Marco Iannaccone, in arte Scarlet Lovejoy, presenta, disponibile su Amazon, il suo quinto romanzo, “La smorfia di Alice”, in cui unisce due sue grandi passioni, la narrativa e la preveggenza. E lo fa col suo inconfondibile stile: ironico, dissacratorio, esilarante, ma profondo, introspettivo, suggestivo. La protagonista, anche stavolta, è una donna, Alice. Perché Marco è un po’ il cantore delle donne. Tutti i suoi romanzi pullulano di donne. Protagoniste, comprimarie o comparse, in questo come nei precedenti libri, sono per Marco inarrivabili artefici del racconto come della vita. Nelle sue eroine immaginarie, forte balena il riflesso di Scarlet Lovejoy, il personaggio cui mille volte Marco ha dato vita nelle sue perfomance di attore, video-maker, fotografo. Anzi, attraverso i suoi libri sembra intravedersi anche la crescita anagrafica dell’autore, dall’adolescente del primo romanzo alla donna matura dell’ultimo. Alice, fedele a se stessa a tutti i costi, ribelle, anticonformista e indipendente, passionale e sognatrice, generosa e combattiva, sembra incarnare il mito letterario e umano della femminilità. Ha 47 anni. Un’età difficile perché si è ancora nel pieno della voglia di vivere, esserci, amare, ma con la consapevolezza che il tempo è passato e vecchie fragilità mai risolte si sommano a nuove sfide e cadute sancite dall’incedere dell’orologio biologico. E allora la protagonista non può che imparare a guardare avanti, facendo tesoro del passato che pure le restituisce nel suo presente una vita piena di problemi, a partire dal quadro familiare, con un ex-marito inesistente, una figlia in piena crisi adolescenziale e una madre malata. Non è la prima volta che Marco affronta, nei suoi testi, la conflittualità del rapporto tra madre e figlia, i sentimenti contraddittori che lo permeano, ma sempre i suoi personaggi trovano nelle radici di un’affettività profonda il recupero di nuovi equilibri e più saldi legami. Anche l’ambito lavorativo è per Alice fonte di malessere, stress e maltrattamenti. Ma anche in questo caso dovrà affrontare un percorso interiore, nello svolgersi delle vicende, per trovare la chiave per fare quello per cui si sente davvero vocata. La sua storia di vita è costellata da relazioni umane insoddisfacenti: nei suoi incontri, una folla di persone infelici, frustrate, insoddisfatte, competitive, egoiste. Ma ha una grande forza: è piena di vita, di amore, di voglia di cambiare. E’ come la sua amata città, Napoli: vinta, ma mai domata. E come Napoli, riuscirà a risorgere. Alice rispecchia in pieno le caratteristiche della “napoletanità”: è resiliente, ironica, altruista. Sempre vera. Ad aiutarla e sostenerla, anche quel pizzico di esoterismo (i sogni rivelatori, i numeri della smorfia, le figure folcloristiche) che sono una delle cifre che connotano il popolo partenopeo. Marco/Scarlet ha concepito questa storia prorio estraendo i numeri di una tombola, inventando capitolo dopo capitolo sulla scorta del significato attribuito nella smorfia napoletana al numero che usciva. Ne è venuto fuori un romanzo godibile quanto una favola in musica, ricco di colpi di scena, soluzioni fantasiose e deliranti, trovate comiche, in cui un coro variopinto di donne canta le difficoltà delle relazioni con le proprie madri e i figli, con gli uomini, con le altre donne amiche o rivali, con la società tutta. Non senza riflettere, tra le pieghe di un sorriso che si fa amaro, su temi gravi come la violenza di genere che affonda le sue radici nel maschilismo tante volte promulgato dalle stesse donne, o le estorsioni che hanno soffocato le risorse e la produttività di grandi metropoli come Napoli. Al libro è collegato un inedito progetto fotografico dell’autore sulla Smorfia napoletana, l’antico sapere popolare che abbina un significato a ciascun numero della tombola. Una galleria di 90 foto, una per ogni numero della Smorfia, create appositamente per rappresentare con un’immagine la sua visione personale del significato attribuito al numero. Queste 90 coloratissime fotografie ritraggono Marco e il marito Stefano in geniali trovate sceniche che evocano di volta in volta una storia fantastica, una riflessione amara, un sorriso cosmico o immortalano paesaggi pieni di suggestioni poetiche. Ne deriva uno stupefacente teatro fotografico di facce buffe, scenari allegorici, rimandi metaforici, tra cultura, tradizioni e folclore, il tutto condito da smisurata ironia. Il progetto è visionabile su youtube