Housing Sociale a Sant’Agnello. 27 novembre prossima udienza, i politici fuori dalla causa, ma rimane il falso e la lottizzazione
Housing Sociale a Sant’Agnello. 27 novembre prossima udienza, i politici fuori dalla causa, ma rimane il falso e la lottizzazione. Continua il processo per lottizzazione abusiva che riguarda il complesso immobiliare dell’housing sociale di Sant’Agnello, il comune sulla costa di Sorrento al centro delle cronache giudiziarie in Campania per questa vicenda, entra nella sua fase cruciale Al Tribunale di Torre Annunziata procede il processo su presunte irregolarità nella procedura amministrativa, che poi ha portato al rilascio di una serie di permessi a costruire alla società dell’ingegnere Antonio Elefante, principale imputato insieme ad assessori e l’ex sindaco Sagristani.
Al punto in cui è il processo usciranno fuori i politici, cioè il sindaco Piergiorgio Sagristani e la Giunta, ma rimarranno i tecnici ed il costruttore. A essere contestato è il falso sul rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche . “Si parte dal presupposto che non potendosi rilasciare questa autorizzazione si sia commesso un falso , ma è la Soprintendenza stessa prima ad aver dato l’autorizzazione”, come è stato detto da Franco Ambrosio
La Procura di Torre Annunziata ha apposto i sigilli alle opere ormai già realizzate perchè non si potevano realizzare, è la tesi della Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituto Andreana Ambrosino), mentre il Comune con delibere di Giunta e Consiglio Comunale ha dato il via libera ad un intervento di edilizia privata con la realizzazione di 53 appartamenti, 67 box e diversi locali commerciali, in cui oggi abitano una quarantina di famiglia, il cui eventuale sgombero è tuttora sospeso ed è stato rinviato in caso di condanna alla confisca a fine processo. Se viene accolta la tesi della lottizzazione. A giudizio con Elefante e l’ex sindaco Sagristani ci sono stati Massimiliano Zurlo, Danilo Esposito e Francesco Gargiulo, e ancora vari assessori e consiglieri dell’allora maggioranza Attilio Massa, Maria De Martino e Pasquale Esposito, Chiara Accardi, Giuseppe Gargiulo e Antonino Castellano, i tre dipendenti comunali Francesco Ambrosio, funzionario responsabile dell’UTC, Raffaele Palomba e Pietro Iaccarino.
L’intervento di housing sociale in via Monsignor Bonaventura Gargiulo prevedeva un bando del Comune aperto solo ai residenti di Sant’Agnello, con tanto di graduatoria e agevolazioni per gli appartenenti alle forze dell’ordine. La situazione si sta facendo complessa anche con varie procedure civili attivate per risarcimenti danni. Probabile che finisca tutto in prescrizione, senza condanne, ma che rimangano le problematiche civili e amministrativi sulla sanabilità dell’opera se il giudice riconosce la lottizzazione. La battaglia sarà a questo punto tecnica con le perizie e contro perizie. Una vicenda intricatissima e complessa dal punto di vista giudiziario, con richieste di sgombero periodiche. Ma ora si aspetterà la sentenza.
Ricostruiamo la vicenda dell’housing sociale di Sant’Agnello
L’11 novembre 2016, il comune di Sant’Agnello emana un bando a favore della costruzione di un complesso residenziale di ultima generazione. Bando che permette la selezione di famiglie aventi diritto ad alloggi di“Housing sociale”.
La delibera del 3 agosto 2015, decreta il Piano Urbanistico Attuativo di iniziativa Privata relativo al comparto Edilizio di “Housing sociale” da realizzare in Via Monsignore Bonaventura. Successivamente, il 26 gennaio 2016, veniva rilasciata dal tecnico comunale di Sant’Agnello l’autorizzazione paesaggistica al successivo rilascio di permesso di costruzione del 13 dicembre 2016 all’impresa edile privata Shs.
Cosa è successo tre giorni prima dell’inaugurazione delle abitazioni?
Il 18 febbraio 2020, a tre giorni dalla consegna delle case la Procura di Torre Annunziata, procede al sequestro preventivo di urgenza, eseguito dalla polizia giudiziaria. Tale sequestro, il 28 febbraio 2020 viene convalidato come: non conforme al PUT.
“un’area riservata esclusivamente a un intervento di edilizia pubblica sarebbe stata trasformata in una speculazione di edilizia privata, mascherata sotto forma di alloggi sociali con prezzi tutt’altro che agevolati”.
sono queste le parole che rilasciano i giudici riguardo il sequestro.
La Procura di Napoli, ritiene che il complesso abitativo edificato in un ex agrumeto, è stato realizzato per mezzo di un permesso di costruzione illegittimo ed in contrasto con il Piano Urbanistico Territoriale della Regione Campania.