Chi era Tina Merlin: Una Voce Coraggiosa contro il Disastro del Vajont

9 ottobre 2024 | 08:25
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Chi era Tina Merlin: Una Voce Coraggiosa contro il Disastro del Vajont
Chi era Tina Merlin: Una Voce Coraggiosa contro il Disastro del Vajont
Chi era Tina Merlin: Una Voce Coraggiosa contro il Disastro del Vajont

Oggi ricordiamo la tragedia del Vajont, un evento che ha segnato profondamente la storia italiana e che ha visto una protagonista eccezionale, Tina Merlin, una giornalista il cui impegno e coraggio non sono stati sufficienti a prevenire la catastrofe. Nata a Trichiana nel 1926, Tina era figlia di Cesare Merlin e Rosa Dal Magro. Cresciuta in una famiglia segnata da lutti e resistenza, la sua vita è stata costellata di attivismo e passione per la verità.

Sin da giovane, Tina si distinse per il suo impegno nella Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale, partecipando come staffetta dal 1944. Dopo il conflitto, nel 1949, sposò il partigiano Aldo Sirena, con cui ebbe un figlio. La sua carriera giornalistica iniziò con racconti pubblicati sulla Pagina della donna de l’Unità e, dal 1951 al 1982, servì come corrispondente per il medesimo quotidiano in diverse città italiane.

La sua opera letteraria, pur significativa, è spesso superata dall’importanza del suo lavoro investigativo riguardo alla diga del Vajont. Tina Merlin divenne una voce inascoltata, denunciando i pericoli della costruzione della diga e dando voce agli abitanti di Erto e Casso. Le sue denunce, però, non furono accolte con favore; nel 1959, il conte Vittorio Cini, presidente della SADE, fece denunciare Tina per “diffusione di notizie false e tendenziose”. Nonostante ciò, fu processata e assolta nel 1960, un riconoscimento della verità del suo operato.

La notte del 9 ottobre 1963, il disastro del Vajont si verificò, causando una delle più gravi tragedie ambientali della storia italiana. Tina, desiderosa di raccontare e analizzare quanto accaduto, tentò di pubblicare il libro “Sulla Pelle viva. Come si costruisce una catastrofe. Il caso del Vajont”, che fu finalmente pubblicato solo nel 1983.

Nonostante le ingiustizie subite e l’ostracismo delle istituzioni, Tina Merlin non si arrese mai. La sua storia è un monito e un invito alla riflessione sull’importanza di dare voce a chi denuncia e cerca la verità. La sua morte, avvenuta il 22 dicembre 1991, non ha messo fine al suo legato: la sua lotta per la verità e la giustizia continua a ispirare le generazioni future.

Oggi, mentre ricordiamo il disastro del Vajont, rendiamo omaggio a Tina Merlin, una donna che ha saputo opporsi all’ingiustizia con coraggio e determinazione, diventando un simbolo di integrità e resistenza. La sua storia è una parte fondamentale della memoria collettiva italiana e un richiamo a vigilare sempre sulla sicurezza e il rispetto dell’ambiente.