Vico Equense, grande affluenza a Massaquano per le Giornate Fai d’Autunno

14 ottobre 2024 | 16:49
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Vico Equense, grande affluenza a Massaquano per le Giornate Fai d’Autunno

Sabato e domenica scorsi si è svolta la 13esima edizione delle Giornate FAI d’Autunno, l’amato e ormai atteso evento di piazza che il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.
Un’occasione per scoprire la ricchezza e la varietà dei tesori di storia, arte e natura che si celano, inaspettati e stupefacenti, in ogni angolo della Penisola come palazzi storici, ville, chiese, castelli, esempi di archeologia industriale, musei, collezioni d’arte, aree archeologiche, biblioteche, laboratori artigiani e siti produttivi.
Ed anche Vico Equense è rientrato nei percorsi delle Giornate Fai d’Autunno con la Cappella Santa Lucia a Massaquano, il più antico casale della città.
Ed in tanti hanno partecipato a questo appuntamento con la storia e la cultura, così come scrive il sindaco Giuseppe Aiello in un post sulla sua pagina Facebook: «Quasi 300 persone hanno scelto la splendida borgata di Massaquano per le Giorante Fai d’Autunno. Hanno visitato il borgo, conosciuto e apprezzato le nostre meraviglie. E ne ho approfittato anch’io assieme a don Nello per una foto e una passeggiata con i volontari della Pro Loco Monte Faito-Moiano e del Fai Giovani Penisola Sorrentina che ringrazio e per il loro impegno e la passione che mettono in tutto ciò che fanno.
I volti entusiasti e incuriositi di cittadini e turisti che abbiamo ospitato sono la spinta migliore per continuare sempre di più a promuovere e valorizzare la nostra Città».
Una struttura trecentesca di piccole dimensioni ma dalla grande suggestione, autentico gioiello di architettura e pittura gotica. Si ipotizza che ci abbiano lavorato seguaci del grande pittore fiorentino Giotto, che frequentò la corte napoletana dei D’Angiò insieme a tanti altri illustri personaggi passati alla storia per le mirabili opere.
La Cappella è un dono per i turisti e i curiosi restituito alla comunità grazie alla caparbietà di un prete, Don Antonio Guida, che inizia ad occuparsi della Cappella dal 1984 quando questa passò nei beni della Parrocchia di San Giovanni Battista, di cui era parroco, grazie al beneficio della famiglia Cioffo. Fu proprio un loro antenato Bartolomeo De Cioffo che nel 1385 fece costruire la cappella privata a beneficio dei sacerdoti della famiglia e fu ancora un loro discendente nel 1877 a coprirne le meraviglie affrescate secoli addietro. Come spesso accade i venti del rinnovamento non sempre si sposano con una reale comprensione delle opere che vengono modificate, deturpate o distrutte a seconda delle scelte effettuate. Nel caso della cappellina di Massaquano don Gennaro Cioffo decise di coprire le pitture trecentesche con scialbi di calce e sostituire il piccolo altare trapezoidale con uno in marmo più maestoso incassando al suo interno una tela con Santa Lucia.
Fu proprio il quadro di Santa Lucia che permise a don Antonio di ritrovare la cappella perduta. Aveva commissionato ad una pittrice (Serafica Cioffi) una copia della tela dell’altare (erano tempi in cui le chiese venivano depredate da sciacalli senza scrupoli). Rimuovendo la tela dall’altare si scoperse la pittura che celava gli affreschi trecenteschi, non obliterati dallo strato di scialbo come per le pareti laterali. Ciò che si rinvenne ancora oggi alla vista lascia stupiti: la Dormitio Virginis ovvero il Transito della Vergine, che in pochi luoghi in Italia si conserva ancora (un esempio è la Basilica di San Pietro a Civate dove esiste una rappresentazione in stucco dell’XI secolo). Si crede che l’affresco sia legato alla dominazione di Bisanzio nella zona, a testimoniarlo anche la presenza, in basso a sinistra nella parete dell’altare, di Santa Caterina di Alessandria.