I giovani, la musica, l’istruzione, il palcoscenico
Oggi e domani presso l’Arciconfraternita dei Pellegrini in Napoli, si discuterà della riforma e delle nuove frontiere dell’istruzione musicale, in due giorni di convegno organizzati dalla docente del conservatorio Vincenzo Bellini di Caltanisetta Enrica Donisi
La riforma AFAM e l’istruzione musicale è il tema del Convegno Internazionale di Studi “La riforma della istruzione musicale e Afam. I giovani e la musica classica”, che si svolgerà oggi e domani presso l’Arciconfraternita dei Pellegrini in Napoli, promosso dalla Docente del Conservatorio Vincenzo Bellini di Caltanisetta Enrica Donisi. Saranno presenti studiosi ed esperti provenienti da università italiane e straniere, da conservatori e dalle accademie delle belle arti. Interverrà Alessandra Gallone, consigliere del Ministro dell’Università e ricerca Anna Maria Bernini, Antonio Uricchio, Presidente dell’ANVUR e autorità militari e civili della Campania. Il Convegno ha lo scopo di proporre miglioramenti alle norme dell’istruzione musicale tenendo in debito conto, le prospettive che si aprono con l’Intelligenza artificiale; le ricerche storico musicali, dato l’enorme patrimonio di manoscritti e documenti custodito negli archivi e nelle biblioteche; l’alta formazione e i dottorati di ricerca. Uno sguardo attento è rivolto all’istruzione ai disabili e ai giovani a rischio criminalità. Il confronto si estende all’istruzione musicale in America latina con l’intervento di docenti delle università cilene venuti appositamente per il Convegno, e di docenti esperti di lingue ispano americane. Particolare attenzione è riservata al Cile, al Paraguay, all’Uruguay. Concluderà il Convegno il concerto della Fanfara dei Carabinieri di Napoli. Il Convegno si pregia fra l’altro del patrocinio del Ministero della Giustizia. Università e AFAM, dunque, elaborano e producono criticamente nuovi saperi, nella medesima misura. Ma Quali possono essere le strade per raggiungere questi nuovi traguardi? Le misure migliorative e l’attenzione del MUR su queste istituzioni sono in progress, ma il “tallone d’Achille” AFAM dimora nella vetusta e polverosa struttura delle norme, informando di sé tutto il mal-funzionamento del resto del corpo. Questo rischia di essere il suo limite, che va disinnescato a cominciare dall’identità offuscata dalla coltre di nebbia che il tempo ha depositato sulla sua pelle. Sono istituzioni, queste, in cui l’identità culturale di una Nazione viene nutrita dalla ricerca e dall’integrazione fra tradizione e nuove tecnologie, con la prospettiva di aggiungere alla dimensione dell’esistente le altre – innovative – conoscenze. È importante, allora, una progettazione di raccordo ampliato con l’ambiente in cui queste istituzioni storiche sono immerse. Le istituzioni di Alta Formazione Artistica e Musicale contribuiscono, in modo significativo, ad alimentare la dimensione di crescita di questo “meta-settore” della creatività, formando artisti, musicisti, registi, grafici, designer, restauratori, attori, operatori – ad alto tasso di specializzazione – della cultura in generale, delle nuove tecnologie applicate all’arte, della conservazione, della comunicazione, etc. In questo contesto, il PNRR, piano nazionale di ripresa e resilienza, è soprattutto un piano delle riforme, con tutto il potenziale di cambiamento che queste possono generare nell’economia italiana. Nella Missione 4, Istruzione e Ricerca, sono ben definite le linee delle riforme da attuare: riforma degli ITS, riforma dell’organizzazione del sistema scolastico, riforma delle classi di laurea, riforma delle lauree abilitanti, riforma dei dottorati. E le riforme si accompagnano a un investimento, dimodoché ogni riforma sia – giustamente – lo strumento per attuare gli investimenti che – a loro volta – devono segnare degli obiettivi. Sarà compito del MUR e del suo nuovo Ministro attivarsi affinché il PNRR possa essere ‘messo a terra’ nel modo migliore possibile. L’AFAM ha necessità di una riscrittura in chiave contemporanea della sua mission, soprattutto per poter competere con le istituzioni straniere omologhe e per poter contribuire al rapporto tra arte e sviluppo economico: binomio non scontato ma necessario.