Sorrento – Un compleanno speciale: Due anni
Buongiorno allo staff di Positanonews, al direttore Michele Cinque e ai suoi lettori.
Oggi compio 2 anni da una nuova rinascita. A cuore aperto vorrei ringraziare ancora coloro, che appunto due anni fa, mi salvarono da una morte lenta, inesorabile ed ormai certa, perché finito in mare (Punta del Capo di Sorrento) ed impossibilitato a risalire, per le forti correnti prima e le alte onde dopo, con visibiltà scarsa visto che l’odissea si era protatta fino a ben oltre il tramonto di quel primo ottobre. Certe imprese eroiche vanno sempre ricordate. Un salvataggio in mare al limite dell’impossibile, reso ancor più incredibile visto i pochi mezzi a disposizione…! Ma non c’era ormai altro tempo da perdere e dunque, Angelo Stasi (capitaneria di porto Sorrento), Franco De Gregorio (Cooport) e Maurizio Gargiulo (Sic Sic) noti ed assidui lavoratori presso la Marina Piccola di Sorrento, mi salvarono dalla morte che ormai mi aveva quasi preso attraverso le devastanti ferite, interne ed esterne, lungo tutto il corpo rimediate urtando più volte i taglienti scogli e stremato per cercar di non morire annegato, mentre giungeva inesorabile anche l’ipotermia, dopo oltre 2 ore in acqua. Ormai perdevo spesso anche conoscenza. Questi uomini misero a rischio la loro stessa vita. Si può dire che era come cercare un ago in un pagliaio, ed invece anche con la Luce Divina (perché Dio esiste eccome) e col perseverare delle ricerche mi trovarono.
Dopo 2 mesi dall’incidente, SOLO e ripeto SOLO il comune di Sorrento e la Fondazione Vervece (Massa Lubrense), nel giorno di santa Barbara, e presso la chiesa della Madonna del soccorso (Marina piccola di Sorrento), a queste coraggiose persone fu coferito un attestato di benemerenza. Partecipammo alla tradizionale messa, pregando anche per il lieto fine di questa lunga storia. Furono scritti alcuni articoli dallo stesso Positanonews e da altre testate web locali e cartacei. Inizialmente non si conoscevano però tutti i dettagli e chi altri erano coinvolti in questo salvataggio. Dopo un mese in ospedale (del Mare di Napoli) c’era da riprendere le forze, dopo l’intervento chirurgico salvavita agli organi addominali lesi dagli urti che mi avevano oltretutto procurato numerose fratture tra le quali alcune vertebre della spina dorsale. Dunque, anche io in primis, ero alla ricerca di informazioni per comporre il il mosaico. Alla fine, dopo alcune ricostruzioni partendo cronologicamente dalla statunitense Claire, trovandosi in loco come molti turisti che frequentano la zona, mi vide trascinato dal mare, dopo un pò, si mise disperatamente in cammino per cercare aiuto fino a quando in qualche modo trovò una donna con un cane (Christina) che a sua volta contattò un certo Signor Vincenzo Gargiulo, Costui si può dire che è un vero custode della punta del Capo di Sorrento in tutti i sensi, non solo perché longevo residente di quella meravigliosa location, tra mare e storia, ma anche perché in passato ha salvato altre vite di persona o chiamando prontamente i dovuti soccorsi. Anch’egli un esperto conoscitore della zona che son serviti per dare ulteriori e preziosi informazioni su dove potessi essere chiamando tutte le capitanerie (Sorrento, Napoli, C/Mare, Capri) insistendo e facendo capire che la situazione era gravissima.
Ho atteso 2 anni per far pubblicare ciò, perché volevo togliermi un altro pensiero, per chiudere il cerchio definitivamente. Ad inizio di questo anno, a metà febbraio, come da programma ho subito un altro intervento di alta chirurgia, di oltre 4 ore, per la totale ricostruzione addominale, avendo il cosidetto disastro di parete che fu conseguenza naturale del primo intervento quando a Napoli, mi dovettero riaprire da cima o fondo. Quest’ultimo intervento, perfettamente riuscito, è stato un autentico capolavoro e che deve dare ottimismo e fiducia a chi ha e a chi avrà la stessa problematica o simile. Il ”michelangelo”, come amo definirlo, risponde al nome del professor Pietro Maida, chirurgia generale presso la Clinica Malzoni ad Avellino. Anche a lui vanno i miei rigraziamenti ed a tutti i suoi collaboratori, tra gli altri, il dott. Vittorio di Maio, noto ed eccellente chirurgo della nostra penisola sorrentina. Quest’ultimo mi ha indicato ”la retta via”dove andare e cosa fare, con tutta onestà e professionalità.
Questa mia storia ha dato positività in un tempo dove i nostri paesi stanno diventando dei veri ”far west” tra vaffa o indifferenza ma ancora ci sono persone pronte ad aiutarti e a salvarti addirittura la vita pur non conoscendoti e senza nulla avere in cambio. A volte spiace che non si da un risalto maggiore a certe gesta. E pensare che altrove si può diventare eroi per molto poco o addirittura solo facendo un selfie o un video futile nel nome di Instagram o tik tok. Se avete letto tutto questo, anche voi siete eroi. Inoltre bello essere nella sezione compleanni di positanonews e non ancora nella sezione dipartite!!!:)
Piano di Sorrento
Emanuele ”il praghese”