le problematiche con Positano ma anche Amalfi , per quanto rigurada invece la desertificazione dei residenti anche Sorrento vive questa problematica . «La legge Salva Casa lascia molti dubbi». Dal convegno ospitato nella Sala Pollio del Palazzo dei Congressi di Capri l’appello-monito senza se e senza ma nei confronti dell’ultima novità normativa sul tema casa, costruzioni, sanatorie e demolizioni viene da addetti ai lavori e amministrazioni comunali. Il tema del meeting: «La Legge Salva Casa, quali prospettive per l’isola e le aree vincolate», promosso e patrocinato dai comuni di Capri ed Anacapri con relatore l’avvocato Lorenzo Bruno Molinaro, esperto di edilizia sanzionatoria, RE.S.A. e condoni, cultore della materia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Oggi ne parla Annamaria Boniello su Il Mattino di Napoli, ma Positanonews già a Piano di Sorrento ha affrontato l’argomento, il problema delle leggi vincolistiche in Campania da poco spazio. Eppure in Costiera amalfitana e Penisola sorrentina si dovrebbe trovare una soluzione compatibile con l’ambiente e il paesaggio da tutelare . Dopo il convegno organizzato dal comune di Capri sul problema dell’overtourism cominciano ad arrivare le prime reazioni e controproposte. Il gruppo di minoranza “Capri ai Capresi” in un documento pubblico ha sottolineato che: “le località turistiche sono diverse, Capri non è Positano, così come Positano non è Capri e quindi è impensabile disciplinare la materia nello stesso modo”. Ed infatti è stato sottolineato che “una regolamentazione per i flussi turistici in arrivo già esiste in un’ordinanza della Capitaneria di Porto di Napoli, datata 1999, attualmente in vigore, dove vengono distanziati gli orari di arrivi e partenze di navi e aliscafi, che approdano nel porto di Capri, con un intervallo di dieci minuti. A quell’epoca, venticinque anni fa, il numero dei passeggeri imbarcati rappresentava un quinto di quelli che oggi vengono trasportati, per cui bastavano dieci minuti – è stato sottolineato dal relatore Roberto Russo – con i numeri raddoppiati di circa cento tra aliscafi e navi i tempi dovrebbero essere distanziati di venti minuti tra un arrivo e l’altro sui moli”. Una misura per evitare il sovraffollamento,
almeno a Marina Grande “poiché non è possibile – ha aggiunto Russo – che tante persone si ritrovano nello stesso luogo nello stesso momento. E su questo punto ci vorrebbe l’applicazione dell’ordinanza e rimodulare i tempi”.