Noto che il problema dell’overtourism continua ad affliggere non solo l’Italia; eppure è da anni che si discute sulla possibilità di creare un turismo cosiddetto “sostenibile”. Al momento il turismo è nelle mani di pochi speculatori che operano nella ristorazione e nella ricezione. L’occupazione creata da questi settori è stagionale e malissimo retribuita. Ma l’overtourism incide negativamente anche sulla vita dei residenti. Come? Producendo una mole di rifiuti insostenibile, inquinando, materialmente, ma anche acusticamente, producendo spirali inflattive, ossia i prezzi salgono a causa della speculazione degli operatori, ma non salgono solo per i turisti, ma per tutti gli abitanti. E poi …. non bastano le navi da crociera, le orde di bus turistici a congestionare la vita dei centri, dove non poche volte si ha la netta impressione di essere capitati in mercatini di sapore medio-orientale, tanta è la confusione, il vociare, e la giungla di affitti in nero, il proliferare di camere B&B, la difficoltà dei residenti di trovare un’abitazione a prezzi decenti, l’impossibilità sempre per i residenti di scovare un posto macchina durante la stagione estiva, intere spiagge sottratte al diritto d’uso dei residenti in nome di arbitrari compromessi? Si tratta di una forma epidemica conosciuta anche come “sindrome di Venezia” oppure “turismofobia”. Forse non sarebbe male se, accantonando per un attimo una certa propensione italica alla supponenza, si riflettesse sugli eventi in questione. Ho l’impressione che in Costa d’ Amalfi si stiano commettendo errori di tipo spagnolo. Beninteso siamo solo all’inizio, ma perché non porvi riparo subito? Ma come? Tenuto conto che l’obiettivo centrale deve essere la riduzione dei mezzi circolanti e l’incremento della qualità, propongo sei possibili interventi, che da tempo mi ostino a suggerire anche sul Suo giornale, senza tuttavia recepire riscontri nemmeno critici.
1) Riduzione dei mezzi circolanti
Applicazione delle disposizioni previste per le zone a traffico limitato, realizzazione di Park-Ride in prossimità di svincoli autostradali di arrivo vacanzieri, servizio navetta con minibus a misura Costiera.
2) Gestione “bad & breakfast”
Applicazione di una supertassa comunale per le abitazioni non in grado di esibire un contratto di fitto di almeno 5 anni a nome di un residente. Vengono invece esonerate da tale imposta le abitazioni in possesso di tale contratto.
3) Destagionalizzazione
Promozione di una destagionalizzazione che non contempli soltanto l’estate o le festività. A questo proposito una diversa calendarizzazione delle ferie aiuterebbe a spalmare le vacanze nell’arco dell’anno e non solo a luglio ed agosto.
4) Diversificazione dell’offerta
Diversificando l’offerta e puntando su un marketing volto a far scoprire luoghi meno noti, ma altrettanto affascinanti, si riuscirà a differenziare le scelte dei turisti.
5) Monitoraggio dei flussi
Tecnologicamente è possibile monitorare i flussi turistici e prevedere i picchi di affluenza e,di conseguenza, gestire meglio le risorse e a pianificare interventi mirati, come politiche di contingentamento degli accessi nelle aree più affollate.
6) Tassazione “illuminata” e controllo evasione
In altri termini a fronte di una domanda certamente destinata a crescere nel tempo le tariffe alberghiere e quelle praticate dagli operatori direttamente coinvolti dovrebbero essere ritoccate verso l’alto, puntando sull’ottenimento di una maggiore esclusività. Ovviamente il gettito accresciuto dovrebbe a sua volta andare ad incidere “cristianamente” sul trattamento salariale del personale. Ma questa è tutta un’altra storia!
Giuseppe Civale