Vicenda dell’arresto di Alfieri: ultime notizie e smentite. De Luca accerchiato, botta e risposta con la Schlein sul terzo mandato
Vicenda dell’arresto di Alfieri: ultime notizie e smentite. Intanto il Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, notoriamente vicino ad Alfieri, è evidentemente accerchiato e attaccato da “fuoco amico” sul terzo mandato la Schlein stessa ha detto “nessuno è indispensabile”, la replica di De Luca “Banale dire che nessuno è indispensabile – afferma il governatore del Pd – bisogna usare il criterio con molta prudenza. Aldo Moro era indispensabile, nella situazione data e per quello che rappresentava. Ci sono situazioni e responsabilità rispetto alle quali capita che qualcuno possa essere assolutamente necessario. Moro era indispensabile, l’uccisione di Aldo Moro ha determinato il blocco di un processo politico di valore straordinario. Credo che nessuno direbbe a una personalità come Aldo Moro che nessuno è indispensabile, eterno. Nessuno è indispensabile ma probabilmente conviene fare qualche ragionamento sulla necessità di non bloccare un lavoro immenso che sta cambiando il volto della Regione Campania”, ma andiamo al terremoto giudiziario politico .
La conferma ufficiale è giunta alle 12:06 tramite una nota della Procura di Salerno, che ha definitivamente chiuso il cerchio intorno a giorni di speculazioni: «Le voci sul trasferimento di Franco Alfieri dal carcere di Fuorni ad altro istituto penitenziario sono prive di fondamento». Il documento, firmato dal procuratore capo Giuseppe Borrelli, ha smentito le fake news che avevano ipotizzato il trasferimento del sindaco sospeso di Capaccio Paestum al carcere di Poggioreale.
Nelle ultime ore, infatti, la notizia del suo imminente trasferimento a Napoli aveva preso piede soprattutto negli ambienti politici, nonostante non ci fosse alcuna conferma ufficiale. Ieri mattina, circolava con insistenza la voce che Alfieri fosse stato spostato nel corso della notte, proprio mentre la sua famiglia era a Fuorni per un colloquio. La realtà, come si è scoperto più tardi, era ben diversa.
La smentita delle voci sul trasferimento
Oltre alla smentita della Procura, vi è un altro motivo che rendeva impossibile il trasferimento di Alfieri. Essendo ancora in attesa di giudizio, il detenuto deve restare a disposizione dell’autorità giudiziaria, in caso di eventuali accertamenti. Questo è quanto prevede il regolamento penitenziario. Dopo giorni di voci infondate, sono stati gli stessi legali di Alfieri, Agostino De Caro e Domenicantonio D’Alessandro, a richiedere alla Procura un chiarimento definitivo.
Le indagini interne al carcere
Nonostante la smentita sul trasferimento, restano da chiarire altre questioni all’interno del carcere. Secondo indiscrezioni, vi sarebbe un’indagine in corso su una presunta videochiamata effettuata da Alfieri, con l’aiuto di un agente della polizia penitenziaria, in favore di un importante esponente politico della Provincia di Salerno. Il coinvolgimento dell’agente, che sarebbe anche consigliere comunale del PD, ha fatto scattare due interrogazioni parlamentari presentate dal senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone e dal deputato di Noi Moderati Pino Bicchielli al Ministro della Giustizia. Tuttavia, i legali di Alfieri hanno sottolineato che al momento non ci sono prove concrete a sostegno di tali accuse.
La replica dell’agente coinvolto
Nel tardo pomeriggio di ieri, è arrivata la risposta di Beniamino Castelluccio, l’agente coinvolto nelle indiscrezioni, che ha definito le accuse come «prive di fondamento» e «denigratorie». In una nota, Castelluccio ha espresso la sua amarezza, difendendo il suo lungo percorso professionale di 28 anni nelle istituzioni, e ha ribadito la sua estraneità ai fatti. Inoltre, ha dichiarato di aver già dato mandato ai propri legali per querelare il senatore Iannone per diffamazione, accusandolo di aver diffuso notizie false con l’intento di infangare il suo nome e la sua famiglia. Castelluccio ha concluso esprimendo fiducia nell’operato della magistratura.
L’indagine e le implicazioni politiche
Parallelamente a queste vicende, si è acceso anche il dibattito politico. In una nota congiunta, i parlamentari Iannone e Bicchielli hanno richiesto al presidente della Commissione Antimafia, Chiara Colosimo, di avviare un comitato d’inchiesta sul cosiddetto “Sistema Cilento” e sull’omicidio dell’ex sindaco di Pollica, Angelo Vassallo.