DANA cosa è la “goccia fredda” che ha devastato Valencia, potrebbe ripetersi anche da noi
DANA cosa è la “goccia fredda” che ha devastato Valencia , potrebbe ripetersi anche da noi La DANA, (Depresion Aislada en Niveles Altos) è un fenomeno meteorologico tipico della Spagna e del Mediterraneo occidentale. Si verifica quando una massa d’aria fredda in quota si isola dal flusso principale, formando una depressione chiusa. Questa configurazione genera un forte contrasto con l’aria calda e umida presente alle basse quote, innescando temporali intensi e piogge abbondanti. I rilievi esasperano poi le precipitazioni. Sulla penisola iberica, soprattutto in autunno, la DANA può causare episodi di precipitazioni estreme. Ogni frazione di grado in più intensifica i rischi degli eventi estremi. Secondo alcuni questa è prova incontrovertibile del “cambiamento climatico”, ma sarà la scienza a stabilirlo, fatto sta che il riscaldamento del Mediterraneo ha favorito questi fenomeni anche in Italia, anche se quello che è successo al centro-nord non è paragonabile al DANA, comunque zone a rischio sono anche le nostre , in Campania, l’area intorno Napoli e quindi da Castellammare di Stabia alla Penisola sorrentina e la Costiera amalfitana dovrebbero fare attenzione le protezioni civili, quello che è successo a Sorrento qualche settimana fa è solo un piccolo assaggio e se pensiamo ai costoni fra Positano e Amalfi c’è da preoccuparsi, ma che le nostre zone siano a rischio idrogeologico non è una novità.
La goccia fredda
Il DANA, termine scientifico, è comunemente chiamato con quello più popolare di «goccia fredda» (l’adozione del termine DANA serve anche come omaggio al meteorologo Francisco García Dana, morto nel 1984). Nello specifico, in meteorologia «goccia fredda» si riferisce ad un volume limitato di aria fredda negli strati superiori dell’atmosfera, che su una carta meteorologica è rappresentato come circondato da isoterme chiuse . Nell’uso moderno, il termine è usato per riferirsi a qualsiasi evento piovoso di grande impatto durante l’autunno lungo il Mediterraneo occidentale.
L’origine
Il termine popolare «goccia fredda» trae origine dalla traduzione quasi letterale del termine coniato dalla scuola tedesca kaltlufttropfen, che significa «goccia d’aria fredda». In Spagna cominciò a diffondersi un uso distorto del concetto di goccia fredda, associandolo a qualsiasi tipo di pioggia abbondante, indipendentemente dal fatto che fosse causata da una depressione isolata ad alte quote, da una tempesta atlantica o da una tempesta locale.
La formazione
La sua origine è strettamente legata, come già accennato, alla corrente a getto polare, corrente a getto o semplicemente getto polare. Ebbene, le goccioline fredde possono rimanere quasi stazionarie per giorni o talvolta possono spostarsi verso ovest nella direzione opposta al flusso predominante nell’aria (cioè ritirarsi). In Spagna appare quando un fronte d’aria polare molto fredda, una corrente a getto, avanza lentamente sull’Europa occidentale ad alta quota (normalmente 5-9 km). Scontrandosi con l’aria più calda e umida del Mar Mediterraneo genera tempeste forti e dannose. Gli effetti legati a questa depressione degli alti strati sono evidenti soprattutto nelle zone costiere dove le acque sono concentrate a una temperatura più elevata del normale, il che dà luogo alla risalita di aria umida e calda che produce piogge molto intense e durature.
Perché è sempre più frequente
Negli ultimi anni si sono verificati diversi episodi di DANA in Spagna. Un fatto, questo, che può essere associato al cambiamento climatico poiché il Mediterraneo si sta riscaldando molto rapidamente e l’acqua presenta solitamente temperature piuttosto elevate nei mesi estivi e successivi. Alcuni studi suggeriscono che oggi piove di più nei giorni di forti precipitazioni rispetto ai decenni passati. Ciò sarebbe in linea con l’aumento delle acque precipitabili nell’atmosfera causato da un Mediterraneo più caldo. Le precipitazioni sono meno frequenti, ma più intense.
Se a questo contrasto di temperature aggiungiamo l’umidità e l’energia fornite da un Mediterraneo molto caldo dopo i mesi estivi, il risultato sono piogge torrenziali, che spesso provocano inondazioni nelle aree colpite. I dati indicano che episodi di pioggia intensa nelle zone della costa mediterranea causati dal DANA sono sempre più ricorrenti.
I precedenti
Secondo l’Agenzia Meteorologica Statale spagnola, l’ondata di freddo che ha colpito l’area di Valencia tra il 29 e il 30 ottobre è la peggiore del XXI secolo, paragonabile solamente ad altre due: quella del 1982, la cosiddetta «Pantanada de Tous» (il 20 ottobre una goccia fredda fece crollare il bacino idrico di Tous, Tous Pantanada, e il Júcar inondò tutta la regione della Ribera, causando gravi danni. Interi paesi furono allagati) e quella del 1987 (il 3 novembre a Gandía e Oliva le piogge superarono i 500 l/m² e devastarono la regione di Safor . A Oliva è stato raggiunto il record spagnolo di pioggia nelle 24 ore: 817 l/m²).