Vico Equense, nel fine settimana apertura della Cappella Santa Lucia di Massaquano per le Giornate Fai d’Autunno

11 ottobre 2024 | 22:13
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Vico Equense, nel fine settimana apertura della Cappella Santa Lucia di Massaquano per le Giornate Fai d’Autunno

Sabato 12 e domenica 13 ottobre 2024 tornano le Giornate FAI d’Autunno, l’amato e ormai atteso evento di piazza che il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica, da tredici anni, al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Durante il fine settimana saranno proposte speciali visite a contributo in centinaia di luoghi straordinari in tutta Italia, selezionati perché solitamente inaccessibili oppure perché curiosi, originali o poco valorizzati e conosciuti.
Il pubblico potrà meravigliarsi di fronte alla ricchezza e alla varietà dei tesori di storia, arte e natura che si celano, inaspettati e stupefacenti, in ogni angolo della Penisola: tra questi si scopriranno palazzi storici, ville, chiese, castelli, e ancora esempi di archeologia industriale, musei, collezioni d’arte, aree archeologiche, biblioteche, laboratori artigiani e siti produttivi. Saranno in programma, inoltre, itinerari nei borghi e percorsi in aree naturalistiche, parchi urbani, orti botanici e giardini storici.
Ed anche Vico Equense rientra nei percorsi delle Giornate Fai d’Autunno come comunicato dal sindaco Peppe Aiello in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook: «E’ davvero straordinario quello che viene custodito all’interno del borgo di Massaquano. Già l’anno scorso abbiamo avuto centinaia di persone che sono rimaste incantate dalle nostre meraviglie. Non vediamo l’ora di accoglierne di nuove e dare man forte alla nostra visione di valorizzazione culturale del territorio. Grazie sempre a quanti con passione e dedizione lavorano silenziosamente per la nostra Città».
La Cappella di Santa Lucia a Massaquano, il più antico casale di Vico Equense, è una struttura trecentesca di piccole dimensioni ma dalla grande suggestione, autentico gioiello di architettura e pittura gotica. Si ipotizza che ci abbiano lavorato seguaci del grande pittore fiorentino Giotto, che frequentò la corte napoletana dei D’Angiò insieme a tanti altri illustri personaggi passati alla storia per le mirabili opere.
La Cappella è un dono per i turisti e i curiosi restituito alla comunità grazie alla caparbietà di un prete, Don Antonio Guida, che inizia ad occuparsi della Cappella dal 1984 quando questa passò nei beni della Parrocchia di San Giovanni Battista, di cui era parroco, grazie al beneficio della famiglia Cioffo. Fu proprio un loro antenato Bartolomeo De Cioffo che nel 1385 fece costruire la cappella privata a beneficio dei sacerdoti della famiglia e fu ancora un loro discendente nel 1877 a coprirne le meraviglie affrescate secoli addietro. Come spesso accade i venti del rinnovamento non sempre si sposano con una reale comprensione delle opere che vengono modificate, deturpate o distrutte a seconda delle scelte effettuate. Nel caso della cappellina di Massaquano don Gennaro Cioffo decise di coprire le pitture trecentesche con scialbi di calce e sostituire il piccolo altare trapezoidale con uno in marmo più maestoso incassando al suo interno una tela con Santa Lucia.
Fu proprio il quadro di Santa Lucia che permise a don Antonio di ritrovare la cappella perduta. Aveva commissionato ad una pittrice (Serafica Cioffi) una copia della tela dell’altare (erano tempi in cui le chiese venivano depredate da sciacalli senza scrupoli). Rimuovendo la tela dall’altare si scoperse la pittura che celava gli affreschi trecenteschi, non obliterati dallo strato di scialbo come per le pareti laterali. Ciò che si rinvenne ancora oggi alla vista lascia stupiti: la Dormitio Virginis ovvero il Transito della Vergine, che in pochi luoghi in Italia si conserva ancora (un esempio è la Basilica di San Pietro a Civate dove esiste una rappresentazione in stucco dell’XI secolo). Si crede che l’affresco sia legato alla dominazione di Bisanzio nella zona, a testimoniarlo anche la presenza, in basso a sinistra nella parete dell’altare, di Santa Caterina di Alessandria.