2 novembre, Giornata internazionale contro l’impunità per i crimini ai danni dei giornalisti: difendere chi rischia la vita per informare
2 novembre, Giornata internazionale contro l’impunità per i crimini ai danni dei giornalisti: difendere chi rischia la vita per informare
2 novembre, Giornata internazionale contro l’impunità per i crimini ai danni dei giornalisti. Oggi, mentre il mondo celebra questa giornata, i numeri continuano a far tremare: nel 2023 gli omicidi di reporter sono aumentati, con un picco nelle zone di conflitto. Un allarme lanciato dall’UNESCO che dipinge un quadro allarmante.
Zone di guerra, zone di silenzio
I giornalisti, spesso in prima linea per portare alla luce verità scomode, pagano un prezzo altissimo. Minacce, detenzioni, attacchi fisici: un crescendo di violenza che trasforma i teatri di guerra in “zone di silenzio”. E l’impunità, l’assenza di giustizia per questi crimini, è il terreno fertile che li alimenta.
L’America Latina, un cimitero di reporter
La regione resta il luogo più pericoloso per i giornalisti, con oltre 1.700 colleghi uccisi dal 1993. Un’escalation di violenza che non accenna a diminuire, alimentata da una cultura dell’omertà che protegge i colpevoli.
Le donne, bersaglio privilegiato
Non solo gli uomini sono nel mirino. Le giornaliste sono vittime di un odio particolare, spesso veicolato online. Minacce, insulti, molestie sessuali: un cyberbullismo che cerca di zittirle.
L’ONU ha messo in campo un piano d’azione per proteggere i giornalisti, ma i risultati sono ancora parziali. L’impunità continua a imperversare, nuove forme di violenza emergono e il pericolo incombe più che mai.
Quest’anno, la Giornata internazionale si celebra in Etiopia, con un focus sulla sicurezza dei giornalisti nelle crisi. Un’occasione per ribadire l’importanza di un’informazione libera e indipendente, e per chiedere a gran voce giustizia per le vittime.
#TruthNeverDies. L’UNESCO ha lanciato questa campagna per ricordare che ogni giornalista ucciso è una verità che muore. È tempo di agire, di proteggere chi ci informa e di costruire un mondo dove la libertà di stampa sia un diritto inalienabile.