Vico Equense, Monte Faito: devastate le secolari edere presso la Sorgente della Lontra, l’allarme del WWF

5 ottobre 2024 | 08:56
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Vico Equense, Monte Faito: devastate le secolari edere presso la Sorgente della Lontra, l’allarme del WWF

Vico Equense, Monte Faito: devastate le secolari edere presso la Sorgente della Lontra, l’allarme del WWF
Una nuova ferita al fragile ecosistema del Monte Faito si aggiunge a una lunga lista di atti che, sempre più frequentemente, ne compromettono l’equilibrio naturale. Questa volta, al centro della denuncia del WWF Terre del Tirreno, c’è la distruzione delle secolari edere (Hedera helix) che avvolgevano i maestosi pini neri presso la Sorgente della Lontra. Un atto compiuto con l’ausilio di motoseghe che ha lasciato dietro di sé tronchi feriti e foglie morte, privando la montagna della vitale presenza di una pianta chiave per il benessere del bosco.

L’intervento non autorizzato e i danni all’ecosistema

Secondo quanto riportato dal WWF, la rimozione delle edere sembra essere stata effettuata nell’errata convinzione che queste potessero soffocare o danneggiare gli alberi ospiti. Tuttavia, gli esperti sottolineano che l’edera non è un parassita: essa non si nutre della linfa degli alberi, ma li usa semplicemente come supporto per crescere. Al contrario di quanto comunemente si pensa, la pianta rampicante non compromette la salute degli alberi sani, ma svolge un ruolo fondamentale nell’ecosistema del bosco.

“Si tratta dell’ennesimo intervento ai danni dell’ecosistema di una montagna già martoriata quotidianamente da atti di degrado,” afferma Claudio d’Esposito, presidente del WWF Terre del Tirreno. “Un gesto che impoverisce non solo la flora, ma anche la fauna che in quelle edere trovava riparo e nutrimento”.

L’importanza ecologica dell’edera

L’edera, infatti, non è solo un ornamento vegetale. La sua presenza porta numerosi benefici all’ecosistema boschivo. Innanzitutto, le sue foglie sempreverdi fungono da “coibentazione” naturale per gli alberi, proteggendoli dalle temperature estreme. In autunno, le sue fioriture tardive diventano fonte di sostentamento per api e insetti impollinatori, mentre le bacche sono un alimento essenziale per numerose specie di uccelli, come merli e tordi, nei mesi in cui il cibo scarseggia.

La rimozione indiscriminata di queste piante non solo priva la fauna locale di un rifugio sicuro, ma interrompe un delicato equilibrio naturale. “Sopprimendo l’edera si determina un impoverimento drastico della fauna del bosco!” avverte il WWF, ricordando che numerosi piccoli mammiferi, come moscardini e ghiri, oltre a rettili e insetti, trovano riparo tra le sue foglie.

Un impatto negativo anche sul clima

Oltre ai danni diretti alla flora e alla fauna, la distruzione dell’edera ha anche ripercussioni a lungo termine sull’ambiente. Studi condotti dalla NASA hanno dimostrato che l’edera ha capacità notevoli di assorbimento degli inquinanti atmosferici, contribuendo alla riduzione di sostanze nocive come il benzene e il tricloroetilene. Grazie alla sua azione di assorbimento della CO2, l’edera aiuta a combattere i cambiamenti climatici, contribuendo a mantenere temperature più fresche e un’aria più pulita.

“Distruggere queste piante significa togliere una delle nostre prime difese contro l’inquinamento atmosferico,” afferma ancora il WWF, richiamando l’attenzione sull’urgenza di preservare gli ecosistemi naturali che ci circondano.

Una montagna sotto assedio

Il Monte Faito, situato all’interno del Parco Regionale dei Monti Lattari e di un Sito di Interesse Comunitario, continua a subire l’impatto negativo di interventi umani invasivi e non autorizzati. Atti di degrado, tagli indiscriminati e abbandono di rifiuti sono solo alcune delle problematiche che questa area protetta affronta ogni giorno.

“Siamo di fronte a una montagna quotidianamente martoriata e saccheggiata,” denuncia Claudio d’Esposito. “È necessario un intervento deciso e coordinato delle autorità per fermare questa scia di scempi e tutelare una risorsa naturale inestimabile”.