Relax sulla Costiera? No, carabinieri: la banda dei trattori finisce ad Amalfi
Dopo mesi di latitanza, uno dei membri della banda specializzata nel furto di trattori e macchinari agricoli è stato arrestato sulla Costiera Amalfitana, dove si era rifugiato per una vacanza.
Nel giro di pochi mesi, le campagne erano cadute nel terrore. Tra maggio 2022 e febbraio 2023, chi possedeva trattori o macchinari agricoli viveva nell’ansia, sempre con un occhio aperto. Secondo le indagini dei carabinieri, la causa di queste notti insonni era una gang composta da cinque romeni, di età compresa tra i 28 e i 38 anni. Si trattava di veri esperti, capaci di selezionare con cura le loro vittime e agire con precisione, utilizzando anche tecnologie avanzate per disattivare i GPS dei trattori. Grazie a meticolosi sopralluoghi, riuscivano in poche ore a rubare i macchinari, portandoli al di là del confine. Una volta oltre la frontiera, il gioco era fatto.
I carabinieri del nucleo investigativo sono riusciti a collegare ben tredici furti nelle province di Ferrara, Bologna e Ravenna, quattro dei quali avvenuti nel territorio di Comacchio e Argenta. La banda era riuscita a trafugare trattori e altri macchinari per un valore complessivo di oltre 800.000 euro. Dei cinque membri del gruppo, il primo venne arrestato in flagranza già all’inizio delle indagini, durante il recupero di due mezzi rubati. Per gli altri, fu necessario attendere qualche mese. Le forze dell’ordine riuscirono a identificare tutti i componenti della banda, grazie anche al ritrovamento di un veicolo utilizzato per i sopralluoghi a Comacchio. La gang si muoveva con disinvoltura tra le tre province, realizzando furti senza lasciare tracce evidenti.
Gli investigatori hanno ricostruito nel dettaglio il modus operandi dei ladri. Dopo aver attentamente analizzato le aziende agricole, puntavano su quelle dotate di macchinari moderni e costosi. Una volta pianificato il colpo, rubavano i mezzi e li caricavano su bisarche dirette in Romania. Per evitare di essere rintracciati, utilizzavano disturbatori di frequenze per disattivare i GPS. Uno dei trasferimenti è stato filmato dalle telecamere alla frontiera di Gorizia, un elemento decisivo per stringere il cerchio attorno alla banda.
L’attività investigativa ha portato, nel febbraio successivo, all’emissione di quattro ordini di custodia cautelare da parte del giudice per le indagini preliminari. Tuttavia, i membri della gang si erano già rifugiati in Romania. Una svolta è arrivata ad agosto, quando uno dei ricercati si è concesso una vacanza sulla costiera amalfitana. Ma ad attenderlo ad Amalfi non c’erano mare e relax, bensì i carabinieri, pronti a mettere le manette ai suoi polsi. Il cerchio si è chiuso definitivamente nelle settimane successive, con l’emissione di un mandato di arresto europeo. Grazie alla collaborazione della polizia romena, è stato possibile arrestare gli ultimi tre membri della banda, che ora attendono l’estradizione in carcere.