Domenico De Masi “La felicità è una cosa seria”, il suo grande messaggio al mondo mentre Ravello lo dimentica
Domenico De Masi “La felicità è una cosa seria”, il suo grande messaggio al mondo mentre Ravello lo dimentica. Questa mattina nel mio giro nelle edicole dove, tra l’acquisto di un quotidiano e un settimanale, trovo il piacere di perdermi sfogliando anche libri e riviste, dopo aver staccato rigorosamente i telefoni cellulari e le distrazioni conseguenti provenienti dai social network, mi ha colpito questa apertura che presentava l’intervista fatta da Giulio Gambino , una delle tante che ha portato al libro “Conversazioni sul futuro”, un vero e proprio testamento del sociologo, da leggere per riflettere, in libreria ad un anno dalla sua morte.
Un grande messaggio al mondo del sociologo Domenico De Masi, con il quale si era intrecciato un rapporto di amicizia e reciproca stima, tanto da avermi messo in risalto in alcuni incontri fatti al Ravello Festival dopo l’invenzione di Positanonews, che ha innovato nella comunicazione in Costiera amalfitana, siamo stati i primi a nascere direttamente dall’online e a dare un’informazione non periodica ma continuativa ininterrotta, anche a Natale, Pasqua e Capodanno non ci fermavamo, e , all’epoca, eravamo gli unici a farlo non solo in costa d’ Amalfi ma anche in Campania.
Da allora con De Masi nacque una grande amicizia, ho lavorato anche con lui, mi ha colpito per la sua grande apertura mentale, capacità di innovare, una grande curiosità sul mondo che lo circondava, di cui si entusiasmava come un bambino, e forse era questo il segreto di ogni innovazione culturale, spogliarsi dell’armatura della seriosità che ti irrigidisce, senza per questo non essere efficiente ed efficace.
Una mente creativa che amava Ravello e quando si arrabbiava, eccome si arrabbiava, era perchè voleva il meglio sia dalla Città della Musica che dagli abitanti. L’elogio dell’ozio creativo per me è stato un grande insegnamento. Staccare dal lavoro non significa non fare bene il proprio lavoro, ma farlo meglio, significa far respirare la mente e guardare le cose con il pensiero laterale, non costretto dai limiti che ci impongono o ci imponiamo.
La felicità dovrebbe essere lo scopo della nostra vita , ma spesso ce ne dimentichiamo. Viviamo irrequieti, come ha detto, rispetto al passato, e infelici. A volte sono dei momenti, impressi nella memoria, come quando ci siamo fermati qualche volta a pranzo, con la moglie Susi del Santo, una donna straordinariamente dolce, o abbiamo fatto una passeggiata verso la villa di Gore Vidal con l’amico e giornalista Luigi Amato, con il quale abbiamo condiviso epiche battaglie con la straordinaria esperienza di E’ Costiera , diretto da Maria Rosaria Sannino. A posteriori da quell’esperienza e quel gruppo straordinario, che mi diedero anche l’onore di dirigere E’ Costiera per un periodo, sono nati spunti ancora attuali oggi e, purtroppo, inascoltati, il sociale, il dissesto idrogeologico, la cultura, progetti che avrebbero cambiato e migliorato il volto della Costiera .
Anche oggi in questa giornata piovosa penso a lui, al suo insegnamento, alle sue iniziative, alla scuola di formazione che c’era a Ravello e a questo bellissimo messaggio sulla felicità. Ho staccato dalla cronaca, chiuso il cellulare, dimenticato le visite e i click, e voglio dedicare a lui queste quattro parole, sperando che la sua città d’adozione voglia ricordarlo degnamente dedicandogli uno spazio, una scuola, la memoria e la storia sono importanti, penso pure al concerto all’alba del Ravello Festival che doveva essere dedicato a Pasquale Palumbo, come aveva chiesto l’ex sindaco Secondo Amalfitano. Penso a tante cose in questo momento, ricordi come la “madeleine” di Proust e non posso che essere grato a De Masi per quello che ha fatto e speriamo che lo sia anche la città che ha amato e che non vada tradito lo “spirito” di Ravello.