La Pizza a Metro a Vico Equense: Tradizione e Innovazione dal 1930 a Oggi. La visita di Positanonews
La Pizza a Metro a Vico Equense: Tradizione e Innovazione dal 1930 a Oggi. La visita di Positanonews
Oggi, 9 ottobre 2024, la scelta per un pranzo veloce ma di qualità è ricaduta su una tappa imprescindibile per chiunque si trovi nei dintorni di Vico Equense: Pizza a Metro da Gigino. Noi di Positanonews.it , il giornale online della Costiera amalfitana e Penisola sorrentina, possiamo confermare che rimane una garanzia. In sala il maitre Francesco Arpino impeccabile, come tutto lo staff, ovviamente indaffarato perchè si lavora molto “C’è tanta gente e in bassa stagione è un piacere vedere molti turisti”.
Per noi il classico mezzo metro di pizza, a due gusti, poi la grigliata di carne e un buon aglianico . Non è solo una pizzeria, ma una vera e propria istituzione, conosciuta come “l’università della pizza”. Per chi è cresciuto negli anni Novanta e Duemila, la pizza a metro è un ricordo indelebile, protagonista di feste e celebrazioni, mentre altri ne rintracciano l’origine in una versione nobile della pizza al taglio. È importante, però, chiarire subito un aspetto: la pizza a metro non è una moda recente o una trovata commerciale legata a formule come il “giro pizza”. Questa è una vera specialità, con radici profonde e un inventore ben noto: Luigi Dell’Amura, conosciuto da tutti come Gigino.
L’inventore della Pizza a Metro: Luigi Dell’Amura
La storia della pizza a metro nasce negli anni Trenta del secolo scorso, quando Luigi Dell’Amura, un esperto panettiere di Vico Equense, ebbe l’intuizione di modificare la classica pizza tonda. Per far fronte alla crescente richiesta dei suoi concittadini, Gigino iniziò a realizzare pizze allungate, capaci di sfamare intere tavolate con una sola infornata. Questa nuova pizza, lunga fino a due metri, divenne presto un simbolo della comunità locale, servita durante feste popolari e soprattutto per la celebrazione del patrono San Ciro.
La popolarità della pizza a metro non si fermò lì. L’innovazione di Gigino non solo resistette ai tempi difficili della Seconda Guerra Mondiale, ma nel 1968 portò all’apertura di una grande pizzeria in Via Nicotera, che ospita ancora oggi centinaia di clienti ogni giorno. La consacrazione ufficiale arrivò il 19 dicembre 1960, quando la ricetta venne brevettata, conferendo alla pizza a metro il suo status di specialità unica.
Le Caratteristiche Uniche della Pizza a Metro
Ma cosa rende così speciale la pizza a metro di Vico Equense? A differenza della classica pizza napoletana, la sua ricetta prevede una maggiore idratazione, un minore contenuto di sale e una lievitazione più breve, che si aggira tra le 6 e le 8 ore (contro le 12 o più della versione tradizionale). Anche la cottura è più lunga, il che conferisce alla pizza una croccantezza e un gusto unici.
Questa tecnica ha attratto pizzaioli da ogni parte del mondo, che vengono a Vico Equense per frequentare l’Università della Pizza, fondata dalla famiglia Dell’Amura. Qui apprendono non solo i segreti dell’impasto, ma anche l’arte di stendere la pizza in ‘spianate’ lunghe fino a due metri, capaci di soddisfare le grandi tavolate, con diverse farciture su ogni porzione, separate da piccoli rotolini di impasto.
Un Riconoscimento Ufficiale e Qualche Polemica
Nel maggio del 2023, la pizza a metro ha ottenuto un importante riconoscimento: è diventata una Denominazione Comunale di Origine (De.Co.), un marchio che certifica la sua unicità e legame con il territorio, accompagnato dalla dicitura “Vico al Metro” che indiscutibilmente è legato alla famiglia dell’Amura . Questo traguardo ha ulteriormente valorizzato la tradizione culinaria di Vico Equense, già celebre per la qualità gastronomica espressa da chef come Gennaro Esposito e Antonino Cannavacciuolo.
Foto Anna Cinque e Gabriele Di Natale