Da Capri una legge contro l’overtourism

20 ottobre 2024 | 16:11
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Da Capri una legge contro l’overtourism

Da Capri una legge contro l’overtourism
– Sollecitare governo e istituzioni per dare ai Sindaci la possibilità di intervenire sul fenomeno
– Salvare la vivibilità e la bellezza delle località ad elevata pressione turistica
– Governare i flussi escursionistici e disciplinare il fenomeno dell’extralberghiero e degli affitti brevi
– Dare maggiori poteri e capacità di spesa per la sicurezza dei territori
Il sovraffollamento nelle località turistiche, è possibile risolverlo? A questa domanda vuole rispondere Capri, destinazione turistica tra le più rinomate al mondo, che si impegna a trovare una strada per un governo sostenibile e responsabile del turismo.
Di questo si è discusso oggi nel corso dell’evento “Capri: Regole e Scelte per il Turismo del Futuro”, promosso dal Comune di Capri. Un momento di riflessione e confronto anche con istituzioni e sindaci di prestigiose località italiane accomunate da tale fenomeno che continua ad affliggere i centri urbani a più elevata densità turistica.
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Capri Paolo Falco e del Ministro del Turismo, Daniela Santanchè, sono intervenuti, moderati da Massimiliano Lenzi, giornalista e autore televisivo: Dario Nardella, Europarlamentare, già Sindaco di Firenze, Claudio Scajola, vicepresidente ANCI e Sindaco di Imperia, Luigi Brugnaro, Sindaco di Venezia, Francesco Cerrotta, sindaco di Anacapri, Felice Casucci, Assessore al Turismo della Regione Campania, Giuseppe Guida, Sindaco di Positano, Daniele Milano, Sindaco di Amalfi, Jonathan Sferra, Assessore al Turismo del Comune di Taormina, Melania Esposito, Assessore al Turismo di Capri e Roberto Russo, Consigliere Comunale di Capri.
I Comuni chiedono al governo e alle istituzioni di arrivare ad una proposta di legge ad hoc che dia ai Sindaci dei Comuni ad elevata pressione turistica di intervenire su fenomeni complessi quali: modalità di accesso alle località turistiche, nuove aperture di attività extralberghiere e affitti brevi, maggiori capacità di spesa per la sicurezza e la tutela dei territori.
Tali Comuni vengono definiti ad elevata pressione turistica attraverso alcuni indici risultanti dal rapporto tra popolazione residente, estensione del territorio, numero di visitatori e posti letto turistici.
Non esistono soluzioni semplici ad un problema complesso, ma non è più possibile stare fermi a guardare ed essere solo spettatori e noi sindaci, nostro malgrado, spesso lo siamo. Per questo abbiamo deciso di farci parte attiva per individuare possibili soluzioni, proposte concrete e strumenti normativi adeguati” sottolinea il Sindaco di Capri, Paolo Falco.
È possibile conciliare la presenza di turisti con la vivibilità dei luoghi?  È possibile governare i flussi senza scadere nella sterile polemica su numeri chiusi o selezioni per censo?  Se è vero che il turista è “un cittadino temporaneo”, i sindaci delle località turistiche maggiormente esposte al fenomeno dell’overtourism possono agire per tutelarne i diritti, come quelli dei propri concittadini?
Interessanti spunti di riflessione sono stati offerti dai risultati dello studio del prof. Antonio Preiti “Overtourism e strategie di contenimento: il caso Capri”. Da questa analisi emergono alcuni dati particolarmente significativi: Capri, che negli ultimi anni ha avuto un aumento del 24% degli arrivi (dai 2,06 milioni di passeggeri del 2013 si è passati ai 2.7 milioni del 2023) è la località turistica con il più alto indice di densità turistica (1.200 persone per km2 in alta stagione, dato mai riscontrato sinora in altre località turistiche).
Paolo Falco, sindaco di Capri aggiunge: “Da Capri lanciamo una battaglia di democrazia, che consenta ai sindaci di alcune località turistiche di intervenire sul futuro delle medesime. Come sindaci abbiamo la responsabilità di salvaguardare i diritti dei nostri concittadini ma anche quella dei turisti delle nostre località, riconosciute universalmente come patrimonio dell’umanità. Dobbiamo cambiare approccio al problema in chiave sistemica e di partecipazione, e per questo ritengo molto importante aver aperto una seria interlocuzione sul tema”.

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